La città
Barletta ha un nuovo piano di Protezione Civile
17 anni di lunga attesa, il piano precedente era del 1996. Le aree a rischio idrogeologico della città
Barletta - martedì 21 maggio 2013
Il commissario straordinario ha approvato il nuovo Piano di Protezione Civile del Comune di Barletta. Il precedente piano, seppur sono state apportate integrazioni e aggiornamenti, è rimasto in vigore per 17 anni. Risale infatti alla delibera di consiglio comunale n. 36 dell'8 maggio 1996. I tempi di attesa, per vedere concretizzata l'approvazione di questo necessario atto, sono stati lunghi. Troppo lunghi. A maggior ragione per una città di queste dimensioni, nonché capoluogo di provincia. In più occasioni, in questi mesi, la regione Puglia ha infatti sollecitato il comune di Barletta a dotarsi in tempi celeri di questo fondamentale strumento, come sta avvenendo nel resto della Puglia. Meglio tardi che mai, potremmo dire.
Ricordiamo di seguito le principali situazioni di rischio, ricomprese nel piano, che più frequentemente hanno interessato la nostra città negli ultimi tempi.
Aree a rischio idrogeologico:
Allagamenti stradali:
Via Andria SS. 170 - intersezione con il Ciappetta Camaggi; Via Callano; Via Trani - svincolo SS. 16bis; Via Cafiero; Via Vitrani; Viale Regina Elena; Litoranea di Ponente; Via del Gelso - intersezione Via Dicuonzo; Via Parrilli; Viale Vittorio Veneto (tratto da Sottopasso "Alvisi" a Via Zanardelli); Sottopasso "Imbriani" - completamente sommerso; Strada Vicinale Tittadegna; S.S. 93 - Bivio per Montaltino; S.S. 93 - Km 6,00; Ex Strada provinciale 124 – Contrada Palombaro; S.S. 93 - canale Rasciatano; Strada Provinciale 3 - Contrada Grottone; Strada Provinciale 3 - Canale Montaltino; Strada Provinciale 188 - Km. 9,00 - Contrada Polvere.
Sprofondamenti improvvisi:
Contrada San Procopio: rischio legato alle cavità sotterranee; l'attività estrattiva di calcarenite (tufo pugliese) da parte dell'uomo, ha portato alla creazione di un dedalo di vuoti nel sottosuolo, per la maggior parte dei quali si è persa la consapevolezza dell'esistenza.
Ricordiamo di seguito le principali situazioni di rischio, ricomprese nel piano, che più frequentemente hanno interessato la nostra città negli ultimi tempi.
Aree a rischio idrogeologico:
- Villaggio Fiumara: Rischio idrogeologico elevato R 3 (condizione tale per cui vi è pericolo per l'incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi; interruzione funzionale delle attività socio economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale);
- Area tra l'intersezione Ciappetta-Camaggi con la S.S. 170dir, via Andria, ferrovia FS, via Callano: Elevata pericolosità associata al rischio R 4 (condizione tale per cui si potrebbe verificare la perdita di vite umane, lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, con la distruzione delle attività socio-economiche);
- Via Andria (dalla ferrovia FS alla S.S. 16, con interessamento dell'area di sedime della Cementeria di Barletta): Rischio elevato R 3;
- Contrada Madonna dello Sterpeto, via vecchia Minervino: Aree ad alta pericolosità di inondazione.
Allagamenti stradali:
Via Andria SS. 170 - intersezione con il Ciappetta Camaggi; Via Callano; Via Trani - svincolo SS. 16bis; Via Cafiero; Via Vitrani; Viale Regina Elena; Litoranea di Ponente; Via del Gelso - intersezione Via Dicuonzo; Via Parrilli; Viale Vittorio Veneto (tratto da Sottopasso "Alvisi" a Via Zanardelli); Sottopasso "Imbriani" - completamente sommerso; Strada Vicinale Tittadegna; S.S. 93 - Bivio per Montaltino; S.S. 93 - Km 6,00; Ex Strada provinciale 124 – Contrada Palombaro; S.S. 93 - canale Rasciatano; Strada Provinciale 3 - Contrada Grottone; Strada Provinciale 3 - Canale Montaltino; Strada Provinciale 188 - Km. 9,00 - Contrada Polvere.
Sprofondamenti improvvisi:
Contrada San Procopio: rischio legato alle cavità sotterranee; l'attività estrattiva di calcarenite (tufo pugliese) da parte dell'uomo, ha portato alla creazione di un dedalo di vuoti nel sottosuolo, per la maggior parte dei quali si è persa la consapevolezza dell'esistenza.