La città
Barletta celebra il 75° anniversario della Liberazione senza corteo
Il sindaco Cannito: «Il concetto di libertà è parte irrinunciabile della nostra essenza democratica»
Barletta - sabato 25 aprile 2020
11.56 Comunicato Stampa
L'emergenza sanitaria in atto non ha impedito le celebrazioni del 75° anniversario della Liberazione. Anche Barletta ha voluto ricordare lo storico avvenimento e chi ha combattuto e sacrificato la propria vita per assicurare la rinascita dell'Italia.
In maniera sobria, senza il consueto corteo con le autorità civili, militari e le rappresentanze delle associazioni combattentistiche, il sindaco Cosimo Cannito, con il presidente dell'associazione Nazionale partigiani d'Italia (ANPI) della BAT Roberto Tarantino e il comandante della Polizia Locale Col.Savino Filannino, ha deposto una corona di alloro al monumento dei Caduti e alla lapide che ricorda il tragico assassinio dei vigili urbani e dei netturbini da parte degli occupanti tedeschi.
«La giornata di oggi – ha dichiarato il sindaco Cannito - è particolarmente significativa. Siamo imprigionati a causa di una epidemia insidiosa che sta modificando la nostra vita, le nostre abitudini, la nostra economia. E questo rende molto più espressivo il concetto di libertà che ci è stato donato 75 anni fa e che ormai è parte irrinunciabile della nostra essenza democratica».
In maniera sobria, senza il consueto corteo con le autorità civili, militari e le rappresentanze delle associazioni combattentistiche, il sindaco Cosimo Cannito, con il presidente dell'associazione Nazionale partigiani d'Italia (ANPI) della BAT Roberto Tarantino e il comandante della Polizia Locale Col.Savino Filannino, ha deposto una corona di alloro al monumento dei Caduti e alla lapide che ricorda il tragico assassinio dei vigili urbani e dei netturbini da parte degli occupanti tedeschi.
«La giornata di oggi – ha dichiarato il sindaco Cannito - è particolarmente significativa. Siamo imprigionati a causa di una epidemia insidiosa che sta modificando la nostra vita, le nostre abitudini, la nostra economia. E questo rende molto più espressivo il concetto di libertà che ci è stato donato 75 anni fa e che ormai è parte irrinunciabile della nostra essenza democratica».