Pirata della strada investe una signora e scappa via
L'appello alla coscienza civica per trovare il fuggiasco
mercoledì 8 maggio 2013
11.49
iReport
Il giorno 02.05.2013, alle ore 17,15 circa, in Barletta, mentre percorreva la via Canosa a bordo della sua bicicletta, la mia assistita, giunta in corrispondenza del civico 86, veniva urtata da un'autovettura Fiat (probabilmente modello Palio, almeno così è stato riferito dai testimoni oculari) di colore bianco che si trovava immediatamente a tergo; l'urto ha provocato lo sbandamento del velocipede e, conseguentemente, la rovinosa caduta al suolo della signora. Subito dopo il sinistro, il conducente della autovettura non ha prestato i dovuti soccorsi e, anzi, è fuggito consentendo ad alcuni presenti di visualizzare solo alcune cifre e lettere della targa del mezzo.
Sul luogo sono intervenuti gli uomini del Comando di Polizia Municipale, che hanno redatto relazione di servizio. A seguito dell'impatto, la sig.ra R. P. ha riportato gravi lesioni, che ne hanno reso necessario il trasporto in ambulanza presso il nosocomio "Mons. Dimiccoli" di Barletta, per mezzo del servizio 118, chiamato sul luogo del sinistro. Qui è stata sottoposta a numerosi accertamenti ed esami strumentali, e vi è tuttora ricoverata in condizioni critiche in attesa di essere sottoposta ad intervento chirurgico.
Orbene, è evidente che la prima condotta illecita che viene in rilievo è quella con cui il conducente della vettura Fiat ha procurato lesioni ad un altro utente della strada, contravvenendo alle più basilari regole di comportamento dettate dal Codice della Strada, in merito al rispetto delle distanze di sicurezza tra veicoli, violate a tal punto da tamponare il velocipede che lo precedeva e da causarne prima lo sbandamento e poi la caduta al suolo. Il suo contegno è, già solo per questo motivo, biasimabile e sanzionabile secondo i dettami del Codice Penale e, in particolare, in applicazione del disposto di cui all'art.582 c.p. e ss..
Ma ciò che appare ancor più grave è il contegno assunto dal conducente della vettura nelle immediatezze successive all'impatto. Infatti, le condizioni della donna sono apparse critiche fin da subito, date l'immobilità al suolo e le grida di dolore, ma ciò non ha indotto il conducente della vettura ad accostare e a scendere dal mezzo. Questi, lungi dal voler interessarsi dello stato della vittima, ha seduta stante deciso di allontanarsi in tutta fretta, incurante persino del gran numero di testimoni dinanzi ai quali si è svolto l'accaduto.
Tuttavia, ciò che preoccupa non solo la sottoscritta ma qualsiasi persona di media diligenza e normale senso civico, è proprio l'atteggiamento incivile e brutale tenuto dal responsabile del sinistro che, contrariamente alle buone norme di solidarietà e mutuo soccorso che ha ispirato il Legislatore nella stesura del dettato degli artt. 593 c.p. e 189 co. 6 C.d.S.("omissione di soccorso"), ha omesso di fermarsi e prestare il dovuto soccorso, ponendo in essere un contegno che merita una condanna della coscienza prima ancora che della Legge.
Ora il pirata della strada rischia da 6 mesi a 3 anni di reclusione, oltre all'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 anni, a cui può aggiungersi l'applicazione di misure cautelari personali coercitive.
Si fa appello, pertanto, a chiunque abbia assitito al sinistro o conosca un mezzo con le caratteristiche sopra descritte, a fornire indicazioni utili a risalire all'identità del responsabile, commentando il presente post o contattando lo studio legale al tel./fax 0883.347764, cell. 328.4172245, oppure il locale Commissariato di Polizia. Si garantisce l'anonimato di chiunque voglia collaborare alle indagini.
Sul luogo sono intervenuti gli uomini del Comando di Polizia Municipale, che hanno redatto relazione di servizio. A seguito dell'impatto, la sig.ra R. P. ha riportato gravi lesioni, che ne hanno reso necessario il trasporto in ambulanza presso il nosocomio "Mons. Dimiccoli" di Barletta, per mezzo del servizio 118, chiamato sul luogo del sinistro. Qui è stata sottoposta a numerosi accertamenti ed esami strumentali, e vi è tuttora ricoverata in condizioni critiche in attesa di essere sottoposta ad intervento chirurgico.
Orbene, è evidente che la prima condotta illecita che viene in rilievo è quella con cui il conducente della vettura Fiat ha procurato lesioni ad un altro utente della strada, contravvenendo alle più basilari regole di comportamento dettate dal Codice della Strada, in merito al rispetto delle distanze di sicurezza tra veicoli, violate a tal punto da tamponare il velocipede che lo precedeva e da causarne prima lo sbandamento e poi la caduta al suolo. Il suo contegno è, già solo per questo motivo, biasimabile e sanzionabile secondo i dettami del Codice Penale e, in particolare, in applicazione del disposto di cui all'art.582 c.p. e ss..
Ma ciò che appare ancor più grave è il contegno assunto dal conducente della vettura nelle immediatezze successive all'impatto. Infatti, le condizioni della donna sono apparse critiche fin da subito, date l'immobilità al suolo e le grida di dolore, ma ciò non ha indotto il conducente della vettura ad accostare e a scendere dal mezzo. Questi, lungi dal voler interessarsi dello stato della vittima, ha seduta stante deciso di allontanarsi in tutta fretta, incurante persino del gran numero di testimoni dinanzi ai quali si è svolto l'accaduto.
Tuttavia, ciò che preoccupa non solo la sottoscritta ma qualsiasi persona di media diligenza e normale senso civico, è proprio l'atteggiamento incivile e brutale tenuto dal responsabile del sinistro che, contrariamente alle buone norme di solidarietà e mutuo soccorso che ha ispirato il Legislatore nella stesura del dettato degli artt. 593 c.p. e 189 co. 6 C.d.S.("omissione di soccorso"), ha omesso di fermarsi e prestare il dovuto soccorso, ponendo in essere un contegno che merita una condanna della coscienza prima ancora che della Legge.
Ora il pirata della strada rischia da 6 mesi a 3 anni di reclusione, oltre all'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 anni, a cui può aggiungersi l'applicazione di misure cautelari personali coercitive.
Si fa appello, pertanto, a chiunque abbia assitito al sinistro o conosca un mezzo con le caratteristiche sopra descritte, a fornire indicazioni utili a risalire all'identità del responsabile, commentando il presente post o contattando lo studio legale al tel./fax 0883.347764, cell. 328.4172245, oppure il locale Commissariato di Polizia. Si garantisce l'anonimato di chiunque voglia collaborare alle indagini.