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Barletta, modello insostenibile di gestione della cosa pubblica

Sabrina Salerno: «Superati limiti dell'accettabile. Eppure nessuno agisce». «Pretendiamo che la città di Barletta approvi la delibera Rifiuti Zero»

«L'attuale situazione politico-ammistrativa di Barletta è, a detta di praticamente tutti i suoi responsabili, al limite dell'accettabile in quanto a dignità. Eppure nessuno agisce». Questo l'incipit di Sabrina Salerno dell'Associazione Beni Comuni e Angelo Dileo del Collettivo Exit che così continuano: «Si susseguono ridicoli gli interventi-monito sulla stampa ma nei momenti clou si rimane compatti e si prosegue sulla via dello sperpero di risorse che appartengono a noi cittadini. Ma perché sorprendersi se come diceva Gramsci 'L'Italia è il paese dove si è sempre verificato questo fenomeno curioso: gli uomini politici, arrivando al potere, hanno immediatamente rinnegato le idee e i programmi d'azione propugnati da semplici cittadini'. E dunque al diavolo la lotta al trasformismo, al familismo, i principi del merito, della trasparenza e della partecipazione e via tutti insieme «simmo 'e Napule Paisa'!». Ma soffermiamoci sull'attività amministrativa, ormai straordinaria, del nostro consiglio comunale. Il presidente Enzo Delvecchio per iniziare a ricoprire il ruolo che gli compete o come preferisce comunicare 'per rispondere e rassicurare le sollecitazioni pervenute dal mondo della politica e dell'associazionismo' si ripropone (sempre a mezzo stampa) di calendarizzare 5 consigli comunali monotematici su indirizzo politico in merito al riordino delle Provincie, adozione del regolamento sulle Unioni Civili, viabilità in via dei Muratori, crisi economica e sociale nella città di Barletta e sicurezza ed ordine pubblico. Non c'è che dire, i temi su elencati rappresentano senza ombra di dubbio le questioni più importanti da affrontare nel breve periodo!».

«Noi pensavamo fossero Il PUG, il Piano Traffico per una mobilità sostenibile, il Piano Coste, il Piano per la gestione dei rifiuti, il Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, il Piano del distretto urbano del commercio, il Piano per la riqualificazione e riconversione in chiave ecologica della zona di via Trani assediata da due aziende insalubri (Timac e Buzzi Unicem), il programma per una puntuale e reale partecipazione dei cittadini e delle diverse realtà sociali alla vita politico-amministrativa (basi necessarie alla ripresa dalla crisi economica e sociale), ed invece scopriamo la Città necessitare di tutt'altro! Eppure… scopriamo anche che 'gli uffici competenti' stanno lavorando alla revisione del regolamento di istituzione e funzionamento delle Consulte Comunali, al fine di dar seguito alla volontà di introdurre a pieno titolo gli istituti di partecipazione nel processo decisionale dell'Ente; all'istituzione dell'Albo delle Associazioni Comunali; alla discussione, di concerto con la volontà dell'Amministrazione Comunale, dell'adesione alla strategia "Rifiuti Zero", sulla quale il Consiglio Comunale nel marzo scorso si impegnò a programmare una seduta monotematica. Uffici efficienti ci metterebbero dalle 24 alle 48 ore per definire i punti appena elencati considerando che abbiamo protocollato (e fornito a più di un esponente dell'amministrazione comunale) più di una volta la delibera per l'adesione dei Comuni Italiani alla Strategia Rifiuti Zero, adattata ai comuni pugliesi. Loro invece si incontrano e si rincontrano, e lavorano, lavorano. E la tanto anelata produzione??!? Noi non possiamo fare altro che aspettare i primi di ottobre per conoscere la data del monotematico sulla Strategia Rifiuti Zero. Nonostante non previsto dal presidente Delvecchio, alcuni capigruppo ne hanno ricordato la priorità (se non fosse altro per il periodo intercorso dall'impegno del consiglio comunale in tal senso) e firmato un documento per assicurare la sua calendarizzazione (documento sottoscritto poi anche da Delvecchio). Ci auguriamo che per tale appuntamento, l'assessore all'Ambiente Cannito abbia avuto dal Dirigente all'ambiente Mastrorillo i dati sulla raccolta differenziata a Barletta ed un piano economico per quantificare i costi perla Strategia Rifiuti Zero (chiesti a giugno) e li renda accessibili all'intera cittadinanza. Non sarebbe male chiarire quale sia il punto del Progetto per la raccolta integrata dei rifiuti urbani e assimilati, che prevede il sistema 'porta a porta', che viene continuamente rigettato dalla Regione Puglia (del resto paghiamo un ente per la sua pianificazione che dovrebbe essere qualificato ed in grado di renderlo 'a norma'). Perché non riusciamo a definire questo piano e a ricevere i finanziamenti regionali che ci spettano?».

«Dopo aver chiarito tutto ciò pretendiamo che la città di Barletta approvi la delibera Rifiuti Zero, non come semplice indirizzo politico ma con impegno di spesa e relativa copertura economica, come anche pretendiamo il nostro diritto ad essere coinvolti nei processi decisionali in materia così come previsto dalla Convenzione di Aarhus e dalla Direttiva 4/2003 CE. Uno dei punti qualificanti della strategia rifiuti zero riguarda direttamente la capacità di ripensare un modello produttivo che guardi ai rifiuti come una risorsa per la collettività e non ad un affare per pochi. Infatti adottare questa strategia significa mettere in campo una risposta anticiclica nei confronti di una crisi economica e sociale che attanaglia la nostra città, perché capace di garantire nell'immediato una prospettiva reale dal punto di vista occupazionale. Questo progetto ambizioso per la nostra città deve essere garantito anche dalla Bar.s.a. attraverso un management che sia all'altezza di questa sfida. Purtroppo ancora una volta le scelte per il consiglio di amministrazione della società sono state fatte senza un criterio qualificante ma spartite in base al peso elettorale dei partiti. Vorremmo capire se i membri del Consiglio di amministrazione (Cafagna, Carpagnano, Dibitonto e Pannarale) abbiano idea di cosa sia la Strategia rifiuti zero e quali progetti si apprestino a proporre per risolvere le numerose questioni legate gli ambiti di loro competenza. Una risposta è necessaria visto che i cittadini rischiano ancora una volta di essere beffati da una classe politica che, non solo ha garantito alla Cementeria di poter bruciare rifiuti, ma che da voci di corridoio si appresta ad approvare nel bilancio un aumento del 25% della Tarsu (tariffa sui rifiuti). I costi di gestione potrebbero diminuire solo mettendo a regime una raccolta differenziata di qualità che farebbe diminuire i costi di smaltimento dei rifiuti garantendo introiti dalla vendita ai consorzi che si occupano del riciclo. Per questo come movimenti e associazioni proseguiamo nel nostro lavoro di sensibilizzazione su quella che riteniamo essere una battaglia di civiltà e responsabilità. Il 30 settembre, in occasione della Giornata Mondiale di Azione contro l'Incenerimento dei rifiuti, si potrà assistere al documentario 'Sporchi da morire'».

Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale. 'Dove vedi un inceneritore, vedi anche la corruzione politica. Questa è la sporcizia: corruzione' Paul Connett. Appuntamento alle 19.00 nello spazio antistante il Punto Einaudi di Barletta (C.so Garibaldi angolo C.so Cavour).
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