Eventi
Al tramonto con Michele Placido a Canne della Battaglia
Suggestivo reading di poesie nei meandri del parco archeologico
Barletta - lunedì 3 agosto 2015
Qualche sedia, un palco di modeste dimensioni, la lieve musica di arpa e violoncello, la tagliente luce del tramonto e l'immensa voce di Michele Placido. Tutto questo è accaduto ieri sera, al tramonto, in uno degli slarghi immersi nel parco archeologico di Canne della Battaglia. Gli antichissimi clamori della battaglia finita in rovina si sono sopiti per far posto alle leggiadre intonazioni poetiche, e con pochissimi ingredienti ecco una delle più suggestive iniziative di questa estate barlettana.
Finalmente un luogo turistico veramente sottovalutato e trascurato è diventato scenario di una serata quasi magica, con il mescolarsi inedito di poesia, musica e storia, tra la polvere bruciata del parco archeologico della cittadella romana, palcoscenico naturale per il divo Placido, accompagnato nelle letture da Daniela Scarlatti, con le musiche di Francesco Montaruli al violoncello e Roberta Procaccini all'arpa. "Da Saffo ad Omero", questo era il titolo della serata, inserita anche nel programma culturale del Museo Archeologico di Taranto (MARTA), a cura della compagnia Goldenart Production, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.
Un'occasione non casuale, visto che ieri si celebrava il 2231° anniversario della storica battaglia che contrappose le truppe del cartaginese Annibale a quelle romane: tutto quel dolore è stato rievocato in diversi canti, tra cui le struggenti strofe della poetessa greca Saffo, che invece incolpa la sua sofferenza all'infinita bellezza di una fanciulla che così sfidò Afrodite stessa. "C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi sulla nera terra, la cosa più bella, io invece dico che è ciò che si ama". La forza della bellezza e della battaglia si scontrano, e nella poesia trovano soluzione, tramite l'eco riecheggiante di versi in grado di risvegliare l'anima più antica di una cittadella sepolta dalla polvere del tempo.
Finalmente un luogo turistico veramente sottovalutato e trascurato è diventato scenario di una serata quasi magica, con il mescolarsi inedito di poesia, musica e storia, tra la polvere bruciata del parco archeologico della cittadella romana, palcoscenico naturale per il divo Placido, accompagnato nelle letture da Daniela Scarlatti, con le musiche di Francesco Montaruli al violoncello e Roberta Procaccini all'arpa. "Da Saffo ad Omero", questo era il titolo della serata, inserita anche nel programma culturale del Museo Archeologico di Taranto (MARTA), a cura della compagnia Goldenart Production, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.
Un'occasione non casuale, visto che ieri si celebrava il 2231° anniversario della storica battaglia che contrappose le truppe del cartaginese Annibale a quelle romane: tutto quel dolore è stato rievocato in diversi canti, tra cui le struggenti strofe della poetessa greca Saffo, che invece incolpa la sua sofferenza all'infinita bellezza di una fanciulla che così sfidò Afrodite stessa. "C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi sulla nera terra, la cosa più bella, io invece dico che è ciò che si ama". La forza della bellezza e della battaglia si scontrano, e nella poesia trovano soluzione, tramite l'eco riecheggiante di versi in grado di risvegliare l'anima più antica di una cittadella sepolta dalla polvere del tempo.