Francesco Ciccio Salerno
Francesco Ciccio Salerno

In ricordo di Francesco Salerno

«I semi che vengono piantati danno buoni frutti»

I semi che vengono piantati danno buoni frutti. Magari dopo anni. Alcuni di essi vivono sotto traccia una vita propria, senza veder la luce mai. Poi, una mattina allunghi la mano sulla zolla di terreno e ti accorgi che quel seme dimenticato ha cominciato a germogliare con una, due, tre piccole gemme.

Ho preso a prestito una metafora "verde" per ricordare il lascito di Francesco Salerno, sindaco della città di Barletta che ci ha lasciati tre anni or sono. Un lascito valoriale e progettuale. Un lascito di realizzazioni delle quali i cittadini barlettani e non, beneficiano. Dopo l'improvvisa scomparsa di Francesco Salerno, la città ha attraversato un tunnel fatto di politica politicante. Quella, per intenderci, odiata dai cittadini perché distante dalle loro vite, bisogni, aspettative. Barletta, la Barletta politico-amministrativa sembrava essersi incartata nei giochi più beceri, dimenticando il profilo, alto, l'orizzonte, aperto, lo stile produttivo e instancabile del sindaco che l'aveva ben governata per circa un decennio. Ancora oggi, e non sembri strano, incontro persone, in altre città, che ricordano e rimpiangono l'operato di un uomo che aveva riportato la sua amata città a guidare processi oltre cortina, ispirando e coniugando tutto al tempo futuro. Un uomo, un sindaco che aveva sviluppato, antesignano come sempre, buone pratiche di democrazia partecipata, con il Piano strategico, aveva parlato di buona politica anticipando il sentire dei suoi concittadini, degli elettori del centrosinistra che mostravano malessere nei confronti dei loro referenti. Francesco Salerno ha seminato. E seminato bene. I semi migliori si erano riparati, in attesa di spuntare con nuova linfa. E la linfa è giunta da lontano. Forse solo con occhi nuovi ma nostrani, distacco e vicinanza allo stesso tempo, era possibile ridare la speranza ad una città bella e importante come Barletta.

Io, che barlettana lo sono per affezione, guardo con fiducia e anche trepidazione e credo che buone cose possano essere fatte per una città che le merita tutte. So di spingermi troppo avanti ma sento che un nuovo inizio è alle porte. I semi, il lascito di Francesco hanno incontrato un buon coltivatore. Spero diano buoni frutti. Per i barlettani, per il territorio. E per rendere omaggio e affetto al grande sindaco che per primo ha nutrito la sua terra con vigore, tenacia e lungimiranza.

Marta Palombella
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