La città
A Barletta si andrà fuori dal centro abitato per le raccomandate non consegnate
«E’ un servizio pubblico, si metta il cittadino in grado di usufruirne»
Barletta - sabato 18 gennaio 2014
8.27
«Nell'ambito di una riorganizzazione dei servizi postali, la direzione "ALT Sud" di Poste italiane ha deciso di modificare il servizio della consegna allo sportello delle raccomandate non consegnate, quelle per le quali, quando non siamo in casa, troviamo un foglietto di notifica nella cassetta della posta» è quanto scrive il consigliere regionale Franco Pastore. «Sino ad ora il servizio di consegna era espletato da due uffici postali cittadini, quello di Barletta centro e quello di via Canosa.
Con la riorganizzazione tale servizio è stato affidato al solo centro di distribuzione postale di via dei Fornai, 4, una strada difficilmente individuabile e raggiungibile, fuori dal centro abitato, nella zona artigianale di via Foggia. Questo cambiamento comporterà grandi disagi per i cittadini, soprattutto per gli anziani. Quel luogo non è servito dal trasporto pubblico, che non arriva così in fondo su quella via, una arteria che porta fuori dal centro abitato e che, anche per questo, comporta tutta una serie di pericoli.
Accorpando, poi, in uno solo, il lavoro che veniva svolto in due uffici, toccherà anche attendere a lungo prima di ritirare raccomandate o oggetti che richiedano la firma dei destinatari. Io mi auguro che la direzione provinciale e regionale di Poste italiane intervenga e cambi idea su tale riorganizzazione, che, forse, sarà più razionale per Poste italiane, ma non è di sicuro per gli utenti e visto che si tratta di un servizio pubblico si deve mettere il cittadino nelle condizioni di poterne usufruire».
Con la riorganizzazione tale servizio è stato affidato al solo centro di distribuzione postale di via dei Fornai, 4, una strada difficilmente individuabile e raggiungibile, fuori dal centro abitato, nella zona artigianale di via Foggia. Questo cambiamento comporterà grandi disagi per i cittadini, soprattutto per gli anziani. Quel luogo non è servito dal trasporto pubblico, che non arriva così in fondo su quella via, una arteria che porta fuori dal centro abitato e che, anche per questo, comporta tutta una serie di pericoli.
Accorpando, poi, in uno solo, il lavoro che veniva svolto in due uffici, toccherà anche attendere a lungo prima di ritirare raccomandate o oggetti che richiedano la firma dei destinatari. Io mi auguro che la direzione provinciale e regionale di Poste italiane intervenga e cambi idea su tale riorganizzazione, che, forse, sarà più razionale per Poste italiane, ma non è di sicuro per gli utenti e visto che si tratta di un servizio pubblico si deve mettere il cittadino nelle condizioni di poterne usufruire».