Paraticchio di Barletta, la storia sepolta sotto i rifiuti
«Le antiche mura della città ridotte a una lavagna per i vandali»
giovedì 30 novembre 2017
iReport
«Faccio riferimento alla passata iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Barletta con a capo il Sindaco Cascella e relativa alla realizzazione di un "murales", nei pressi del Parco Pietro Mennea. Infatti oggi si vede accanto al Paraticchio ed alle antiche mura un'opera moderna di Street Art che dovrebbe rappresentare, a dire dei nostri amministratori, la nostra storia e più precisamente i tredici cavalieri della famosissima Disfida di Barletta.
Senza entrare nel merito delle scelte artistiche, occorre evidenziare che tale opera è stata realizzata però su un manufatto che doveva essere abbattuto unitamente al corpo di fabbrica posto al suo di sopra, come risultante dal provvedimento del Consiglio Comunale del 13.10.2003 n.74 con il Sindaco Dott. Francesco Salerno. Infatti il manufatto in cemento armato è il residuato del fabbricato per civili abitazioni, sottoposto a sequestro giudiziario nel 2003 (per difformità al progetto ed alle prescrizioni della Soprintendenza ai beni Architettonici), e poi abbattuto durante l'amministrazione Salerno (2004). Pertanto non si comprende come mai il fabbricato residuato non sia stato abbattuto ed, invece è stato annesso, a dire di alcuni locali amministratori, al patrimonio del Comune di Barletta tanto che, nell'estate del 2017, se ne autorizzava l'utilizzo, gratuitamente, per la realizzazione della detta opera d'arte. Infatti i nostri amministratori anziché abbatterlo o celarlo, lo hanno reso ben più visibile con colori sgargianti. Sarebbe stato più opportuno nasconderlo con la riproduzione, da parte degli stessi artisti, di un murales raffigurante la stessa trama a parete muraria simile alle antiche Mura ed al Paraticchio.
A prescindere da tutto ciò, occorre evidenziare che a seguito di un sopralluogo in zona ho preso atto che il detto sito è completamente invaso da immondizia di ogni genere e dimensione, il parco è mal curato ed abbandonato a se stesso. Inoltre il Paraticchio, baluardo della nostra storia, costruito in uno con la cinta muraria spagnola intorno alla metà del sec. XVI, è stato recentemente violentato da un "graffittaro innamorato" che ha voluto dimostrare il suo immenso amore alla sua "Tea" scrivendo sulle sue mura la "dedica d'amore", senza dimenticare anche l'immobilismo dell'Amministrazione Comunale la quale non ha effettuato indagini di Polizia Giudiziaria al fine di individuare e sanzionare il suo autore e poi non ha incaricato un'impresa per la rimozione della scritta sulle mura del Paraticchio. Infatti a causa di tale omissione e mancanza dell'Amministrazione Comunale il muro del Paraticchio e le antiche mura stanno diventando una lavagna per i vari stupidi, come lo dimostrano le fotografie che allego alla presente. Infine, ma non per minore importanza, non si comprende come mai il Paraticchio non sia stato totalmente ristrutturato, tanto da far temere un crollo delle parti non restaurate».
Avv. Marco Augusto Pedico, attivista Movimento 5 Stelle
Senza entrare nel merito delle scelte artistiche, occorre evidenziare che tale opera è stata realizzata però su un manufatto che doveva essere abbattuto unitamente al corpo di fabbrica posto al suo di sopra, come risultante dal provvedimento del Consiglio Comunale del 13.10.2003 n.74 con il Sindaco Dott. Francesco Salerno. Infatti il manufatto in cemento armato è il residuato del fabbricato per civili abitazioni, sottoposto a sequestro giudiziario nel 2003 (per difformità al progetto ed alle prescrizioni della Soprintendenza ai beni Architettonici), e poi abbattuto durante l'amministrazione Salerno (2004). Pertanto non si comprende come mai il fabbricato residuato non sia stato abbattuto ed, invece è stato annesso, a dire di alcuni locali amministratori, al patrimonio del Comune di Barletta tanto che, nell'estate del 2017, se ne autorizzava l'utilizzo, gratuitamente, per la realizzazione della detta opera d'arte. Infatti i nostri amministratori anziché abbatterlo o celarlo, lo hanno reso ben più visibile con colori sgargianti. Sarebbe stato più opportuno nasconderlo con la riproduzione, da parte degli stessi artisti, di un murales raffigurante la stessa trama a parete muraria simile alle antiche Mura ed al Paraticchio.
A prescindere da tutto ciò, occorre evidenziare che a seguito di un sopralluogo in zona ho preso atto che il detto sito è completamente invaso da immondizia di ogni genere e dimensione, il parco è mal curato ed abbandonato a se stesso. Inoltre il Paraticchio, baluardo della nostra storia, costruito in uno con la cinta muraria spagnola intorno alla metà del sec. XVI, è stato recentemente violentato da un "graffittaro innamorato" che ha voluto dimostrare il suo immenso amore alla sua "Tea" scrivendo sulle sue mura la "dedica d'amore", senza dimenticare anche l'immobilismo dell'Amministrazione Comunale la quale non ha effettuato indagini di Polizia Giudiziaria al fine di individuare e sanzionare il suo autore e poi non ha incaricato un'impresa per la rimozione della scritta sulle mura del Paraticchio. Infatti a causa di tale omissione e mancanza dell'Amministrazione Comunale il muro del Paraticchio e le antiche mura stanno diventando una lavagna per i vari stupidi, come lo dimostrano le fotografie che allego alla presente. Infine, ma non per minore importanza, non si comprende come mai il Paraticchio non sia stato totalmente ristrutturato, tanto da far temere un crollo delle parti non restaurate».
Avv. Marco Augusto Pedico, attivista Movimento 5 Stelle