Sala Consiliare
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Lettera aperta ai consiglieri comunali

«Non chiamatela antipolitica»

Cari consiglieri comunali

Sono un cittadino, come tanti altri, che ha la sfortuna di leggere, guardare ed ascoltare quotidianamente i vostri modi, sempre più frequentemente machiavellici, di intendere la politica. Sono mesi ormai che non passa giorno in cui non si legga sui giornali delle vostre "guerre di bande" che state conducendo con tanta passione, guerre che vedono come oggetto dei vostri desideri un assessorato, una nomina, un posto in un cda, insomma quelle che non troppo volgarmente il popolo chiama "poltrone". Alla base di questo modo di intendere la politica vorrei chiedervi se avete mai provato a fermarvi a pensare, ad affacciarvi almeno una volta dalla finestra della sala consiliare per vedere la vera gente, quella che che vive una vita reale, più sensata e indubbiamente molto più dignitosa. Vedreste le stesse persone alle quali vi siete appellati solo un anno fa per chiedere dei voti promettendo qualunque cosa,addirittura le rivoluzioni, abusando della criticità del momento. Notereste gente che non sa a chi rivolgersi per risolvere i propri disagi, macchine che devono fronteggiare enormi fangose pozzanghere nel bel mezzo di pessime strade, potreste addirittura ascoltare i lamenti di coloro che si sono sentiti per l'ennesima volta presi in giro da voi. Se solo provaste a lasciare le vostre inutili battaglie vi accorgereste come la malavita si sta organizzando, seminando panico e terrore tra le attività commerciali e i cittadini.

Voi, a parte qualche inutile dichiarazione di facciata, come avreste intenzione di fermare questo inquietante fenomeno? Forse dando un assessorato in più al vostro partito e rivendicando la presenza in giunta di qualche altro vostro alleato? Oppure ritenete più efficace risolvere il problema assegnando la presidenza del consiglio e le deleghe nella Bar.S.A. a qualcuno dei vostri?

Questa però non la chiamate antipolitica e demagogia, perchè questi, qualora non ve ne siate ancora resi conto, siete diventati voi. Da troppo tempo ormai si sente parlare delle vostre trattative di aree e quote. Ma, quando avrete ottenuto un assessorato in più rispetto al vostro concorrente-alleato che state combattendo con tanto impeto, vi sentirete più potenti nella città? Provate a fermarvi, a svincolarvi per qualche istante dalla vostra ingordigia di potere, a tornare sulla terra e a pensare, forse di tutto questo ve ne riuscireste a vergognare almeno un po'. "Quousque tandem abutere patientia nostra?".

Marco L.
un cittadino
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