«Vorrei parlarvi del cimitero di Barletta»
Scrive un cittadino: «Una nuova camera dolenti è estremamente necessaria»
martedì 31 gennaio 2023
iReport
«Carissimi, non ci si accorge mai di quanto possa essere vera qualcosa che ci raccontano finché non si vive.
Vorrei parlarvi del cimitero di Barletta. Abbiamo tutti un caro in quel luogo, e spesso ci rechiamo per fare visita per sentirli vicino e per porgere una preghiera. Il nostro cimitero, che ricordiamo essere un cimitero monumentale, ovvero uno di quelli dove ci sono veri e propri monumenti da visitare, come avviene in molte parti del mondo. È tremendo però scontrarsi contro una realtà dura quando ti muore un caro. Camere mortuarie ferme a decenni addietro, quando la città era più piccola e non vi erano le importanti norme di igiene di oggi. Bare accatastate, defunti che si trovano l'un vicino all'altro, senza che un caro prima del saluto estremo, possa versare l'ultima lacrima in confidenza con quella confidenza di quando si era in vita.
Non è possibile che non vi sia la possibilità di costruzione di una nuova camera dolenti, estremamente necessaria, riservata e con i canoni dell'igiene necessari. Nel contempo si pensi a un forno crematorio, poiché la pratica sempre più in uso anche da noi, possa snellire le procedure per la cremazione dei nostri cari, e non attendere giorni che prolungano il dolore dei parenti e il conseguente "accatastamento delle bare" davvero molto triste. Anche perché sono soldi che vanno altrove e che possono restare nel nostro territorio e portare anche lavoro.
In una città dove si alzano palazzi destinati a rimanere vuoti, perché portano molto denaro, si pensi anche a coloro che ci hanno preceduto e che hanno lasciato il segno nella nostra società e che meritano il giusto rispetto. Ma il vile denaro qui non frutta. Va abbandonato insieme a tutto il resto fuori dal cancello. Memento Mori».
Un cittadino
Vorrei parlarvi del cimitero di Barletta. Abbiamo tutti un caro in quel luogo, e spesso ci rechiamo per fare visita per sentirli vicino e per porgere una preghiera. Il nostro cimitero, che ricordiamo essere un cimitero monumentale, ovvero uno di quelli dove ci sono veri e propri monumenti da visitare, come avviene in molte parti del mondo. È tremendo però scontrarsi contro una realtà dura quando ti muore un caro. Camere mortuarie ferme a decenni addietro, quando la città era più piccola e non vi erano le importanti norme di igiene di oggi. Bare accatastate, defunti che si trovano l'un vicino all'altro, senza che un caro prima del saluto estremo, possa versare l'ultima lacrima in confidenza con quella confidenza di quando si era in vita.
Non è possibile che non vi sia la possibilità di costruzione di una nuova camera dolenti, estremamente necessaria, riservata e con i canoni dell'igiene necessari. Nel contempo si pensi a un forno crematorio, poiché la pratica sempre più in uso anche da noi, possa snellire le procedure per la cremazione dei nostri cari, e non attendere giorni che prolungano il dolore dei parenti e il conseguente "accatastamento delle bare" davvero molto triste. Anche perché sono soldi che vanno altrove e che possono restare nel nostro territorio e portare anche lavoro.
In una città dove si alzano palazzi destinati a rimanere vuoti, perché portano molto denaro, si pensi anche a coloro che ci hanno preceduto e che hanno lasciato il segno nella nostra società e che meritano il giusto rispetto. Ma il vile denaro qui non frutta. Va abbandonato insieme a tutto il resto fuori dal cancello. Memento Mori».
Un cittadino