Politica
Barletta cresce? Non nella raccolta differenziata
Dal 2007 al 2010 è cresciuta appena del 0,52%. Nettamente superiori i valori negli altri capoluoghi della Bat
Barletta - mercoledì 19 gennaio 2011
Annotiamo e pubblichiamo il comunicato politico in quanto contenitore di dati statistici omologati e aderenti alla reale situazione della raccolta differenziata a Barletta, ricordando inoltre, per mero paragone, che l'indice di raccolta nella vilipesa città Napoli è del 19%.
Nel fervore con cui negli ultimi mesi annuncia i risultati di questa Amministrazione comunale, il sindaco Maffei fa riferimento anche all'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. In realtà, i dati ufficiali forniti dalla Regione Puglia, sul sito dell'assessorato all'Ecologia (www.rifiutiebonifica.puglia.it) raccontano una storia un po' diversa. Infatti, disaggregando i dati comune per comune dal 2007 al 2010 (escludendo i dati dello scorso dicembre, ancora non disponibili), scopriamo che la differenziata a Barletta è cresciuta appena dello 0,52%, cioè dal 17,95% del 2007 al 18,47% del 2010.
Nello stesso periodo di tempo, la differenziata è cresciuta del 3,09% a Trani, del 4,29% ad Andria, del 4,49% a Bari, addirittura dell'11,20% a Molfetta.
Nel 2006, il Comune di Barletta veniva premiato a Roma da Legambiente come comune "riciclone" per tutto il Sud Italia nel recupero del legno. Nel 2007 Barletta poteva vantare un vantaggio notevole sugli altri comuni della BAT ed era di gran lunga il capoluogo di provincia pugliese con la percentuale più alta di raccolta differenziata. Nel 2009, invece, questo primato se l'è aggiudicato Brindisi e nel 2010 andrà molto probabilmente a Bari (nonostante, com'è noto, nelle città più grandi organizzare una differenziata efficace sia più difficile). Insomma, quello che si evince dai dati ufficiali è che Barletta negli ultimi 4 anni ha perso quel vantaggio di esperienza accumulato negli anni precedenti. La raccolta dell'umido porta a porta ha avuto inizio in via sperimentale solo il mese scorso, nonostante molti annunci in questo senso erano stati fatti già nel 2008.
Non è certo sufficiente prendersela con i barlettani se la differenziata non decolla. È necessario perciò a nostro avviso dedicare maggiore impegno alle diverse fasi del riciclo dei rifiuti: in molte città italiane sono in atto da anni buone pratiche in questo settore che vanno prese in considerazione, come ad esempio il compostaggio domestico della frazione organica. Non va inoltre dimenticato che è necessario intervenire anche a monte, sul numero stesso dei rifiuti prodotti: a tal fine proponiamo un piano per la riduzione dei rifiuti. Facendo scelte coraggiose, istituendo le isole ecologiche, o rafforzando sul territorio la presenza di mercatini a km zero ed ecologici privi di rifiuti ed imballaggi.
Allo stesso tempo invitiamo il sindaco Nicola Maffei il suo staff e chi gestisce la comunicazione con una maggiore attenzione. Noi del centro sinistra dobbiamo affrontare con coraggio i problemi e le difficoltà amministrative, adoperandoci per risolvere studiare ed applicare soluzioni. No limitarci a comunicare pochi dati positivi, sottovalutando o nascondendo tutti gli altri. Oppure come accade in certi casi, facendo finta che non sia nostra responsabilità
Questi dati ci portano alla unica conclusione che in questi anni l'assessorato all'ecologia e politiche per l'ambiente e la Bar.sa. Se pensiamo alle varie iniziative quali Capitan Eco ed i tanti soldi pubblici spesi da Bar.sa . Possiamo parlare di un vero fallimento nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Fabio Lattanzio
Stefano Savella
La Puglia per Vendola- Barletta
Nel fervore con cui negli ultimi mesi annuncia i risultati di questa Amministrazione comunale, il sindaco Maffei fa riferimento anche all'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti. In realtà, i dati ufficiali forniti dalla Regione Puglia, sul sito dell'assessorato all'Ecologia (www.rifiutiebonifica.puglia.it) raccontano una storia un po' diversa. Infatti, disaggregando i dati comune per comune dal 2007 al 2010 (escludendo i dati dello scorso dicembre, ancora non disponibili), scopriamo che la differenziata a Barletta è cresciuta appena dello 0,52%, cioè dal 17,95% del 2007 al 18,47% del 2010.
Nello stesso periodo di tempo, la differenziata è cresciuta del 3,09% a Trani, del 4,29% ad Andria, del 4,49% a Bari, addirittura dell'11,20% a Molfetta.
Nel 2006, il Comune di Barletta veniva premiato a Roma da Legambiente come comune "riciclone" per tutto il Sud Italia nel recupero del legno. Nel 2007 Barletta poteva vantare un vantaggio notevole sugli altri comuni della BAT ed era di gran lunga il capoluogo di provincia pugliese con la percentuale più alta di raccolta differenziata. Nel 2009, invece, questo primato se l'è aggiudicato Brindisi e nel 2010 andrà molto probabilmente a Bari (nonostante, com'è noto, nelle città più grandi organizzare una differenziata efficace sia più difficile). Insomma, quello che si evince dai dati ufficiali è che Barletta negli ultimi 4 anni ha perso quel vantaggio di esperienza accumulato negli anni precedenti. La raccolta dell'umido porta a porta ha avuto inizio in via sperimentale solo il mese scorso, nonostante molti annunci in questo senso erano stati fatti già nel 2008.
Non è certo sufficiente prendersela con i barlettani se la differenziata non decolla. È necessario perciò a nostro avviso dedicare maggiore impegno alle diverse fasi del riciclo dei rifiuti: in molte città italiane sono in atto da anni buone pratiche in questo settore che vanno prese in considerazione, come ad esempio il compostaggio domestico della frazione organica. Non va inoltre dimenticato che è necessario intervenire anche a monte, sul numero stesso dei rifiuti prodotti: a tal fine proponiamo un piano per la riduzione dei rifiuti. Facendo scelte coraggiose, istituendo le isole ecologiche, o rafforzando sul territorio la presenza di mercatini a km zero ed ecologici privi di rifiuti ed imballaggi.
Allo stesso tempo invitiamo il sindaco Nicola Maffei il suo staff e chi gestisce la comunicazione con una maggiore attenzione. Noi del centro sinistra dobbiamo affrontare con coraggio i problemi e le difficoltà amministrative, adoperandoci per risolvere studiare ed applicare soluzioni. No limitarci a comunicare pochi dati positivi, sottovalutando o nascondendo tutti gli altri. Oppure come accade in certi casi, facendo finta che non sia nostra responsabilità
Questi dati ci portano alla unica conclusione che in questi anni l'assessorato all'ecologia e politiche per l'ambiente e la Bar.sa. Se pensiamo alle varie iniziative quali Capitan Eco ed i tanti soldi pubblici spesi da Bar.sa . Possiamo parlare di un vero fallimento nella gestione del ciclo dei rifiuti.
Fabio Lattanzio
Stefano Savella
La Puglia per Vendola- Barletta