
Cronaca
Arrestate due zingare, «ti facciamo fare una brutta fine, tu non arriverai a casa»
Rapinano un disabile nei pressi del "Dimiccoli" ma interviene la Polizia
Barletta - giovedì 11 agosto 2016
10.21 Comunicato Stampa
Storia di un ordinario quanto arrogante e odioso furto. Modus operandi da manuale, compreso rituale finale, ma la Polizia è intervenuta prontamente continuando a riproporre un'antica questione: perché derogare alle forze dell'ordine la soluzione a questo genere di accadimenti ormai quasi diventati "normali" in città?
Nel primo pomeriggio di ieri il personale in servizio di Volante del Commissariato di Barletta ha tratto in arresto due donne di etnia zingara, Filomena Di Silvio di anni 38 e Flora Cirino di anni 34 entrambe residenti a San Severo e con numerosi precedenti di Polizia a loro carico, in quanto si rendevano responsabili, in concorso fra loro, del reato di rapina ai danni di una persona disabile.
I fatti hanno inizio la mattina di ieri, verso le ore 11.00 quando l'operatore della sala operativa del Commissariato riceve una richiesta di aiuto da parte di una persona invalida al 100% in quanto poliomielitico impossibilitato alla deambulazione che riferiva di essere stato appena derubato da due donne che gli erano sembrate delle zingare e che stava cercando di seguire con l'autovettura all'interno del parcheggio dell'Ospedale Civile "Dimiccoli" di Barletta.
Quando gli operatori di Polizia giungevano in via Traetta, via situata nei pressi dell'uscita del piazzale dell'Ospedale di Barletta, hanno incrociato il richiedente aiuto che in quel momento si trovava ancora a bordo della propria autovettura ancora intento a seguire le due donne che lo avevano appena derubato. Infatti, gli Agenti della Volante dopo aver preso contatto con la vittima che ha subito indicato ai poliziotti dove si trovavano le malviventi, riuscivano a raggiungerle nonostante le stesse, alla vista degli operatori tentavano di salire su di una circolare cercando di confondersi tra gli altri passeggeri.
Nell'atto di denuncia formalizzato presso questi Uffici di Polizia, la vittima riferiva che mentre si trovava all'interno della propria autovettura fermo nel piazzale dell'ospedale ad attendere la propria figlia che era andata a prenotare una visita medica, gli si erano avvicinate due donne che gli chiedevano un'offerta in nome di Santa Rita. L'uomo aveva acconsentito alla richiesta di questua e tirava fuori dal portafogli una moneta da 1 euro che dava alla donna. Durante tale operazione una delle due donne si avvedeva che l'uomo aveva anche una banconota da 5 euro ed un'altra da 50 euro. A quel punto una delle donne, e precisamente la Di Silvio, si offriva di leggere la mano all'uomo a condizione che quest'ultima stringesse in mano una banconota da 5 euro. Pensando che quanto chiesto dalla donna facesse parte del rito di lettura e che alla fine comunque sarebbe tornato in possesso della sua banconota, acconsentiva alla richiesta stringendo nella propria mano la banconota da 5 euro che prelevava dal suo portafogli. Poi la stessa donna avvedendosi che l'uomo aveva nel proprio portafogli anche una banconota da 50 euro, gli chiedeva di stringere nella stessa mano anche la banconota da 50 euro.
A quel punto la donna con forza afferrava le dita della mano destra dell'uomo ove era contenuta la banconota da 50 euro, e facendo leva sulle stesse dita lo ha costretto ad aprire la mano al fine di impossessarsi della banconota da 50 euro. Inutili i tentativi dell'uomo di invitare la donna a restituirgli la banconota anche avvisandola che avrebbe chiamato la Polizia. Anzi tali parole irritavano a tal punto le donne che inveivano dicendo testualmente: "Non ti permettere, tu non gli hai dato alcuna banconota da 50 euro a mia sorella. e stai attento altrimenti ti facciamo fare una brutta fine non facendoti arrivare a casa…".
Vista l'impossibilità di reagire a causa dell'invalidità, la vittima chiedeva educatamente alla donna di restituirgli i soldi, ma la stessa, irritandosi, sputava sulla banconota ormai in suo possesso e la buttava nella sua borsa. Dopo di ciò anche l'altra donna cominciava ad inveire pesantemente nei confronti della P.O. con minacce ed insulti apostrofandolo con le seguenti frasi : "Ti facciamo fare una brutta fine, tu non arriverai a casa.. stai attento". Grazie al tempestivo intervento degli operatori della volante si riusciva a bloccare le donne ed a recuperare il denaro rapinato vergognosamente dalle due donne alla vittima che a causa della sua invalidità non aveva potuto nemmeno reagire.
Mentre ancora si stava ultimando la stesura della denuncia, la vittima del vile atto accusava dei malori tanto da costringerlo ad un accurato controllo dei sanitari del Pronto Soccorso al termine del quale veniva dimesso con una diagnosi di "Trauma contusivo mano dx in stato ansioso reattivo" ed una prognosi di cinque giorni. Sulla scorta delle dichiarazione rese in denuncia, stante la flagranza di reato e le inconfutabili fonti di prova raccolte a carico delle due donne, le stesse, venivano tratte in arresto per il reato di Rapina in concorso e, su disposizione del P.M. di turno Mirella Conticelli che coordinava le indagini. La Di Silvio è finita presso la sezione femminile del carcere di di Trani, mentre la Cirino, atteso il suo stato di avanzata gravidanza, veniva accompagnata presso la propria abitazione di San Severo ove rimarrà a disposizione dell'Autorità giudiziaria procedente in regime di arresti domiciliari.
Nel primo pomeriggio di ieri il personale in servizio di Volante del Commissariato di Barletta ha tratto in arresto due donne di etnia zingara, Filomena Di Silvio di anni 38 e Flora Cirino di anni 34 entrambe residenti a San Severo e con numerosi precedenti di Polizia a loro carico, in quanto si rendevano responsabili, in concorso fra loro, del reato di rapina ai danni di una persona disabile.
I fatti hanno inizio la mattina di ieri, verso le ore 11.00 quando l'operatore della sala operativa del Commissariato riceve una richiesta di aiuto da parte di una persona invalida al 100% in quanto poliomielitico impossibilitato alla deambulazione che riferiva di essere stato appena derubato da due donne che gli erano sembrate delle zingare e che stava cercando di seguire con l'autovettura all'interno del parcheggio dell'Ospedale Civile "Dimiccoli" di Barletta.
Quando gli operatori di Polizia giungevano in via Traetta, via situata nei pressi dell'uscita del piazzale dell'Ospedale di Barletta, hanno incrociato il richiedente aiuto che in quel momento si trovava ancora a bordo della propria autovettura ancora intento a seguire le due donne che lo avevano appena derubato. Infatti, gli Agenti della Volante dopo aver preso contatto con la vittima che ha subito indicato ai poliziotti dove si trovavano le malviventi, riuscivano a raggiungerle nonostante le stesse, alla vista degli operatori tentavano di salire su di una circolare cercando di confondersi tra gli altri passeggeri.
Nell'atto di denuncia formalizzato presso questi Uffici di Polizia, la vittima riferiva che mentre si trovava all'interno della propria autovettura fermo nel piazzale dell'ospedale ad attendere la propria figlia che era andata a prenotare una visita medica, gli si erano avvicinate due donne che gli chiedevano un'offerta in nome di Santa Rita. L'uomo aveva acconsentito alla richiesta di questua e tirava fuori dal portafogli una moneta da 1 euro che dava alla donna. Durante tale operazione una delle due donne si avvedeva che l'uomo aveva anche una banconota da 5 euro ed un'altra da 50 euro. A quel punto una delle donne, e precisamente la Di Silvio, si offriva di leggere la mano all'uomo a condizione che quest'ultima stringesse in mano una banconota da 5 euro. Pensando che quanto chiesto dalla donna facesse parte del rito di lettura e che alla fine comunque sarebbe tornato in possesso della sua banconota, acconsentiva alla richiesta stringendo nella propria mano la banconota da 5 euro che prelevava dal suo portafogli. Poi la stessa donna avvedendosi che l'uomo aveva nel proprio portafogli anche una banconota da 50 euro, gli chiedeva di stringere nella stessa mano anche la banconota da 50 euro.
A quel punto la donna con forza afferrava le dita della mano destra dell'uomo ove era contenuta la banconota da 50 euro, e facendo leva sulle stesse dita lo ha costretto ad aprire la mano al fine di impossessarsi della banconota da 50 euro. Inutili i tentativi dell'uomo di invitare la donna a restituirgli la banconota anche avvisandola che avrebbe chiamato la Polizia. Anzi tali parole irritavano a tal punto le donne che inveivano dicendo testualmente: "Non ti permettere, tu non gli hai dato alcuna banconota da 50 euro a mia sorella. e stai attento altrimenti ti facciamo fare una brutta fine non facendoti arrivare a casa…".
Vista l'impossibilità di reagire a causa dell'invalidità, la vittima chiedeva educatamente alla donna di restituirgli i soldi, ma la stessa, irritandosi, sputava sulla banconota ormai in suo possesso e la buttava nella sua borsa. Dopo di ciò anche l'altra donna cominciava ad inveire pesantemente nei confronti della P.O. con minacce ed insulti apostrofandolo con le seguenti frasi : "Ti facciamo fare una brutta fine, tu non arriverai a casa.. stai attento". Grazie al tempestivo intervento degli operatori della volante si riusciva a bloccare le donne ed a recuperare il denaro rapinato vergognosamente dalle due donne alla vittima che a causa della sua invalidità non aveva potuto nemmeno reagire.
Mentre ancora si stava ultimando la stesura della denuncia, la vittima del vile atto accusava dei malori tanto da costringerlo ad un accurato controllo dei sanitari del Pronto Soccorso al termine del quale veniva dimesso con una diagnosi di "Trauma contusivo mano dx in stato ansioso reattivo" ed una prognosi di cinque giorni. Sulla scorta delle dichiarazione rese in denuncia, stante la flagranza di reato e le inconfutabili fonti di prova raccolte a carico delle due donne, le stesse, venivano tratte in arresto per il reato di Rapina in concorso e, su disposizione del P.M. di turno Mirella Conticelli che coordinava le indagini. La Di Silvio è finita presso la sezione femminile del carcere di di Trani, mentre la Cirino, atteso il suo stato di avanzata gravidanza, veniva accompagnata presso la propria abitazione di San Severo ove rimarrà a disposizione dell'Autorità giudiziaria procedente in regime di arresti domiciliari.
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