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A Barletta «strage di gatti investiti»: la denuncia dell'Enpa

La proposta: «Si potrebbero collocare alcuni dissuasori sulle strade più a rischio»

«Purtroppo, nella nostra città, non c'è giorno in cui non si assista allo "spettacolo" penoso di vedere animali investiti lungo le strade». A sollevare la questione è la professoressa Vania Lanfranchi, curatrice di colonie feline e volontaria della sezione barlettana dell'E.N.P.A..

«In alcune zone di fatto diventate a scorrimento veloce - prosegue - è ancora più frequente doversi imbattere in corpicini straziati e abbandonati feriti o morenti. Le tutrici di colonie feline, quotidianamente, devono fare i conti con questa triste realtà che dimostra quanta indifferenza ci sia verso il mondo animale e per l'ambiente in generale.

Il più delle volte tocca proprio ai volontari dover fare le opportune segnalazioni agli organi competenti per attivare le procedure di soccorso o di rimozione dei corpi esanimi, quando in realtà dovrebbero essere gli stessi automobilisti o passanti a intervenire o, quantomeno, a chiamare i vigili urbani che a loro volta potrebbero dare alla ditta concessionaria del relativo servizio pubblico le indicazioni di localizzazione per il recupero dei corpicini esanimi.

Una strada particolarmente a rischio, è via Trani. Dall'inizio dell'anno ad oggi sono stati oltre 10 i gatti adulti e i cuccioli investiti, deceduti e lasciati sull'asfalto a subire l'ulteriore deturpazione dovuta allo sfrecciare ad alta velocità delle auto sugli stessi corpi. Tra l'altro, investire un animale o trovarlo inerme, perché vittima di incidente e far finta di niente, equivale all'omissione di soccorso e costituisce un reato a tutti gli effetti.

A quanto pare, alcuni automobilisti non hanno il buon senso di rispettare i limiti di velocità dimostrando di non avere alcuna attenzione verso persone e animali perché, così come si investe un animale, potrebbe capitare anche ai danni di un essere umano adulto o bambino. Pertanto, le Istituzioni dovrebbero intervenire per trovare soluzioni che possano coniugare la viabilità con la sicurezza pubblica dei cittadini e dei nostri amici a quattro zampe, questi ultimi da sempre soggetti più deboli.

Si potrebbero, per esempio, collocare alcuni dissuasori su quelle strade più a rischio, in modo da rallentare la velocità dei veicoli e si potrebbero posizionare dei cartelli indicanti la presenza di colonie feline o animali vaganti, come già avviene in diversi comuni italiani proprio in virtù del fatto che ogni giorno ci ritroviamo ad assistere ad un bollettino di guerra, come se queste vite indifese non avessero alcun valore e dignità.

Certamente non ci illudiamo che queste possano essere le soluzioni al problema, ma sicuramente sarebbe un primo importante passo che darebbe l'input per tentare di migliorare una situazione diventata ormai insostenibile, soprattutto da quei cittadini che hanno una maggior sensibilità per queste quelle vittime della strada ritenute di secondaria categoria».
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