Cantiere sequestro
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Cronaca

Appalti truccati, in carcere un barlettano a Pescara

Il 58enne capocantiere arrestato per truffa aggravata

In carcere, su disposizione del gip Guido Campli, sono finiti Franco D'Intino, 59 anni, funzionario della Asl e responsabile unico dei lavori finiti nel mirino della magistratura, Giulio Piancone, di 56 anni, imprenditore della provincia di Foggia, e Giacomo Piscitelli, di 58 anni, di Barletta, responsabile del cantiere e dipendente di Piancone.

Piancone e' in carcere a Foggia. Ai domiciliari ci sono, invece, Alfonso Colliva, di Pescara, di 51 anni, e Damiana Bugiani, di 52 anni di Pescara, due liberi professionisti che sono direttori dei lavori nell'appalto incriminato. Il pm e' Gennaro Varone. Tra gli indagati c'e' anche il manager della Asl, Claudio D'Amario. Le indagini riguardano la ristrutturazione e messa a norma di tre piani della palazzina rossa dell'ospedale di Pescara, dove sono raggruppate ostetricia e ginecologia. L'appalto (importo iniziale tre milioni di euro) e' stato aggiudicato nel 2007 a un'associazione temporanea composta da due imprese ed e' stato proprio uno dei due imprenditori, della provincia di Foggia, a presentarsi a novembre alla squadra mobile di Pescara per segnalare che c'era qualcosa che non andava. L'imprenditore arrestato - ha spiegato il dirigente della squadra mobile, Nicola Zupo - dettava legge per l'appalto, stabiliva i costi, si occupava direttamente della contabilita' che poi veniva solo firmata da D'Intino (che era responsabile unico del procedimento) e dai direttori dei lavori, i quali erano quindi solo "delle pedine nelle sue mani" - ha detto sempre Zupo.

D'Intino ha beneficiato gratuitamente, a spese della Asl di Pescara, della ristrutturazione del bagno di casa e della sistemazione di alcuni infissi, sempre a casa sua, fatturati alla Asl. I due direttori dei lavori hanno beneficiato invece della erogazione delle parcelle in cambio di lavoro non svolto perche' ad occuparsi di tutto era l'imprenditore arrestato. I due hanno sostituito due direttori dei lavori nominati in precedenza e poi rimossi. Le indagini, che non sono finite, si sono basate su una serie di documenti e su una grossa mole di intercettazioni. D'Intino deve rispondere di corruzione aggravata per atti contrari a doveri d'ufficio, cosi' come Piancone e Piscitelli. Piancone Piscitelli e D'Amario rispondono di falso. Gli arrestati rispondono di concorso per falso. Colliva e Bugiani rispondono di corruzione aggravata per atto contrario a doveri di ufficio. D'intino e Piancone rispondono di truffa aggravata a danni dello Stato.

La ditta di Piancone si chiama 'Cre impianti tecnologici'. Il costo dei lavori, mai terminati, e' lievitato a dismisura a causa delle varianti milionarie.
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