La replica di un parrocchiano sul caso don Francesco Doronzo
«Chi conosce bene la situazione non può credere a quanto è stato pubblicato»
venerdì 28 giugno 2013
19.18
iReport
Spettle. Redazione di Barlettalife,
Vi chiedo di pubblicare ciò che vi invio perchè dopo aver letto l'articolo riguardante quello che è accaduto nella Parrocchia di San Benedetto la sera del 26 giugno, mi sono vergognato di essere "cristiano" e di far parte di una Chiesa che non testimonia "l'amore per la verità e per la giustizia". Ciò che è scritto in quell'articolo non è verità, ma è quello che riesce a vedere chi non concepisce la Chiesa come una comunità viva fatta di gruppi che camminano guidati dal loro parroco alla ricerca della fede, attraverso la conoscenza della Parola di Dio, una fede vissuta attraverso la condivisione fraterna e la preghiera autentica. Va detto che a San Benedetto per un anno, da quando è arrivato il Can. Francesco Doronzo, non c'è più stato un parroco capace di guidare la sua comunità, (fatta di gruppi e realtà vive e non di padroni), ma solo un prete che si è limitato a celebrare le diverse funzioni quotidiane.
Il Vescovo non ha comunicato la decisione di mandare in altra parrocchia il sacerdote per un suo desiderio inspiegabile o una sua volontà capricciosa, ma lo ha fatto, così come ha dichiarato in quella sede, dopo aver ascoltato più volte il sacerdote Doronzo che gli comunicava di volersi dimettere per andare altrove, questo per evidenti difficoltà da lui incontrate nel gestire il cammino di fede di una comunità viva e desiderosa di crescere alla luce del Vangelo, che gli chiedeva di essere una guida presente e autentica, così come lo era sempre stato Don Vincenzo Misuriello fino ad un anno prima, attraverso attività destinate a tutti come la missione popolare parrocchiale, i centri d' ascolto e tanto altro ancora, attività che hanno veramente ridato senso e spessore alla vita dei fedeli .
Quella semplicità e umiltà di cui si parla nel vostro articolo è solo una piccola parte della medaglia vista da chi è accecato da un fare arrogante e prepotente, perché tutto il resto ha mostrato una persona incapace di relazionarsi con tutti i suoi parrocchiani, e di portare avanti un governo della parrocchia tale da poter dare buoni frutti. Pertanto di umiltà e semplicità francescana , non solo nel suo nome ma ancor di più nella sua persona, non vi è alcuna traccia. San Francesco ha costruito la Chiesa di Cristo, pietra su pietra, giorno dopo giorno, incontrando e amando tutti coloro che con lui predicavano e testimoniavano la parola del Signore, lui invece ha demolito la Chiesa di San Benedetto e ha annullato tutto il lavoro paziente e attento alla crescita spirituale delle persone che chi lo aveva preceduto ha condotto con grande passione in Cristo tanto da creare una bellissima realtà parrochiale, una comunità fatta non di "padroni" ma da bambini, ragazzi, giovani, uomini e donne che camminavano insieme e gioiosi nel nome di Cristo, oggi tutto questo non c'è più, che tristezza, che amarezza….. ma per fortuna tra poco si potrà ricominciare a ricostruire la casa del Signore!
Chi conosce bene la situazione non può credere a quanto è stato pubblicato, anche perché nessun Vescovo manda via un sacerdote solo perché il vecchio parroco ha il desiderio di ritornare, ma ci rendiamo conto di quello che diciamo, siamo esseri pensanti o cosa? Il Vescovo è il pastore della diocesi attraverso lui e i suoi sacerdoti il Signore porta avanti il suo progetto di salvezza , tutti siamo suoi strumenti, tutto è opera Sua e questo chi ha scelto per vocazione la via del sacerdozio dovrebbe saperlo prima ancora di un semplice fedele. Quanti ipocriti e falsi profeti ci sono nella casa del Signore, si vergognino e facciano una vera riflessione su tutte le menzogne e le cattiverie che sono state dette fino ad ora. Alla faccia dell'umiltà e carità cristiana!!!!!
Antonio Rossi
Vi chiedo di pubblicare ciò che vi invio perchè dopo aver letto l'articolo riguardante quello che è accaduto nella Parrocchia di San Benedetto la sera del 26 giugno, mi sono vergognato di essere "cristiano" e di far parte di una Chiesa che non testimonia "l'amore per la verità e per la giustizia". Ciò che è scritto in quell'articolo non è verità, ma è quello che riesce a vedere chi non concepisce la Chiesa come una comunità viva fatta di gruppi che camminano guidati dal loro parroco alla ricerca della fede, attraverso la conoscenza della Parola di Dio, una fede vissuta attraverso la condivisione fraterna e la preghiera autentica. Va detto che a San Benedetto per un anno, da quando è arrivato il Can. Francesco Doronzo, non c'è più stato un parroco capace di guidare la sua comunità, (fatta di gruppi e realtà vive e non di padroni), ma solo un prete che si è limitato a celebrare le diverse funzioni quotidiane.
Il Vescovo non ha comunicato la decisione di mandare in altra parrocchia il sacerdote per un suo desiderio inspiegabile o una sua volontà capricciosa, ma lo ha fatto, così come ha dichiarato in quella sede, dopo aver ascoltato più volte il sacerdote Doronzo che gli comunicava di volersi dimettere per andare altrove, questo per evidenti difficoltà da lui incontrate nel gestire il cammino di fede di una comunità viva e desiderosa di crescere alla luce del Vangelo, che gli chiedeva di essere una guida presente e autentica, così come lo era sempre stato Don Vincenzo Misuriello fino ad un anno prima, attraverso attività destinate a tutti come la missione popolare parrocchiale, i centri d' ascolto e tanto altro ancora, attività che hanno veramente ridato senso e spessore alla vita dei fedeli .
Quella semplicità e umiltà di cui si parla nel vostro articolo è solo una piccola parte della medaglia vista da chi è accecato da un fare arrogante e prepotente, perché tutto il resto ha mostrato una persona incapace di relazionarsi con tutti i suoi parrocchiani, e di portare avanti un governo della parrocchia tale da poter dare buoni frutti. Pertanto di umiltà e semplicità francescana , non solo nel suo nome ma ancor di più nella sua persona, non vi è alcuna traccia. San Francesco ha costruito la Chiesa di Cristo, pietra su pietra, giorno dopo giorno, incontrando e amando tutti coloro che con lui predicavano e testimoniavano la parola del Signore, lui invece ha demolito la Chiesa di San Benedetto e ha annullato tutto il lavoro paziente e attento alla crescita spirituale delle persone che chi lo aveva preceduto ha condotto con grande passione in Cristo tanto da creare una bellissima realtà parrochiale, una comunità fatta non di "padroni" ma da bambini, ragazzi, giovani, uomini e donne che camminavano insieme e gioiosi nel nome di Cristo, oggi tutto questo non c'è più, che tristezza, che amarezza….. ma per fortuna tra poco si potrà ricominciare a ricostruire la casa del Signore!
Chi conosce bene la situazione non può credere a quanto è stato pubblicato, anche perché nessun Vescovo manda via un sacerdote solo perché il vecchio parroco ha il desiderio di ritornare, ma ci rendiamo conto di quello che diciamo, siamo esseri pensanti o cosa? Il Vescovo è il pastore della diocesi attraverso lui e i suoi sacerdoti il Signore porta avanti il suo progetto di salvezza , tutti siamo suoi strumenti, tutto è opera Sua e questo chi ha scelto per vocazione la via del sacerdozio dovrebbe saperlo prima ancora di un semplice fedele. Quanti ipocriti e falsi profeti ci sono nella casa del Signore, si vergognino e facciano una vera riflessione su tutte le menzogne e le cattiverie che sono state dette fino ad ora. Alla faccia dell'umiltà e carità cristiana!!!!!
Antonio Rossi