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Al via DigithON 2016, la rivoluzione digitale inizia da Barletta

Uno sguardo al futuro per imparare ad adattarsi a una società "digitalizzata"

Nella cornice suggestiva del castello di Barletta ha avuto il via il DigithON 2016, maratona e "banco di prova" di idee digitali, che ha fatto tappa nella città della Disfida dando inizio al primo dei tre incontri in cui le vere protagoniste saranno proprio le idee dei giovani, le innovazioni e la cultura digitale. Una vera e propria «gara» come definita dal presidente del DigithON, l'on. Francesco Boccia, tra start-up giovani con proposte che spaziano tra i campi più vari, dai media alla cultura.

A dar inizio all'incontro proprio Francesco Boccia che - davanti al gremito uditorio di esperti del settore (e non) - ha illustrato l'importanza di un evento quale il DigithON, che concilia in maniera funzionale e armonica la necessità di saper valorizzare l'impatto del digitale nella società: da questo nasce l'iniziativa, un connubio di energie per creare le condizioni con le quali costruire la società attuale affiancandola alla digitalizzazione, al cambio delle modalità di pensiero e di informazione in un mondo popolato da chi la tecnologia ha dovuto imparare ad utilizzarla, ma anche da quei "figli" della terza rivoluzione industriale nati sotto il segno della rivoluzione digitale. DigithON è un ponte verso nuove idee, un dialogo tra giovani e imprese che possono investire nei loro progetti.

A seguire Barbara Carfagna con la "Rivoluzione Digitale" e "l'Infosfera", ossia l'era del digitale e del predominio indiscusso di internet come l'inizio di una nuova era dalla portata epocale al pari del viaggio dalla preistoria alla storia. Una rivoluzione senza precedenti, dunque, che l'uomo ha il dovere di interpretare partendo dalla piena consapevolezza che «abbiamo potenzialità di valore che è necessario e ineludibile saper utilizzare alla luce di una logica che possa dirsi politica e culturale e non solamente economica». «È quanto di più etico oggi l'uomo contemporaneo possa fare» ha poi aggiunto. In effetti è emerso che il 73% delle aziende che hanno chiuso non contava alcuna presenza su internet e molte di loro non hanno potuto sottrarsi al fallimento non riuscendo a rimanere al passo con i tempi del digitale, proprio perché incapaci di rispondere alle richieste e ai bisogni del mercato nazionale e internazionale.

A concludere l'evento l'intervento di Fedele Confalonieri - Presidente Mediaset - e della giornalista Lucia Annunziata. Durante quest'ultimo appuntamento si è detto quanto le nuove tecnologie dell'era del digitale abbiano moltiplicato le possibilità d'informazione e la crescita di quelli che lo stesso Confalonieri ha definito "aggregatori di contenuti". Ma ha poi aggiunto dei costi che internet ha implicato a livello di profitti e share di ascoltatori. Se motori di ricerca come Google però sono retti da direttive europee e basati sull'e-commerce, ciò non può dirsi per il gruppo Mediaset che in qualità di editore - secondo quanto riferito dal suo presidente - a torto non riceve lo stesso tipo di trattamento con tutte le conseguenze evidenti che ciò comporta. È dunque manifesto che lo sviluppo dell'economia digitale guadagni ogni giorno più consensi permeando i diversi campi, primo fra tutti quello del giornalismo.

Abbiamo perciò colto l'occasione per interrogarci insieme alla dott.ssa Annunziata su un possibile declino definitivo della stampa cartacea e sugli eventuali cambiamenti che ciò avrebbe comportato a tutto il settore del giornalismo. Ecco quanto riferitoci dalla stessa a tal proposito:

«Secondo la mia esperienza nessun mezzo di comunicazione ha fondato gli altri mezzi ma essi si sono sempre tutti un po' sommati cambiando l'uno il profilo degli altri. Io credo che la carta stampata, nonostante la consideri personalmente uno spreco di materiale, per il momento non sia destinata ad avere termine definitivo e anche in futuro immagino che vi sia qualcosa di stampato. Non immagino però che fra cent'anni ci siano alberi a sufficienza per un massiccio uso di carta stampata, questo no».

Il DigithON è stato tutto questo e molto altro, un Caronte capace di mostrarci quanto il nostro viaggio nell'iperstoria, seppur tutto da costruire, possa adempiersi nella piena consapevolezza del DNA imprenditoriale che contraddistingue il bel paese e dunque, in quanto tale, necessita di riscoprirne e valorizzarne le piene possibilità.
27 fotoDigithON: uno sguardo al futuro di economia, media e informazione
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A cura di Davide Dicandia e Rossella Vitrani
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