Politica
A Barletta il Pd apre a nuove alleanze, ma Divincenzo e Maffione non ci stanno
«Le generiche formule del civismo o l'appello alle forze sane e migliori della città sono il male da combattere»
Barletta - domenica 30 gennaio 2022
12.26
«La rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica ha nuovamente evidenziato la difficoltà dei partiti a governare fasi istituzionali cruciali per la vita democratica del paese». Sono le parole che arrivano dagli ex consiglieri comunali di Barletta del Partito democratico Antonio Divincenzo e Rosanna Maffione.
«La Repubblica e la dinamica della democrazia senza partiti autorevoli - continuano Divincenzo e Maffione - sono più fragili, terreno fertile per interessi e poteri particolari e non generali. I partiti devono imporre i propri valori e principi a partire dai territori e non lasciare che si sviluppi la cultura dell'antipolitica e dell'indistinto politico».
Una riflessione che parte dalla rielezione di Mattarella per approdare a considerazioni in vista delle prossime elezioni amministrative che attendono la città della Disfida. Per Divincenzo e Maffione, Barletta ha bisogno di partiti e non di nuove formule di civismo. Ieri, tuttavia, la segreteria cittadina del partito faceva sapere che il Pd è «pronto a costruire un percorso di rilancio della città», invitando ad un «patto politico - si leggeva nella nota della segreteria - tutte le forze politiche, la società civile e chiunque voglia diventare protagonista della formazione di un nuovo governo cittadino stabile e competente».
«Le generiche formule del civismo o l'appello alle forze sane e migliori della città sono il male da combattere perché costituiscono la morte della politica delle differenze culturali su cui il confronto politico deve svilupparsi», proseguono Antonio Divincenzo e Rosanna Maffione. «Nella città di Barletta - aggiungono - il Partito Democratico in consiglio comunale, con il Movimento Cinquestelle e Sinistra Italiana si è opposto al finto civismo indistinto e trasformista dietro cui si annida il cinismo di gruppi di potere.
È per questo che alle prossime elezioni amministrative Barletta ha bisogno del confronto tra proposte di chiara matrice politica dove i partiti siano il riferimento per la città».
«La Repubblica e la dinamica della democrazia senza partiti autorevoli - continuano Divincenzo e Maffione - sono più fragili, terreno fertile per interessi e poteri particolari e non generali. I partiti devono imporre i propri valori e principi a partire dai territori e non lasciare che si sviluppi la cultura dell'antipolitica e dell'indistinto politico».
Una riflessione che parte dalla rielezione di Mattarella per approdare a considerazioni in vista delle prossime elezioni amministrative che attendono la città della Disfida. Per Divincenzo e Maffione, Barletta ha bisogno di partiti e non di nuove formule di civismo. Ieri, tuttavia, la segreteria cittadina del partito faceva sapere che il Pd è «pronto a costruire un percorso di rilancio della città», invitando ad un «patto politico - si leggeva nella nota della segreteria - tutte le forze politiche, la società civile e chiunque voglia diventare protagonista della formazione di un nuovo governo cittadino stabile e competente».
«Le generiche formule del civismo o l'appello alle forze sane e migliori della città sono il male da combattere perché costituiscono la morte della politica delle differenze culturali su cui il confronto politico deve svilupparsi», proseguono Antonio Divincenzo e Rosanna Maffione. «Nella città di Barletta - aggiungono - il Partito Democratico in consiglio comunale, con il Movimento Cinquestelle e Sinistra Italiana si è opposto al finto civismo indistinto e trasformista dietro cui si annida il cinismo di gruppi di potere.
È per questo che alle prossime elezioni amministrative Barletta ha bisogno del confronto tra proposte di chiara matrice politica dove i partiti siano il riferimento per la città».