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522 volte auguri Eraclio, un "dolce" omaggio per il Colosso di Barletta
Domenica scorsa una riproduzione di zucchero della statua per l'anniversario. Creazione del campione del mondo di pasticceria, il barlettano Antonio Daloiso
Barletta - mercoledì 22 maggio 2013
2.28
Un gigante di bronzo e uno di zucchero, "gemelli in scala". E' stato questo lo spettacolo offerto domenica scorsa ai passanti in corso Vittorio Emanuele, quando la via della città ha ospitato per alcune ore due Eraclio: l'originale, alto quasi sei metri, e la sua "dolce" riproduzione alta poco meno di quattro metri. Il tutto è stato concepito da Antonio Daloiso, pasticciere barlettano giovane ma già campione del mondo Juniores di Pasticceria 2011. Il goloso omaggio ha celebrato il Colosso di Barletta nel giorno del suo 522mo compleanno ricordato dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e dal Centro studi Barletta in rosa per la Settimana del Patrimonio culturale in Puglia imperiale, raggiungendo Corso Vittorio Emanuele dove è stato accolto da centinaia di cittadini barlettani e turisti, con tanto di "ola" finale al fissaggio della croce nel pugno sollevato di Eraclio.
Antonio è nipote e figlio d'arte: fu suo nonno, infatti, a fondare la pasticceria Venezuela attualmente gestita da suo padre Ignazio, e a tramandare l'amore per questa dolce forma d'arte alle successive generazioni. Un giovane davvero promettente, di cui essere fieri, soprattutto in questo periodo in cui il cibo è diventato un must nell'esperienze dei cittadini più attenti. La realizzazione del Colosso di zucchero ha portato con sé venti giorni di lavorazione del tutto artigianale, con la riproduzione in scala del Colosso studiata al computer, un'armatura di metallo, la scultura in gesso e polistirolo, lo strato esterno di zucchero, infine il tocco di colore: una creazione ben rappresentativa del monumento unico al mondo costituito appunto da Eraclio, bronzo di provenienza bizantina che la tradizione vuole portato sul lido di Barletta a bordo di una nave veneziana proveniente dal sacco di Costantinopoli dopo la IV crociata del 1204. Il Colosso per molti identifica la nostra città: domenica centinaia di persone gli hanno fatto gli auguri sulle note di "Tanti auguri a te", mentre la statua di zucchero di Antonio Daloiso mira decisa al Guinness dei Primati.
Antonio è nipote e figlio d'arte: fu suo nonno, infatti, a fondare la pasticceria Venezuela attualmente gestita da suo padre Ignazio, e a tramandare l'amore per questa dolce forma d'arte alle successive generazioni. Un giovane davvero promettente, di cui essere fieri, soprattutto in questo periodo in cui il cibo è diventato un must nell'esperienze dei cittadini più attenti. La realizzazione del Colosso di zucchero ha portato con sé venti giorni di lavorazione del tutto artigianale, con la riproduzione in scala del Colosso studiata al computer, un'armatura di metallo, la scultura in gesso e polistirolo, lo strato esterno di zucchero, infine il tocco di colore: una creazione ben rappresentativa del monumento unico al mondo costituito appunto da Eraclio, bronzo di provenienza bizantina che la tradizione vuole portato sul lido di Barletta a bordo di una nave veneziana proveniente dal sacco di Costantinopoli dopo la IV crociata del 1204. Il Colosso per molti identifica la nostra città: domenica centinaia di persone gli hanno fatto gli auguri sulle note di "Tanti auguri a te", mentre la statua di zucchero di Antonio Daloiso mira decisa al Guinness dei Primati.