Politica
Approvazione ius soli e unioni civili, «il risultato appartiene alla città»
Commento felice del sindaco Cascella dopo il consiglio comunale
Barletta - giovedì 13 novembre 2014
All'indomani del Consiglio comunale dell'11 novembre il Sindaco, Pasquale Cascella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Con i regolamenti approvati dal Consiglio comunale si consolida il patrimonio civile della nostra comunità, ed è doveroso esprimere gratitudine a quanti, con senso di responsabilità, hanno contribuito a questo significativo risultato. L'abbiamo perseguito sin dall'inizio con serena coscienza, in spirito aperto e nella coerenza - certo - con le linee di mandato della maggioranza investita dal mandato elettorale, ma guardando all'interesse primario della città. Per questo non abbiamo esitato a rivolgerci a tutte le forze politiche presenti in Consiglio, da quelle più vicine alla tradizione socialista a quelle più sensibili alle istanze liberali. E non abbiamo remore a riconoscere oggi che il risultato appartiene all'intera città: non solo a chi lo ha reso possibile ma anche chi ha ritenuto in questa occasione di esprimere un diverso orientamento. C'è, ora, bisogno di recuperare pienamente il confronto e allargarlo alle crescenti esigenze della comunità.
Non è stato facile giungere ieri, in Consiglio Comunale, all'approvazione dei tre regolamenti: il percorso è stato lungo, complesso, ha riguardato tanti aspetti delle condizioni sociali individuali e collettive, ha toccato corde sensibili dei diritti e dei doveri nel legame ineludibile sancito dalla Costituzione. Comunque la si pensi, su quanto è ora possibile regolare, sia pure con atti quasi essenzialmente simbolici, è giusto confrontarsi sempre senza pregiudiziali - come abbiamo cercato di fare - piuttosto che lasciare correre vecchi e nuovi conflitti su questioni di tale sensibilità civile. I Comuni non stanno surrogando funzioni che non gli sono proprie: stanno, piuttosto, supplendo alla carenza di norme generali. E lo vorremmo fare sempre più anche per le politiche sociali e, in particolare, per il sostegno alle famiglie.
Il vuoto in politica, anche quando investe delicate questioni etiche, è comunque la scelta peggiore perché non previene i conflitti ma li consegna al contenzioso giudiziario fino al più alto grado della Corte costituzionale. E non mancano pronunciamenti chiari, netti, sollecitatori di regolazioni specifiche, che coinvolgono la stessa responsabilità di chi amministra una città. Per questo nessuno dei regolamenti approvati dal Consiglio, men che meno il registro delle Unioni civili, toglie qualcosa o minaccia qualcuno. Semmai, in assenza di una legislazione statale, rappresentano strumenti con cui, nei limiti delle proprie competenze, i Comuni riconoscono forme di solidarietà e vincoli affettivi che hanno una particolare rilevanza sociale. Se è vero che le tutele del cittadino, dal primo all'ultimo, sono universalmente riconosciute come responsabilità collettiva, nessuno ha meno. Anzi c'è più democrazia, più libertà, più civiltà, più socialità, ora più partecipazione, e più umanità, più rispetto per la persona, più solidarietà verso l'uomo, la donna, l'anziano, il bambino senza il riconoscimento della comunità. Ecco, da oggi Barletta ha più spirito di comunità. Non possiamo che essere tutti conseguenti».
Non è stato facile giungere ieri, in Consiglio Comunale, all'approvazione dei tre regolamenti: il percorso è stato lungo, complesso, ha riguardato tanti aspetti delle condizioni sociali individuali e collettive, ha toccato corde sensibili dei diritti e dei doveri nel legame ineludibile sancito dalla Costituzione. Comunque la si pensi, su quanto è ora possibile regolare, sia pure con atti quasi essenzialmente simbolici, è giusto confrontarsi sempre senza pregiudiziali - come abbiamo cercato di fare - piuttosto che lasciare correre vecchi e nuovi conflitti su questioni di tale sensibilità civile. I Comuni non stanno surrogando funzioni che non gli sono proprie: stanno, piuttosto, supplendo alla carenza di norme generali. E lo vorremmo fare sempre più anche per le politiche sociali e, in particolare, per il sostegno alle famiglie.
Il vuoto in politica, anche quando investe delicate questioni etiche, è comunque la scelta peggiore perché non previene i conflitti ma li consegna al contenzioso giudiziario fino al più alto grado della Corte costituzionale. E non mancano pronunciamenti chiari, netti, sollecitatori di regolazioni specifiche, che coinvolgono la stessa responsabilità di chi amministra una città. Per questo nessuno dei regolamenti approvati dal Consiglio, men che meno il registro delle Unioni civili, toglie qualcosa o minaccia qualcuno. Semmai, in assenza di una legislazione statale, rappresentano strumenti con cui, nei limiti delle proprie competenze, i Comuni riconoscono forme di solidarietà e vincoli affettivi che hanno una particolare rilevanza sociale. Se è vero che le tutele del cittadino, dal primo all'ultimo, sono universalmente riconosciute come responsabilità collettiva, nessuno ha meno. Anzi c'è più democrazia, più libertà, più civiltà, più socialità, ora più partecipazione, e più umanità, più rispetto per la persona, più solidarietà verso l'uomo, la donna, l'anziano, il bambino senza il riconoscimento della comunità. Ecco, da oggi Barletta ha più spirito di comunità. Non possiamo che essere tutti conseguenti».