«Noi, residenti di via Callano, costretti a vivere segregati in casa»
Il disagio delle famiglie a causa dei lavori per il doppio sottovia di via Andria
venerdì 22 febbraio 2019
iReport
«Noi, residenti di via Callano, costretti a vivere segregati in casa. È quasi passata una settimana dalla chiusura dei passaggi a livello di via Andria, e per noi residenti di via Callano aumenta sempre più la consapevolezza di essere stati vittime di un macroscopico errore di giudizio: intere famiglie condannate a vivere segregate in casa, per una durata temporale presunta di tre anni, se tutto va bene, solo per essere colpevoli di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Ogni qualvolta che dobbiamo spostarci da casa per poter raggiungere una qualsiasi zona della città, anche luoghi che distano in linea d'area poche decine di metri, siamo costretti a fare giri assurdi, con percorsi che vanno dai 10 ai 15 km di solo andata, attraverso strade dismesse, prive di illuminazione, occupate da prostitute e utilizzando in maniera obbligata la 16 bis con tutti i rischi del caso. Dobbiamo spostarci con le macchine minimo 6/7 volte al giorno subendo un grosso danno economico sul bilancio familiare. Abbiamo figli che devono raggiungere le scuole in diversi orari del giorno, fare rientri, vivere i loro momenti; donne che devono raggiungere le varie zone cittadine per sbrigare le varie problematiche familiari; uomini che devono raggiungere i posti di lavoro; e non tutti hanno a disposizione mezzi meccanici per spostarsi.
Ogni giorno che passa il nostro stato depressivo e ansioso aumenta a dismisura, per un problema che ci è stato prospettato risolvibile in breve tempo, con la creazione di due passaggi pedonali che renderebbero meno pesante la nostra criticità. Il primo ci darebbe la possibilità di passare su via Andria e poter prendere il treno o l'autobus da Barletta scalo per raggiungere il centro; il secondo passaggio pedonale ci darebbe la possibilità di raggiungere via Romagnosi, dandoci la possibilità di poter arrivare a scuole e servizi necessari per la nostra vivibilità quotidiana.
Noi residenti del posto non ci rassegniamo, avremo un ulteriore incontro con il Sindaco, persona che ci è stata sempre vicina, per capire i tempi della realizzazione di questi due passaggi pedonali. Non possiamo vivere segregati in casa, vittime del menefreghismo di chi il problema realmente non lo vive».
Antonio Dazzaro e Luigi Civita, residenti in via Callano a pochi metri dai due passaggi a livello, portavoce delle 30/40 famiglie residenti
Ogni qualvolta che dobbiamo spostarci da casa per poter raggiungere una qualsiasi zona della città, anche luoghi che distano in linea d'area poche decine di metri, siamo costretti a fare giri assurdi, con percorsi che vanno dai 10 ai 15 km di solo andata, attraverso strade dismesse, prive di illuminazione, occupate da prostitute e utilizzando in maniera obbligata la 16 bis con tutti i rischi del caso. Dobbiamo spostarci con le macchine minimo 6/7 volte al giorno subendo un grosso danno economico sul bilancio familiare. Abbiamo figli che devono raggiungere le scuole in diversi orari del giorno, fare rientri, vivere i loro momenti; donne che devono raggiungere le varie zone cittadine per sbrigare le varie problematiche familiari; uomini che devono raggiungere i posti di lavoro; e non tutti hanno a disposizione mezzi meccanici per spostarsi.
Ogni giorno che passa il nostro stato depressivo e ansioso aumenta a dismisura, per un problema che ci è stato prospettato risolvibile in breve tempo, con la creazione di due passaggi pedonali che renderebbero meno pesante la nostra criticità. Il primo ci darebbe la possibilità di passare su via Andria e poter prendere il treno o l'autobus da Barletta scalo per raggiungere il centro; il secondo passaggio pedonale ci darebbe la possibilità di raggiungere via Romagnosi, dandoci la possibilità di poter arrivare a scuole e servizi necessari per la nostra vivibilità quotidiana.
Noi residenti del posto non ci rassegniamo, avremo un ulteriore incontro con il Sindaco, persona che ci è stata sempre vicina, per capire i tempi della realizzazione di questi due passaggi pedonali. Non possiamo vivere segregati in casa, vittime del menefreghismo di chi il problema realmente non lo vive».
Antonio Dazzaro e Luigi Civita, residenti in via Callano a pochi metri dai due passaggi a livello, portavoce delle 30/40 famiglie residenti