Associazioni
Barletta contro le chiusure, la lettera degli operatori del terziario
I referenti delle associazioni cittadine scrivono al sindaco, prefetto, presidente della provincia e del consiglio comunale
Barletta - lunedì 12 aprile 2021
12.19
Si svolgerà domani, martedì 13 aprile, con inizio alle ore 10:00, una manifestazione pacifica di protesta contro le chiusure in Piazza Aldo Moro a Barletta. Numerose associazioni barlettane, in rappresentanza degli operatori del settore terziario, hanno scritto una lettera aperta indirizzata al prefetto, al sindaco, al presidente della provincia Bat e del consiglio comunale di Barletta, esponendo le loro ragioni.
«A nome della comunità imprenditoriale barlettana siamo a scriverVi affinché possiate accogliere e far vostre e trasmettere ai decisori nazionali e regionali – nelle sedi che riterrete più opportune - le voci e le ragioni che noi associazioni locali stiamo raccogliendo quotidianamente in questo periodo così drammatico. Solo nell'ultima settimana abbiamo assistito a numerose manifestazioni e sit-in di protesta di operatori economici colpiti dal blocco delle proprie attività lavorative e professionali a seguito del DPCM 2 marzo 2021.
Questo accade a Barletta, come in ogni altra città pugliese e italiana; le manifestazioni nazionali di questi giorni indicano una sorta di rottura dell'equilibrio che ha caratterizzato la gestione pandemica fino ad oggi. Abbiamo ascoltato le legittime recriminazioni di tutte le categorie imprenditoriali del territorio, di cui noi siamo parte integrante, per quello che, senza ombra di dubbio, è un trattamento iniquo subito da alcuni settori, rispetto alla stragrande maggioranza delle attività lavorative e commerciali. In tutta onestà, non si può non condividere le forti perplessità espresse ed argomentate con garbo e dignità da questi nostri concittadini. C'è da prendere atto che la "stretta" da zona rossa non ha sortito i risultati sperati, perché effettivamente non si è avuto quell'effetto indotto di auto-controllo da parte dei cittadini. Numeri alla mano i contagi non scendono, anzi aumentano ogni giorno in maniera preoccupante.
La maggior parte delle attività economiche sono restate aperte, con l'evidente penalizzazione delle poche rimaste chiuse per decreto. Tutto questo sta portando ad una comprensibile esasperazione, specie di quanti vogliono riprendere a lavorare in sicurezza e non possono farlo».
In allegato il testo integrale della lettera e i firmatari.
«A nome della comunità imprenditoriale barlettana siamo a scriverVi affinché possiate accogliere e far vostre e trasmettere ai decisori nazionali e regionali – nelle sedi che riterrete più opportune - le voci e le ragioni che noi associazioni locali stiamo raccogliendo quotidianamente in questo periodo così drammatico. Solo nell'ultima settimana abbiamo assistito a numerose manifestazioni e sit-in di protesta di operatori economici colpiti dal blocco delle proprie attività lavorative e professionali a seguito del DPCM 2 marzo 2021.
Questo accade a Barletta, come in ogni altra città pugliese e italiana; le manifestazioni nazionali di questi giorni indicano una sorta di rottura dell'equilibrio che ha caratterizzato la gestione pandemica fino ad oggi. Abbiamo ascoltato le legittime recriminazioni di tutte le categorie imprenditoriali del territorio, di cui noi siamo parte integrante, per quello che, senza ombra di dubbio, è un trattamento iniquo subito da alcuni settori, rispetto alla stragrande maggioranza delle attività lavorative e commerciali. In tutta onestà, non si può non condividere le forti perplessità espresse ed argomentate con garbo e dignità da questi nostri concittadini. C'è da prendere atto che la "stretta" da zona rossa non ha sortito i risultati sperati, perché effettivamente non si è avuto quell'effetto indotto di auto-controllo da parte dei cittadini. Numeri alla mano i contagi non scendono, anzi aumentano ogni giorno in maniera preoccupante.
La maggior parte delle attività economiche sono restate aperte, con l'evidente penalizzazione delle poche rimaste chiuse per decreto. Tutto questo sta portando ad una comprensibile esasperazione, specie di quanti vogliono riprendere a lavorare in sicurezza e non possono farlo».
In allegato il testo integrale della lettera e i firmatari.