Politica
Alessandro Porcelluzzi a tu per tu con il centrodestra barlettano
Malessere nei giovani, auspicabile un ricambio generazionale. Una giovane penna infoltisce la compagine di Barlettalife
Barletta - venerdì 27 maggio 2011
12.12
Dopo l'articolo-analisi "...A tu per tu con il centrosinistra", abbiamo chiesto ad Alessandro Porcelluzzi, del quale proponiamo una breve traccia identificativa, di configurare per i lettori della nostra testata la situazione post voto del centrodestra. Con questa seconda visione della politica barlettana, di fatto il dott. Porcelluzzi entra nello staff di Barlettalife quale notista politico. Il recente severo percorso iniziato dall'autore con la spenta iniziativa (purtroppo) di Palazzo di Cristallo, forse prosegue sulle nostre pagine che anch'esse respirano le ansie di una etica politico-amministrativa ricercata. Non disperiamo. Con un'altra giovane penna si infoltisce la dinamica compagine di Barlettalife. Come auspico per la politica anche questa va sfoltita per l'oggettiva esigenza del ricambio generazionale. Vabbè.
Michele Sarcinelli
PDL
Il Pdl è secondo partito della città e primo partito dell'opposizione. Elegge 5 consiglieri oltre la candidata sindaco Maria Grazia Vitobello.
Assenze
L'analisi del voto e degli eletti nel PDL parte dalle assenze, dalle esclusioni. Ci sono due casi di due candidature e bocciature eclatanti: Stella Mele e Oronzo Cilli. Stella Mele, segretaria provinciale de La Destra, indicata come possibile candidata sindaco della coalizione in alternativa alla professoressa Vitobello. Ospite nella lista del PDL, supera le 400 preferenze, ma rimane fuori dal Consiglio comunale. Ma nei ticket, di solito, chi cede il campo non riceve il sostegno di candidato sindaco (Vitobello) e partito (PDL)? Oronzo Cilli, una campagna elettorale lunghissima e partecipata, un gruppo di militanti (una comunità, direbbero i diretti interessati), rappresentante della corrente di Alemanno nel territorio, raggiunge anche lui oltre 400 preferenze, ma anche per lui le porte del Consiglio rimangono sbarrate.
Presenze
Prevedibile il risultato di Alfarano, già eletto consigliere regionale con una marea di preferenze. Lo stesso dicasi per la riconferma di Dario Damiani. Eletto anche Riccardo Memeo, berlusconiano della primissima ora, già responsabile regionale dei Giovani del Pdl. Più interessanti le elezioni di Del Prete e soprattutto del "caso" elettorale Rossella Piazzolla. A quanto pare nel centrodestra si può acquistare visibilità e consensi anche solo in trenta giorni di campagna elettorale. In barba alla militanza permanente di cui sia Cilli sia Mele (non a caso allievi rispettivamente di Alemanno e di Storace, la vecchia destra sociale) sono alfieri. Anche se questo non è di buono auspicio per la crescita di una classe dirigente di alto profilo.
Nuova Generazione
Nuova generazione è la lista erede della Lista Ventola, una compagine voluta e sostenuta dall'attuale presidente della Provincia. Alle provinciali aveva eletto a Barletta un consigliere. Alle Comunali raddoppia e porta in Consiglio proprio due esponenti dell'amministrazione provinciale: il consigliere di cui sopra, Antonucci e l'assessore Cefola. Ventola dunque conserva e consolida la postazione. E, nel caso di dimissione per non cumulare cariche, potrebbe addirittura allargare la propria rete di consenso. Caso molto probabile considerato che il primo degli eletti, il prof. Mario Lomuscio ha ottenuto mezzo migliaio di preferenze.
Barletta vale
Una delle molte liste minori a sostegno della Vitobello. Che assieme contano cinquemila voti. Ma separate vanno dallo 0,34% della Fiamma Tricolore fino a 1,97% di Barletta in rosa. L'unica che elegge un consigliere comunale è Barletta Vale, appunto, 1580 voti, 2,97%. Elegge il giovane Flavio Basile, delfino del sempreverde Reginaldo Seccia.
Il Terzo polo
In estrema sintesi: a Barletta non esiste. L'Api si è infilato in extremis tra le braccia del centrosinistra, sperando di godere della vittoria. Al momento si ritrova senza nemmeno uno scranno in consiglio comunale. Per governo e sottogoverno si vedrà. L'Udc e Fli divorziano ancor prima del matrimonio. L'unico punto di convergenza pareva essere, ad un certo momento, la (ri)candidatura a sindaco di Raffaele Fiore. Tramontata questa ipotesi, ciascuno è andato per il proprio destino. Raffaella Porreca ha resuscitato il progetto politico di Vivibarletta del marito Salerno. Fli, guidata da Michele Dibenedetto, si è apparentata col movimento Voglio Te dell'altro Dibenedetto, Ruggiero, candidando quest'ultimo a sindaco. L'Udc con la lista civica SiAmo Barletta ha candidato il senatore Dipaola. Risultato: eletto il consigliere Dipaola, e forse il più suffragato dell'Udc. Tutto il resto dello sfilacciato terzo polo rimane a bocca asciutta.
Michele Sarcinelli
PDL
Il Pdl è secondo partito della città e primo partito dell'opposizione. Elegge 5 consiglieri oltre la candidata sindaco Maria Grazia Vitobello.
Assenze
L'analisi del voto e degli eletti nel PDL parte dalle assenze, dalle esclusioni. Ci sono due casi di due candidature e bocciature eclatanti: Stella Mele e Oronzo Cilli. Stella Mele, segretaria provinciale de La Destra, indicata come possibile candidata sindaco della coalizione in alternativa alla professoressa Vitobello. Ospite nella lista del PDL, supera le 400 preferenze, ma rimane fuori dal Consiglio comunale. Ma nei ticket, di solito, chi cede il campo non riceve il sostegno di candidato sindaco (Vitobello) e partito (PDL)? Oronzo Cilli, una campagna elettorale lunghissima e partecipata, un gruppo di militanti (una comunità, direbbero i diretti interessati), rappresentante della corrente di Alemanno nel territorio, raggiunge anche lui oltre 400 preferenze, ma anche per lui le porte del Consiglio rimangono sbarrate.
Presenze
Prevedibile il risultato di Alfarano, già eletto consigliere regionale con una marea di preferenze. Lo stesso dicasi per la riconferma di Dario Damiani. Eletto anche Riccardo Memeo, berlusconiano della primissima ora, già responsabile regionale dei Giovani del Pdl. Più interessanti le elezioni di Del Prete e soprattutto del "caso" elettorale Rossella Piazzolla. A quanto pare nel centrodestra si può acquistare visibilità e consensi anche solo in trenta giorni di campagna elettorale. In barba alla militanza permanente di cui sia Cilli sia Mele (non a caso allievi rispettivamente di Alemanno e di Storace, la vecchia destra sociale) sono alfieri. Anche se questo non è di buono auspicio per la crescita di una classe dirigente di alto profilo.
Nuova Generazione
Nuova generazione è la lista erede della Lista Ventola, una compagine voluta e sostenuta dall'attuale presidente della Provincia. Alle provinciali aveva eletto a Barletta un consigliere. Alle Comunali raddoppia e porta in Consiglio proprio due esponenti dell'amministrazione provinciale: il consigliere di cui sopra, Antonucci e l'assessore Cefola. Ventola dunque conserva e consolida la postazione. E, nel caso di dimissione per non cumulare cariche, potrebbe addirittura allargare la propria rete di consenso. Caso molto probabile considerato che il primo degli eletti, il prof. Mario Lomuscio ha ottenuto mezzo migliaio di preferenze.
Barletta vale
Una delle molte liste minori a sostegno della Vitobello. Che assieme contano cinquemila voti. Ma separate vanno dallo 0,34% della Fiamma Tricolore fino a 1,97% di Barletta in rosa. L'unica che elegge un consigliere comunale è Barletta Vale, appunto, 1580 voti, 2,97%. Elegge il giovane Flavio Basile, delfino del sempreverde Reginaldo Seccia.
Il Terzo polo
In estrema sintesi: a Barletta non esiste. L'Api si è infilato in extremis tra le braccia del centrosinistra, sperando di godere della vittoria. Al momento si ritrova senza nemmeno uno scranno in consiglio comunale. Per governo e sottogoverno si vedrà. L'Udc e Fli divorziano ancor prima del matrimonio. L'unico punto di convergenza pareva essere, ad un certo momento, la (ri)candidatura a sindaco di Raffaele Fiore. Tramontata questa ipotesi, ciascuno è andato per il proprio destino. Raffaella Porreca ha resuscitato il progetto politico di Vivibarletta del marito Salerno. Fli, guidata da Michele Dibenedetto, si è apparentata col movimento Voglio Te dell'altro Dibenedetto, Ruggiero, candidando quest'ultimo a sindaco. L'Udc con la lista civica SiAmo Barletta ha candidato il senatore Dipaola. Risultato: eletto il consigliere Dipaola, e forse il più suffragato dell'Udc. Tutto il resto dello sfilacciato terzo polo rimane a bocca asciutta.