Viaggiatori in treno come deportati
I fondi vengono investiti solo al Nord
lunedì 16 aprile 2012
iReport
Ancora una volta Trenitalia fa parlare di sé. Male, purtroppo. È balzata agli occhi dell'opinione pubblica la recente vicenda che è accaduta a Trani. Per un treno soppresso, i successivi sono diventati stracolmi. Sembra di vedere quei treni merci pieni di ebrei deportati ad Auschwitz durante la Seconda Guerra Mondiale. Una settantina di anni dopo, Auschwitz-Birkenau è stata sostituita da Bari Centrale. O Barletta, poiché sia all'andata che al ritorno di qualsiasi corsa regionale tra le due stazioni lo spettacolo è lo stesso. O dovrei dire che l'orrore è lo stesso. Non voglio fare eccessivi paragoni, però quello che si vive salendo su uno di quei treni è agghiacciante. Provate voi a fare un viaggio di 50 minuti in piedi, in uno spazio stretto, con persone che salgono ad ogni fermata. Non si può dire di aver investito tot. milioni di euro in nuovi treni (per poi dirottarli al nord e lasciare a noi i treni residuati che sono sporchi, vecchi e per nulla capienti) e, di fatto, lasciare il Sud al suo destino, dove per un solo treno soppresso si crea il pandemonio.
Perché noi pendolari PAGHIAMO per un servizio (anche pubblico) e subiamo come se fosse normalità disagi come mancanza di sicurezza e di dignitosa serenità a bordo di questi treni? E il Presidente della Regione continua con le sue belle e vuote parole nei salotti televisivi dimenticando i pugliesi…
Il mio è un invito a non essere indifferenti nei confronti di questo problema. Anche perché troppe volte noi giovani siamo stati accusati di indifferenza per le problematiche della nostra società. Ora noi ci stiamo mobilitando. Sta a voi che avete veramente la possibilità di cambiare di agire. E bene, questa volta.
Un giovane lettore, studente universitario e (purtroppo) pendolare
Perché noi pendolari PAGHIAMO per un servizio (anche pubblico) e subiamo come se fosse normalità disagi come mancanza di sicurezza e di dignitosa serenità a bordo di questi treni? E il Presidente della Regione continua con le sue belle e vuote parole nei salotti televisivi dimenticando i pugliesi…
Il mio è un invito a non essere indifferenti nei confronti di questo problema. Anche perché troppe volte noi giovani siamo stati accusati di indifferenza per le problematiche della nostra società. Ora noi ci stiamo mobilitando. Sta a voi che avete veramente la possibilità di cambiare di agire. E bene, questa volta.
Un giovane lettore, studente universitario e (purtroppo) pendolare