«Litoranea di Ponente, perchè la gente deve sostare sulle piste ciclabili?»
L'interrogativo di uno stanco lettore dopo una domenica di caos
lunedì 31 marzo 2014
11.33
iReport
«Ieri, domenica, approfittando del bel sole ho optato per una passeggiata in bicicletta sul Lungomare di Ponente, ora dedicato a Pietro Mennea. Peccato che la maleducazione cronica dei barlettani porta chi opta per la bicicletta a dover praticare numerose gimcane e a scansare cani e relativi padroni, bambini lasciati allo stato brado da non curanti genitori, comitive ferme immobili come macigni e passeggiatori di vario calibro che occupano la pista ciclabile. Ora, la domanda sorge spontanea: l'isola pedonale è larga all'incirca 20 metri, spazio ce ne in abbondanza per chiunque, ma perché si devono occupare i 2 metri scarsi della pista ciclabile?
La maleducazione cronica dei cittadini di questa città è insita nella profonda ignoranza di molti di noi e nell'assoluto non rispetto dell'altro, o meglio, del rispetto reclamato solo quando le cose toccano mio stessi. Ai numerosi reclami di spostarsi dalla pista le risposte sono le più varie, dalL"e che dobbiamo fare noi? sono bambini" Li devi educare!!! o la più classica delle esclamazioni per chi un minimo si rende conto che la non ci deve stare "atenziòoone" con la classica cadenza flemmatica di chi ha il latte nelle ginocchia, a chi, pur spiegando con le buone, ti guarda con l'aria di chi ha visto un marziano, per finire all'eccellenza del territorio, il maleducato professionista (si riconosce dall'arroganza e dalla presunzione) che ritiene sempre e comunque di avere ragione.
Non mi meraviglio che questa Città vada a rotoli, è lo specchio della nostra mentre ristretta, nessuno escluso perché se è vero che ci sono molti colpevoli è altrettanto vero che ci sono numerosi complici».
[Paky]
La maleducazione cronica dei cittadini di questa città è insita nella profonda ignoranza di molti di noi e nell'assoluto non rispetto dell'altro, o meglio, del rispetto reclamato solo quando le cose toccano mio stessi. Ai numerosi reclami di spostarsi dalla pista le risposte sono le più varie, dalL"e che dobbiamo fare noi? sono bambini" Li devi educare!!! o la più classica delle esclamazioni per chi un minimo si rende conto che la non ci deve stare "atenziòoone" con la classica cadenza flemmatica di chi ha il latte nelle ginocchia, a chi, pur spiegando con le buone, ti guarda con l'aria di chi ha visto un marziano, per finire all'eccellenza del territorio, il maleducato professionista (si riconosce dall'arroganza e dalla presunzione) che ritiene sempre e comunque di avere ragione.
Non mi meraviglio che questa Città vada a rotoli, è lo specchio della nostra mentre ristretta, nessuno escluso perché se è vero che ci sono molti colpevoli è altrettanto vero che ci sono numerosi complici».
[Paky]