Politica
2013, un anno per la politica
Importanza del voto e questione manifesti abusivi. Anche le Commissioni pastorali sull'argomento
Barletta - domenica 10 febbraio 2013
Siamo ormai agli ultimi colpi: si combatte anche corpo a corpo. Mancano solo due settimane a quelle che sono state definite le elezioni politiche più importanti degli ultimi decenni, per via della gravità dei problemi che si dovranno affrontare: crisi economica, sociale, morale e culturale. Per questo dobbiamo tutti avvertire il 'peso' della nostra scelta, ponderando bene programmi, ideologie, qualità dei candidati nelle liste che decidiamo di sostenere. Gli ultimi sondaggi riferiscono che permane un 25% di cittadini che si asterrà o è indeciso, vuoi per scelta vuoi per disinteresse.
Intervengono anche sull'argomento le Commissioni pastorali della 'Cultura e Comunicazioni sociali', del 'Laicato' e dei 'Problemi sociali e lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato': «Si constata una diffusa tendenza a non recarsi alle urne; infatti, una parte cospicua di elettori è fortemente disillusa, nauseata e stanca di assistere a innumerevoli e gravissime condotte di malcostume, malaffare e corruzione, poste in essere da esponenti politici anche di primo piano. La sfiducia della gente nell'operato dei politici scade facilmente nel qualunquismo e nel disinteresse per la gestione della cosa pubblica. E' forte la tentazione di dire: sono tutti eguali! Ma così non è. In questo momento va richiamato con forza più che mai l'articolo 48 della Costituzione, in cui si sancisce che il voto è un 'dovere civico'; perciò ogni cittadino -anche di fronte a pratiche di malaffare- deve avvertire il dovere di recarsi alle urne per esprimere il proprio voto».
Se non altro il risultato sarà al photofinish, almeno al Senato, grazie alla lungimiranza di questa legge elettorale. Anche Barletta vive il momento tra incontri, conferenze stampa, non molti manifesti elettorali, che tuttavia non hanno taciuto polemiche: spazi destinati, per legge, ad altri partiti coperti abusivamente. Le autorità stanno intervenendo, ma la cosa preoccupa. E sì perché succede ora che ci sono pochi manifesti. Figuriamoci cosa accadrà nei prossimi mesi, quando ci sarà la campagna elettorale per le Comunali del 26 e 27 maggio. Infatti, questo è l'anno dell'elezioni per Barletta, ben tre: politiche, comunali e regionali. Infatti, in città si guarda a domani per risolvere il dopodomani. Un effetto domino fatto di attese, strategie, riunioni riservate. Probabilmente le cose a livello locale si sbloccheranno dopo i risultati delle politiche. I cittadini aspettano pazienti sulle rive del fiume. Ma per favore non fate un'altra campagna elettorale come quella delle scorse comunali: oltre 700 candidati, manifesti e volantini a gogo. E chiaramente il manifesto abusivo era all'ordine del giorno. Cosa dobbiamo aspettarci, Eraclio impacchettato dai manifesti? La gente capisce lo stesso, non servono quelle lunghe schiere di immagini tutte uguali.
Intanto, a riempire l'esposizione di simboli e candidati, ci ha pensato una mano anonima e dissacrante, apponendo scritte derisorie dei politici o della politica, qui e là per Barletta. L'atto mi ha ricordato il ciabattino di Nino Manfredi, che nel film "Nell'anno del Signore" portava in questo modo la sua piccola rivoluzione nei confronti del terribile Stato Pontificio. Noi fortunatamente siamo in democrazia, ma…
Intervengono anche sull'argomento le Commissioni pastorali della 'Cultura e Comunicazioni sociali', del 'Laicato' e dei 'Problemi sociali e lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato': «Si constata una diffusa tendenza a non recarsi alle urne; infatti, una parte cospicua di elettori è fortemente disillusa, nauseata e stanca di assistere a innumerevoli e gravissime condotte di malcostume, malaffare e corruzione, poste in essere da esponenti politici anche di primo piano. La sfiducia della gente nell'operato dei politici scade facilmente nel qualunquismo e nel disinteresse per la gestione della cosa pubblica. E' forte la tentazione di dire: sono tutti eguali! Ma così non è. In questo momento va richiamato con forza più che mai l'articolo 48 della Costituzione, in cui si sancisce che il voto è un 'dovere civico'; perciò ogni cittadino -anche di fronte a pratiche di malaffare- deve avvertire il dovere di recarsi alle urne per esprimere il proprio voto».
Se non altro il risultato sarà al photofinish, almeno al Senato, grazie alla lungimiranza di questa legge elettorale. Anche Barletta vive il momento tra incontri, conferenze stampa, non molti manifesti elettorali, che tuttavia non hanno taciuto polemiche: spazi destinati, per legge, ad altri partiti coperti abusivamente. Le autorità stanno intervenendo, ma la cosa preoccupa. E sì perché succede ora che ci sono pochi manifesti. Figuriamoci cosa accadrà nei prossimi mesi, quando ci sarà la campagna elettorale per le Comunali del 26 e 27 maggio. Infatti, questo è l'anno dell'elezioni per Barletta, ben tre: politiche, comunali e regionali. Infatti, in città si guarda a domani per risolvere il dopodomani. Un effetto domino fatto di attese, strategie, riunioni riservate. Probabilmente le cose a livello locale si sbloccheranno dopo i risultati delle politiche. I cittadini aspettano pazienti sulle rive del fiume. Ma per favore non fate un'altra campagna elettorale come quella delle scorse comunali: oltre 700 candidati, manifesti e volantini a gogo. E chiaramente il manifesto abusivo era all'ordine del giorno. Cosa dobbiamo aspettarci, Eraclio impacchettato dai manifesti? La gente capisce lo stesso, non servono quelle lunghe schiere di immagini tutte uguali.
Intanto, a riempire l'esposizione di simboli e candidati, ci ha pensato una mano anonima e dissacrante, apponendo scritte derisorie dei politici o della politica, qui e là per Barletta. L'atto mi ha ricordato il ciabattino di Nino Manfredi, che nel film "Nell'anno del Signore" portava in questo modo la sua piccola rivoluzione nei confronti del terribile Stato Pontificio. Noi fortunatamente siamo in democrazia, ma…