«La zona rossa è solo per noi commercianti. A Barletta gente per strada a qualsiasi ora»
La denuncia di un cittadino
lunedì 29 marzo 2021
iReport
«Spett.le redazione,
mi chiamo Francesco Fiorellini cittadino di Barletta, ho una attività nel settore eventi ormai ferma da quasi un anno. Vi scrivo sperando che almeno voi diate voce a questa mia protesta che credo sia un po' di tutti i commercianti barlettani.
Trovo vergognoso la nostra zona rossa, gente riversata per strada. Tanta gente, a dispetto delle regole. Noi commercianti siamo ormai disperati e senza più risorse ed è vergognoso che la zona rossa sia solo per noi. Nessun controllo, nessun provvedimento, solo caos. E le istituzioni locali e regionali ormai sono diventate sorde a qualsiasi richiesta e protesta,
Siamo in zona rossa, ma chi? L'unica cosa rossa ormai sono i conti correnti dei commercianti. Per il resto è ormai pasquetta tutti i giorni, è irrispettoso, vergognoso. O prendono provvedimenti sia il sindaco di Barletta che la regione Puglia, oppure riaprono le attività perché la gente è per strada a qualsiasi ora. Scusate lo sfogo, grazie».
mi chiamo Francesco Fiorellini cittadino di Barletta, ho una attività nel settore eventi ormai ferma da quasi un anno. Vi scrivo sperando che almeno voi diate voce a questa mia protesta che credo sia un po' di tutti i commercianti barlettani.
Trovo vergognoso la nostra zona rossa, gente riversata per strada. Tanta gente, a dispetto delle regole. Noi commercianti siamo ormai disperati e senza più risorse ed è vergognoso che la zona rossa sia solo per noi. Nessun controllo, nessun provvedimento, solo caos. E le istituzioni locali e regionali ormai sono diventate sorde a qualsiasi richiesta e protesta,
Siamo in zona rossa, ma chi? L'unica cosa rossa ormai sono i conti correnti dei commercianti. Per il resto è ormai pasquetta tutti i giorni, è irrispettoso, vergognoso. O prendono provvedimenti sia il sindaco di Barletta che la regione Puglia, oppure riaprono le attività perché la gente è per strada a qualsiasi ora. Scusate lo sfogo, grazie».