Eventi
Barletta: il tempo, le immagini, la memoria
Emozioni dal passato nei documenti collezionati dal dott. Donato Messina. Ai nostri microfoni
Barletta - martedì 1 marzo 2011
"Barletta: il tempo, le immagini, la memoria" è il nome dell'interessante mostra che si terrà dal 27 febbraio al 6 marzo nella Galleria del Teatro Curci di Barletta. Il progetto è stato presentato nella Sala Convegni del Circolo Unione, gremita di gente per l'occasione.
La mostra consiste nella raccolta di opere e fotografie della città di Barletta della collezione del dott. Donato Messina che, con grande entusiasmo e costanza, ha raccolto tantissimi documenti riguardanti la storia del Novecento della nostra comunità.
Un viaggio nella memoria, al contempo nostalgico ed affascinante, che trasporta ricordi e pensieri al paesaggio urbano di una "Barletta antica" pervasa da una bellezza smarrita che questo itinerario permette di ricordare o, nel caso delle generazioni più giovani, di rivelare.
Rivolgiamo qualche domanda al dott. Donato Messina
Come sono state rinvenute queste immagini e testimonianze?
Le fonti sono state librerie, negozi di antiquariato, fiere nazionali e internazionali ma soprattutto i mercatini dell' Italia meridionale. Negli anni intorno al Novecento molti dei nostri cittadini, infatti, migravano nel Nord Italia e, per questo motivo, molti documenti sono stati conservati lontani dalla nostra comunità.
Qual è la differenza principale tra la "Barletta di ieri" e la "Barletta di oggi"?
Il nucleo storico di Barletta è rimasto, fortunatamente, quasi del tutto intatto. Sono cambiate principalmente l'urbanizzazione e la zona periferica. La nostra città si è adeguata al progresso sia urbanistico che tecnologico. Basti pensare che fino al 2007 Barletta contava 50.000 abitanti circa e, di questi, la maggioranza era di sesso maschile. Oggi Barletta conta più di 90.000 abitanti perché la città è cresciuta e si è allargata nella periferia e, la maggior parte, è di sesso femminile.
Quando si è accorto di questa passione e ha cominciato a collezionare documenti?
Penso che la mia passione sia genetica perché mio nonno, che si chiamava Donato Ceci, ha salvato uno dei più bei monumenti della nostra città: il Palazzo della Marra.
Doveva essere demolito e vennero addirittura degli ufficiali tecnici dal Ministero di Roma per celebrarne l'abbattimento. Mio nonno, che era un imprenditore edile, acquistò il palazzo ristrutturandolo completamente e, successivamente, lo ha ceduto allo Stato ed ora è in comodato d'uso al comune di Barletta.
Qualche ringraziamento speciale?
Ringrazio gli esponenti culturali ed istituzionali che hanno sostenuto questo progetto, il Sindaco di Barletta, il Presidente della Provincia BAT che hanno concesso il patrocinio perché hanno creduto in questa mia manifestazione, Biagio Cavaliere Presidente SSPP, il Lions Club Ettore Fieramosca e il suo direttore.
La mostra consiste nella raccolta di opere e fotografie della città di Barletta della collezione del dott. Donato Messina che, con grande entusiasmo e costanza, ha raccolto tantissimi documenti riguardanti la storia del Novecento della nostra comunità.
Un viaggio nella memoria, al contempo nostalgico ed affascinante, che trasporta ricordi e pensieri al paesaggio urbano di una "Barletta antica" pervasa da una bellezza smarrita che questo itinerario permette di ricordare o, nel caso delle generazioni più giovani, di rivelare.
Rivolgiamo qualche domanda al dott. Donato Messina
Come sono state rinvenute queste immagini e testimonianze?
Le fonti sono state librerie, negozi di antiquariato, fiere nazionali e internazionali ma soprattutto i mercatini dell' Italia meridionale. Negli anni intorno al Novecento molti dei nostri cittadini, infatti, migravano nel Nord Italia e, per questo motivo, molti documenti sono stati conservati lontani dalla nostra comunità.
Qual è la differenza principale tra la "Barletta di ieri" e la "Barletta di oggi"?
Il nucleo storico di Barletta è rimasto, fortunatamente, quasi del tutto intatto. Sono cambiate principalmente l'urbanizzazione e la zona periferica. La nostra città si è adeguata al progresso sia urbanistico che tecnologico. Basti pensare che fino al 2007 Barletta contava 50.000 abitanti circa e, di questi, la maggioranza era di sesso maschile. Oggi Barletta conta più di 90.000 abitanti perché la città è cresciuta e si è allargata nella periferia e, la maggior parte, è di sesso femminile.
Quando si è accorto di questa passione e ha cominciato a collezionare documenti?
Penso che la mia passione sia genetica perché mio nonno, che si chiamava Donato Ceci, ha salvato uno dei più bei monumenti della nostra città: il Palazzo della Marra.
Doveva essere demolito e vennero addirittura degli ufficiali tecnici dal Ministero di Roma per celebrarne l'abbattimento. Mio nonno, che era un imprenditore edile, acquistò il palazzo ristrutturandolo completamente e, successivamente, lo ha ceduto allo Stato ed ora è in comodato d'uso al comune di Barletta.
Qualche ringraziamento speciale?
Ringrazio gli esponenti culturali ed istituzionali che hanno sostenuto questo progetto, il Sindaco di Barletta, il Presidente della Provincia BAT che hanno concesso il patrocinio perché hanno creduto in questa mia manifestazione, Biagio Cavaliere Presidente SSPP, il Lions Club Ettore Fieramosca e il suo direttore.