Passaggi a livello, politica vile che fa solo propaganda
Cerchiamo di analizzare la questione senza fretta
martedì 7 marzo 2017
1.13
iReport
Alla luce dei recenti lutti che hanno colpito la città di Barletta, sono dell'idea che il tema sui passaggi a livello debba essere trattato con rispetto e coerenza. Chiunque utilizzi tale leva come vile strumento propagandistico getta fango sulla memoria di chi in quei luoghi ha perso la vita.
Malgrado il chiaro consenso popolare, è necessario fare una riflessione posteriore a questi terribili eventi con l'intenzione di maturare una soluzione ponderata e priva dal "vizio" della fretta. Impalcare promesse sulla base di questa criticità, che di recente ha nuovamente messo in risalto la sua presenza, è da ritenersi ripugnante e vergognoso, poiché cavalcare l'onda dell'odio che segue al dolore è sintomo di un vile sfruttamento delle rabbie del momento.
Trattare il passaggio a livello come un fantoccio da dare alle fiamme per avere consenso è tanto inutile quanto deleterio. Diversamente da quelli che sono i temi capaci di offrire facili slogan, la trattazione delle meccaniche dietro il suicidio del quasi cinquantenne Barlettano, notizia battuta da alcune altre testate che hanno dimenticato deontologia e rispetto, sembra quasi stato dimenticato, come se ci fossero drammi di serie A e di serie B. Anche sui temi del lavoro e del disagio sociale la politica dovrebbe interrogarsi e muovere delle proposte chiedendosi sul perché certi eventi accadono sempre più frequentemente, ed evitando la trappola di voler parlare di temi "caldi" solo perché su quelli è più semplice avere consenso. Credo che dovremmo stringerci in una pacata riflessione su questi ultimi eventi che ci hanno scosso, trovando la forza di superare il dolore e affrontare questi argomenti non solo sui social ma anche nelle sedi e con le personalità competenti.
Malgrado il chiaro consenso popolare, è necessario fare una riflessione posteriore a questi terribili eventi con l'intenzione di maturare una soluzione ponderata e priva dal "vizio" della fretta. Impalcare promesse sulla base di questa criticità, che di recente ha nuovamente messo in risalto la sua presenza, è da ritenersi ripugnante e vergognoso, poiché cavalcare l'onda dell'odio che segue al dolore è sintomo di un vile sfruttamento delle rabbie del momento.
Trattare il passaggio a livello come un fantoccio da dare alle fiamme per avere consenso è tanto inutile quanto deleterio. Diversamente da quelli che sono i temi capaci di offrire facili slogan, la trattazione delle meccaniche dietro il suicidio del quasi cinquantenne Barlettano, notizia battuta da alcune altre testate che hanno dimenticato deontologia e rispetto, sembra quasi stato dimenticato, come se ci fossero drammi di serie A e di serie B. Anche sui temi del lavoro e del disagio sociale la politica dovrebbe interrogarsi e muovere delle proposte chiedendosi sul perché certi eventi accadono sempre più frequentemente, ed evitando la trappola di voler parlare di temi "caldi" solo perché su quelli è più semplice avere consenso. Credo che dovremmo stringerci in una pacata riflessione su questi ultimi eventi che ci hanno scosso, trovando la forza di superare il dolore e affrontare questi argomenti non solo sui social ma anche nelle sedi e con le personalità competenti.