Don Rino
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Religioni

25 anni di sacerdozio per don Rino Mastrodomenico

Questa sera la celebrazione nella Parrocchia di San Giovanni Apostolo

Oggi - martedì 12 settembre 2017 - ricorre il 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di Don Rino (Ruggiero) Mastrodomenico, Parroco di San Giovanni Apostolo in Barletta. Don Rino renderà il suo grazie al Signore nella solenne concelebrazione eucaristica che si terrà nella medesima giornata, nella Parrocchia di San Giovanni Apostolo, alle ore 20.00, presieduta da S.E. Mons. Luigi Renna, Vescovo di Cerignola - Ascoli Satriano.

"In questo tempo celebrativo - ha spiegato Don Rino, tracciando un bilancio di questi anni - in occasione del 25° anniversario di sacerdozio, ho l'opportunità di rileggere la storia della mia vita e del mio ministero sacerdotale. Contemplando l'opera che Dio ha iniziato in me 25 anni or sono, mi rivedo nell'esperienza di Abramo, nostro padre nella fede, uomo debole come tutti noi, di cui Dio si è fidato, rendendolo padre di una moltitudine di figli: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza» (Gen 15,5). E Dio lo invita ad uscire per mettersi in cammino verso la terra da Lui stesso indicata. Terra di gioia e di dolore, di sofferenza e di prova, di fede e di incertezza. E su quella terra, che Abramo ha solcato, ha inciso il suototale e incondizionato a Dio. Come Abramo, «partito senza sapere dove andava» (Eb 11, 8), sin dal mio discernimento vocazionale, ho creduto e mi sono messo in cammino. Ho avuto il coraggio di rischiare fidandomi della Sua Parola e sentendo nel mio cuore che Dio stesso si fidava di me facendo emergere tutte le mie possibilità di rispondere alla sua proposta. Così è iniziato il cammino su una terra nuova, tutta da scoprire e custodire. La terra della mia famiglia, della scuola, della mia parrocchia di san Benedetto - culla della mia vocazione - , degli amici, del Seminario, dei confratelli sacerdoti, delle suore di Gesù Buon Pastore, dell'Unitalsi, delle comunità parrocchiali che ho servito in questi anni, della parrocchia di S. Giovanni Apostolo, mia amata sposa, pienezza della mia vita, a cui ho dato tutto quello che sono e che ho, dei tanti volti incontrati, volti gioiosi e afflitti, fragili e pieni di speranza, luminosi e cupi.

È su questa terra che ho imparato, pur nella mia fragilità, a scrivere con la vita e con tutto il cuore il mio a Dio, libero e totale, anche quando mi è costato non poco. È su questa terra che ho imparato ad essere amico, fratello e padre. Padre! Sì!! Soprattutto. In questa terra di Barletta, particolarmente nella periferia della città dove ho vissuto quasi tutti gli anni del mio ministero sacerdotale: come vicario parrocchiale un anno presso la parrocchia della Sacra Famiglia e quattro anni presso la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, e da ben 19 anni in questo nuovo quartiere e parrocchia di S. Giovanni Apostolo. Qui ho imparato a stare con il popolo condividendone gioie, fatiche, speranze... Ed è la condivisione della vita stessa di questo popolo che ha contribuito a farmi crescere sempre più nella fede e nel sacerdozio, facendomi sentire padre di un intero quartiere vissuto da numerose famiglie giovani. Stando a contatto quotidianamente con loro ho compreso sempre più il peso ed il valore di quelle parole della liturgia eucaristica che ogni giorno pronuncio: 'Benedetto sei tu Signor, Dio dell'universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane frutto della terra e del lavoro dell'uomo, lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di salvezza'. Infatti, essendo stato mandato da giovane prete in una zona 'tutta da costruire', mi sono impegnato a portare nella loro vita e nel loro lavoro una dimensione nuova: quella della fede.

La mia presenza ha preceduto l'insediamento delle famiglie e quindi ho accolto intere generazioni presentando la parrocchia come un luogo di ispirazione, di vita e di solidarietà, costruendo insieme a loro nella periferia un centro di crescita umana e spirituale. A tal proposito richiamo le parole di Papa Benedetto XVI: 'nella chiesa non c'è periferia, perché dove c'è Cristo lì c'è tutto il centro. Dove si celebra l'eucarestia, dove c'è il tabernacolo, c'è Cristo, e quindi lì è il centro e dobbiamo fare di tutto perché questi centri vivi (le parrocchie) siano efficaci, presenti e siano realmente una forza che si oppone all'emarginazione'. Così, accanto alla formazione cristiana, ho cerco di educare i fedeli ad una cittadinanza attiva come luogo dove tradurre il vangelo in opere. Quindi siamo impegnati ad intessere dialoghi con le realtà sociali presenti nel territorio: la scuola, il mondo del lavoro, con gli enti sanitari, le associazioni per creare una cultura di legalità, di accoglienza, rispetto della vita, senso del bene comune, la salvaguardia del creato e quindi la tutela dell'ambiente, la sicurezza, e la solidarietà verso i più indifesi e poveri. Ricordo alcune iniziative: l'integrazione con i fratelli rom, manifestazioni pubbliche di sensibilizzazione per la sicurezza del quartiere minacciato da piaghe sociali (droga, gioco d'azzardo, furti), l'impegno per la costruzione di un adeguato centro di raccolta differenziata dei rifiuti, l'impegno per contrastare eventuali abusi di inquinamento radioattivo, centro di ascolto e solidarietà per i poveri con annessa mensa sociale, l'oratorio parrocchiale per i ragazzi.

Il nostro impegno è stato entusiasmato anche dalla presenza di testimoni credibili: Don Luigi Merola, impegnato per il recupero di minori a rischi nella città di Napoli, il Cardinale Francesco Montenegro vescovo di Agrigento e nostro conterraneo, presidente della Caritas italiana, il Cardinale Ernest Simoni prigioniero sotto la dittatura comunista albanese, Rita Borsellino per l'istituzione dell'oratorio. Questo ci insegna come il vangelo tradotto nelle opere sociali e di vita quotidiana rende una città più vivibile, ospitale e bella. Tutta quest'opera è stata realizzata grazie alla collaborazione dei parrocchiani e alla presenza delle Suore di Gesù Buon pastore che sin dal 2006 operano nella parrocchia e nel quartiere. Una presenza materna unica e originale perché sono parte del totale vissuto della comunità.

L'anniversario del 25° di sacerdozio non sia una celebrazione della mia persona, ma un rendimento di grazie al Signore che mi ha chiamato a stare come servo in mezzo al mio popolo che amo tanto e a cui voglio dare la mia vita per sempre, portando al centro del mio cuore questa amata periferia. Tutta la mia vita sacerdotale in questi anni coincide con la costruzione della nuova chiesa e delle opere pastorali oltre che all'edificazione della comunità cristiana, dove non mi sono mai sentito un prete prestato per un semplice servizio, ma un prete donato a tempo pieno e nella totalità della mia vita"

E, Don Domenico Savio Pierro, Vicario Parrocchiale in San Giovanni Apostolo, ha voluto esprimere una sua considerazione relativa alla ricorrenza: "In occasione del 25° anniversario di sacerdozio del nostro parroco, desidero esprimere la mia gratitudine a Dio per la testimonianza indiretta che quotidianamente mi offre attraverso alcune considerazioni cariche di affetto e stima da parte dei parrocchiani: innanzitutto un senso di paternità spirituale e l'accompagnamento nel discernere situazioni difficili della vita e la familiarità con il suo popolo. Infatti, dagli incontri con gli ammalati o altre famiglie nelle case molto spesso ho ascoltato queste parole, talvolta anche in dialetto: 'figlio mio, Don Rino conosce tutta la mia storia', e questo, ripetutamente ascoltato, è stato per me motivo di edificazione in questi primi anni di vita presbiterale. E' molto bello sperimentare da vicino la grande capacità di un sacerdote di aver assunto negli anni come pastore l'odore delle sue pecore. Approfitto per lanciare una proposta. Don Rino per il suo 25° anniversario non ha desiderato regali personali se non preghiere e affetto. Per questo, come comunità abbiamo pensato di ricordare questo evento raccogliendo fondi per completare le strutture sportive per i ragazzi del quartiere. Chi desidera contribuire può recarsi in parrocchia".

Don Rino Mastrodomenico è nato a Barletta il 24 luglio 1967 da Domenico e Anna Angela Penza. Nella sua famiglia, ultimo di cinque figli, è stato educato ai valori della fede, della laboriosità e del sacrificio, della fedeltà, crescendo in un ambiente fatto di unità e armonia. Oltre a frequentare la scuola elementare R. Musti, la scuola media R. Moro, il magistrale V. Fornari di Molfetta, la parrocchia di S. Benedetto è il centro vitale della sua crescita a partire dalla frequenza dell'asilo parrocchiale, del catechismo per i sacramenti dell'iniziazione cristiana, dell'Azione Cattolica italiana, dell'Unitalsi. In questo ambiente ha sviluppato grandi capacità di relazione e di impegno per il prossimo. Parallelamente la sua infanzia e giovinezza sono contornate dalla vivacità tipica di un ragazzo frequentando gli amici del quartiere. In questo humus si inserisce la ricerca vocazionale e il progetto di Dio. Grande fascino ha suscitato in lui la vita del venerabile Don Raffaele Dimiccoli raccontata dal suo parroco d'infanzia Don Vincenzo Frezza e da sua madre, entrambi discepoli del suddetto sacerdote, tanto da suscitare in lui il desiderio di un cammino vocazionale. Un discernimento accompagnato dalla guida del suo fratello maggiore nella fede Don Angelo Dipasquale, poi divenuto suo parroco. Nell'ottobre del 1987 è entrato nel Pontificio seminario Regionale "Pio XI" di Molfetta e il 12 settembre 1992 è stato ordinato sacerdote presso la basilica di S. Domenico in Barletta. Dal 1991 ha frequentato la Pontificia Facoltà Santa Croce in Roma, retta dalla Prelatura dell'Opus Dei, per il conseguimento della licenza di specializzazione in Sacra Teologia Dogmatica. Il 6 aprile 1993 è stato nominato assistente spirituale dell'Unitalsi di Barletta fino ad ottobre 2006. Nel febbraio 1993 è stato nominato vicario parrocchiale presso la Sacra Famiglia in Barletta e nel luglio 1994 Vicario Parrocchiale presso la Parrocchia Cuore Immacolato di Maria fino a settembre 1998, nonché responsabile della pastorale giovanile cittadina. Dal 1 maggio 1996 ha ricoperto anche l'incarico di Notaio attuario nell'Inchiesta diocesana per la Causa di Canonizzazione del venerabile Don Raffaele Dimiccoli. Dal 1994, nominato canonico della Cattedrale di Barletta, ha ricoperto il compito di cerimoniere e segretario capitolare. Il 3 ottobre 1998 è inviato a fondare e costruire la parrocchia di S. Giovanni Apostolo in Barletta, dapprima come amministratore parrocchiale nominato da Mons. C. Cassati, quindi nell'aprile 2000 parroco da Mons. Giovan Battista Pichierri. Qui ha realizzato la costruzione del complesso parrocchiale con l'oratorio e le annesse strutture sportive (alcune ancora da completare). La chiesa è stata consacrata il 13 maggio 2007. Nel giugno 1999 ha fondato l'oratorio parrocchiale intitolato "Don Raffaele Dimiccoli". L'1 settembre 2000 è nominato direttore diocesano dell'Unione Apostolica Clero. Per due mandati, dal 2004 al 2011 è stato presidente diocesano dell'Anspi (Associazione nazionale San Paolo degli oratori italiani ). Dal 2009 è assistente del Comitato feste patronali di Barletta. Durante l'episcopato di Mons. Carmelo Cassati è stato membro del Consiglio presbiterale diocesano. Con la collaborazione del diacono Franco Mascolo, ha promosso la nascita della mensa sociale "S. Ruggiero" presso i locali appartenenti alla parrocchia di S. Giovanni Apostolo. Collabora con il Tribunale di sorveglianza di Bari per l'accompagnamento e il reinserimento sociale di persone che hanno avuto problemi con la legge, nonché con gli enti sociali della città. Nella sede parrocchiale ha accolto l'associazione "Progetto Uomo" per l'aiuto alle gestanti e ai neonati. Il 1 ottobre 2008 è stato nominato Cappellano Onorario della Grotta di Lourdes in Francia. Nel gennaio 2017 viene nominato assistente spirituale dell'Ordine secolare Servi di Maria di Puglia e Basilicata.
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