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Barletta al top per abusivismo commerciale

«Il sistema dei controlli è impotente» denuncia Unimpresa

«L'intero sistema del commercio anche in Puglia, soprattutto in Puglia è sotto attacco e vive una condizione di assoluto disorientamento. Il nuovo Codice del Commercio, quello approvato frettolosamente e senza alcuna forma di consultazione, peraltro impugnato dal Consiglio dei Ministri quindi a rischio decadenza, trova applicazione a seconda degli umori e delle volontà di amministratori, politici e burocrati i quali, di volta in volta, scelgono a proprio piacimento quale sia la strada "più conveniente" per operare, magari cercando di compiacere, a seconda dei casi, chi ancora concepisce anche il sindacato come la politica cioè un dispensatore di clientelismo e di favoritismo. Un marasma di provvedimenti che andrebbero tutti impugnati per illegittimità – fanno sapere da UNIBAT - Una realtà complessa e resa volutamente complicata al punto da rendere difficilissimo operare in un sistema di norme disapplicate o mal applicate.

Quello dell'abusivismo commerciale e delle vendite per strade è un problema tanto vecchio quanto ormai incancrenitosi visto che le amministrazioni non hanno mai saputo affrontare la situazione con le soluzioni opportune e continuano altresì a violare anche le recenti disposizioni prefettizie proprio in materia di abusivismo commerciale. Politici e burocrati hanno preferito far degenerare il fenomeno al punto da creare la situazione che è sotto gli occhi di tutti con conseguenze anche dal punto di vista igienico-santario.

Per quanto riguarda il territorio della Provincia Barletta Andria Trani quello delle vendite di prodotti, soprattutto alimentari ed ortofrutta, su strada è un fenomeno che tocca il top in senso di negatività e ad appuntarsi la medaglia patacca è il comune di Barletta dove la rabbia e le rimostranze dei venditori "regolari" che operano nei mercati, nei mercatini organizzati ed a sede fissa si sono anche alzate forti, fortissime anche recentemente nel corso dell'incontro pubblico lo scorso 7 giugno in viale Marconi dove anche le autorità locali, intervenute al simposio, hanno preso atto di una situazione drammatica che degenera di giorno in giorno e crea un allarme sociale di enormi proporzioni con conseguenze imprevedibili ma reali.

A nulla è servito a Barletta approvare dopo oltre 13 anni di ritardo un Piano del Commercio messo in discussione dalle Associazioni di Categoria ed in primis da UNIMPRESA BAT la quale, sganciata dalle logiche di chi cambia idea a seconda di convenienze ed opportunismi, aveva da subito analizzato la situazione e prospettato ciò che oggi sta accadendo cioè il caos totale. Anche nel corso dell'audizione nella Commissione consiliare barlettana i massimi responsabili dell'Associazione di Imprese relazionò dettagliatamente ed indicò anche le strade da percorrere per la soluzione delle problematiche ma il Consiglio Comunale preferì tapparsi il naso e procedere con l'approvazione di uno strumento che nello stesso consiglio venne giudicato inadeguato e nato già obsoleto, oggi disapplicato in molte parti e per nulla confacente rispetto, invece, al Piano Strategico richiesto proprio dalla Regione Puglia. Quindi tutto da rifare, a vantaggio di chi? Chi ha tratto e trarrà beneficio da queste "operazioni"? Stessa condizione in tutti gli altri comuni che si trovano ad operare con piani scaduti e da rifare ma i tempi sono cambiati e tutta la mole di denaro gettata via per compiacenti consulenti del passato ora non ci sono più quindi tutto bloccato.

Oggi in tutti i Comuni della Bat, da Bisceglie a Trani, da Andria a Canosa, Minervino e tutti gli altri continua la palese e spudorata violazione delle norme previste dal vigente Codice del Commercio regionale il quale ha previsto, all'art. 31 - Esercizio dell'attività in forma itinerante di tipo B, comma 4 che: "l'esercizio del commercio in forma itinerante permette di effettuare soste per il tempo necessario a servire la clientela e, con divieto di posizionare la merce sul terreno o su banchi a terra, nel rispetto delle vigenti normative igienico sanitarie." Quindi la nuova norma sostituisce la precedente disposizione che consentiva, invece, a questo tipo di attività, di poter sostare per un certo periodo di tempo nello stesso luogo e poi spostarsi in altro luogo per altrettanto tempo. Visto che oggi non è più possibile esercitare le vendite per strada in forma stanziale, come avviene dappertutto, cosa farà questo esercito di venditori che per anni, per decenni ed ancora oggi vendono agli angoli e lungo le strade cittadine con sosta permanente ma con licenza di tipo B itinerante da sottoporre alla nuova disciplina?

Se Barletta guadagna il "premio" del commercio abusivo su strada, è anche vero che è quello che perlomeno ha realizzato una rete di mercatini in città anche se hanno bisogno di una profonda riqualificazione, come dovrebbe avvenire per quello di Borgovilla sul quale proprio Unibat ha presentato fattibili idee di riqualificazione nel contesto socio-urbano. Sempre lo stesso Articolo di legge, al comma 6, recita: "I singoli comuni, anche mediante accordi con altri comuni, possono individuare appositi percorsi e aree ove la permanenza degli operatori itineranti non e sottoposta a vincoli temporali, o a determinate condizioni o in particolari orari." A distanza di un oltre un anno da quelle disposizioni nulla ma proprio nulla si muove e la situazione degenera di giorno in giorno e nessuno interviene».
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