Servizi sociali
«Alloggi di edilizia residenziale pubblica: clamoroso ritardo»
Interviene Rossella Piazzolla, consigliera comunale di Forza Italia
Barletta - mercoledì 18 febbraio 2015
La consigliera comunale di Forza Italia, Rossella Piazzolla, ha espresso il suo personale rammarico per il ritardo nell'avvio della gara d'appalto con la quale si dovrebbe procedere nella città di Barletta, alla costruzione dei 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica.
«Annunciato come un risultato storico, atteso da oltre 20 anni in una città come Barletta che, di contro, in questo arco di tempo ha conosciuto un incremento dell'edilizia privata persino sproporzionato rispetto al reale fabbisogno abitativo, rischia di essere vanificato a causa dell'inerzia amministrativa. Mi riferisco alla costruzione di 24 nuovi alloggi popolari nella zona cosiddetta 167, sulla base di un progetto riveniente da un bando regionale del 2009 finanziato con 3 milioni di euro. Nell'aprile del 2012 l'allora sindaco Nicola Maffei esprimeva "motivata fiducia sugli sviluppi di questo iter": peccato che a distanza di tre anni gli sviluppi siano stati scarsi e deludenti, a ennesima conferma di un immobilismo amministrativo che si perpetua nonostante l'avvicendarsi dei Sindaci e delle Giunte, condannando la città alla cristallizzazione in un'eterna attesa».
«Sono trascorsi ben 4 mesi (era il 9 ottobre 2014) da quando la Regione Puglia ha inviato la prima sollecitazione al Comune di Barletta affinché procedesse ad indire la gara d'appalto per la realizzazione dei 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica, in modo da rispettare i tempi indicati nel Protocollo d'intesa siglato il 9 dicembre 2013. Purtroppo ad oggi questo procedimento è vittima, insieme a tanti altri, della grave situazione di ingestibilità dell'area amministrativa tecnica a seguito dell'accorpamento dei settori Edilizia Pubblica e Privata, Piani e Programmi Urbani, Lavori Pubblici, Manutenzioni e Ambiente, con una mole titanica di lavoro che ha costretto alle dimissioni ben due dirigenti in poco meno di un anno, bloccando di fatto l'iter di numerosi appalti».
«Queste ricadute negative e penalizzanti sui diritti dei cittadini, nel caso specifico appartenenti alle fasce più deboli in attesa di una casa dignitosa da decenni, sono un lusso che l'Amministrazione non può permettersi. Il rimpallo delle responsabilità tra sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza e dirigenti risulta francamente stucchevole quando in ballo ci sono gli interessi primari dei cittadini che meritano un segnale di chiarezza e onestà nei loro confronti, anche per evitare che a breve questa vicenda venga strumentalizzata per finalità elettorali».
«Annunciato come un risultato storico, atteso da oltre 20 anni in una città come Barletta che, di contro, in questo arco di tempo ha conosciuto un incremento dell'edilizia privata persino sproporzionato rispetto al reale fabbisogno abitativo, rischia di essere vanificato a causa dell'inerzia amministrativa. Mi riferisco alla costruzione di 24 nuovi alloggi popolari nella zona cosiddetta 167, sulla base di un progetto riveniente da un bando regionale del 2009 finanziato con 3 milioni di euro. Nell'aprile del 2012 l'allora sindaco Nicola Maffei esprimeva "motivata fiducia sugli sviluppi di questo iter": peccato che a distanza di tre anni gli sviluppi siano stati scarsi e deludenti, a ennesima conferma di un immobilismo amministrativo che si perpetua nonostante l'avvicendarsi dei Sindaci e delle Giunte, condannando la città alla cristallizzazione in un'eterna attesa».
«Sono trascorsi ben 4 mesi (era il 9 ottobre 2014) da quando la Regione Puglia ha inviato la prima sollecitazione al Comune di Barletta affinché procedesse ad indire la gara d'appalto per la realizzazione dei 24 alloggi di edilizia residenziale pubblica, in modo da rispettare i tempi indicati nel Protocollo d'intesa siglato il 9 dicembre 2013. Purtroppo ad oggi questo procedimento è vittima, insieme a tanti altri, della grave situazione di ingestibilità dell'area amministrativa tecnica a seguito dell'accorpamento dei settori Edilizia Pubblica e Privata, Piani e Programmi Urbani, Lavori Pubblici, Manutenzioni e Ambiente, con una mole titanica di lavoro che ha costretto alle dimissioni ben due dirigenti in poco meno di un anno, bloccando di fatto l'iter di numerosi appalti».
«Queste ricadute negative e penalizzanti sui diritti dei cittadini, nel caso specifico appartenenti alle fasce più deboli in attesa di una casa dignitosa da decenni, sono un lusso che l'Amministrazione non può permettersi. Il rimpallo delle responsabilità tra sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza e dirigenti risulta francamente stucchevole quando in ballo ci sono gli interessi primari dei cittadini che meritano un segnale di chiarezza e onestà nei loro confronti, anche per evitare che a breve questa vicenda venga strumentalizzata per finalità elettorali».