Polemiche sul degrado al Parco dell'Umanità, un'altra segnalazione
«Le lamentele non sono rivolte ai cani, ma ai loro proprietari»
venerdì 3 agosto 2018
iReport
«Ho letto con la massima attenzione le precedenti segnalazioni sullo stato di abbandono del Parco dell'Umanità. Sinceramente non ravviso in nessuna di esse la volontà di colpevolizzare direttamente i cani. Solo chi non vuol capite non capisce che le legittime lamentele sono rivolte ai rispettivi proprietari che, vuoi per ignoranza, vuoi per arroganza non si attengono ad un doveroso comportamento civile.
La legge italiana, che tutti noi siamo tenuti a rispettare, stabilisce che i cani possono essere condotti in luoghi pubblici purché tenuti al guinzaglio e, se necessario con museruola, e, soprattutto, prevede l'obbligo per il proprietario di raccogliere eventuali deiezioni. Io aggiungo che tutto ciò oltre che obbligo di legge è soprattutto dovere civile. È chiaro che le lamentele si riferiscono alla mancata osservanza di tutto ciò e a null'altro. Sarebbe bello poter passeggiare in un parco pulito, curato, in cui poter far giocare i propri bambini con la consapevolezza che se qualcuno ha sporcato ha, certamente, già provveduto a ripulire.
Se ciò non è possibile, la colpa non è di chi ha il coraggio di denunciarlo, ma solo ed esclusivamente di chi ne è la causa».
Francesco
La legge italiana, che tutti noi siamo tenuti a rispettare, stabilisce che i cani possono essere condotti in luoghi pubblici purché tenuti al guinzaglio e, se necessario con museruola, e, soprattutto, prevede l'obbligo per il proprietario di raccogliere eventuali deiezioni. Io aggiungo che tutto ciò oltre che obbligo di legge è soprattutto dovere civile. È chiaro che le lamentele si riferiscono alla mancata osservanza di tutto ciò e a null'altro. Sarebbe bello poter passeggiare in un parco pulito, curato, in cui poter far giocare i propri bambini con la consapevolezza che se qualcuno ha sporcato ha, certamente, già provveduto a ripulire.
Se ciò non è possibile, la colpa non è di chi ha il coraggio di denunciarlo, ma solo ed esclusivamente di chi ne è la causa».
Francesco