Canne della Battaglia, la politica non sta al passo con le esigenze reali
La riflessione del perito agrario Giuseppe Dargenio
martedì 8 novembre 2016
iReport
Premetto che i miei saltuari interventi giornalistici, grazie alla cortese benevolenza dei responsabili di testata, sono realizzati dal sottoscritto innanzitutto per mettere alla prova la propria memoria di anziano sessantacinquenne. Non facendo parte di alcun comitato, ma libero cittadino, non ho la pretesa di pontificare e/o convincere chicchesia con le idee che vado esprimendo, in particolare su Canne della Battaglia.
A proposito del nostro sito archeologico noto ch il consigliere Ruggiero Mennea in data cinque novembre corrente, su stampa cartacea e telematica, comunica di voler dare attuazione alla legge Regione Puglia n° 31 del 28/12 2011, ovvero sarà modificato il Protocollo del 1999 tra Comune e Soprintendenza e tante altre belle cose concernenti Canne; quindi tante novità per grandi e piccini. Noto, tuttavia, che i tempi della politica per avanzare proposte e quindi progetti ed eventuali realizzazioni (ove si concretizzassero) sono distanti ed alieni rispetto ai tempi e alle esigenze della comunità.
Mi spiego meglio: da alcuni anni il sottoscritto, normale cittadino, che vive è spesso si appassiona alla problematica turistica del sito archeologico di Canne, suggerisce con semplicità attraverso la stampa, vari argomenti (spesso equivocati) spero equilibrati, che rispecchiano le aspettative di tanta parte sia di potenziali utenti del sito di Canne che di appassionati di archeologia o semplicemente di amanti del verde. C'è , poi, una classe politica che per muoversi, a tal riguardo, ha bisogno di percorsi burocratici assurdi e pazzeschi per giungere alle logiche aspettative della comunità dopo, addirittura, ventitré anni e solo per fare semplicissimi proclami, lo dico con documenti alla mano. Senza voler eccessivamente colpevolizzare il singolo politico di turno, ritengo che il nostro sistema di regole e normative è ingarbugliato farraginoso e assurdo.
Chiarisco il concetto osservando che le nuove leggine regionali, di recente manifattura, riguardo Canne e/o Il Parco dell'Ofanto non sono altro che copie "belle" o "brutte" (alla luce di una tardiva riprogrammazione urbanistica) riplasmate dal politico rampante su documenti e progetti approvati che già ci sono e sono stati chiusi, a doppia mandata, nei cassetti degli uffici tecnici Comunali e Regionali fin dagli anni novanta,avendo buttando via la chiave.
Non lo dice il sottoscritto ma è questo il messaggio che si evince da ciò che scriveva nel 1993 l'ottimo architetto Cosma Damiano Santoro sulle pagine del mensile "Il Fieramosca". Ecco cosa scrive il Cosma riguardo la tematica turistica del Comune di Barletta:
Quindi oggi - ma di cosa stiamo parlando? – parliamo, dopo ben ventitré anni di fumose chiacchiere e di progetti approvati e lasciati ad ammuffire negli scaffali degli uffici tecnici, di dare attuazione a leggi e leggine, proclami e annunci fuori tempo massimo e saltando una generazione... Ecco di cosa parliamo.
P.S. Ovviamente le varie opposizione politiche, come da copione, sull'argomento continuano a "russare" rumorosamente».
Giuseppe Dargenio, perito agrario
A proposito del nostro sito archeologico noto ch il consigliere Ruggiero Mennea in data cinque novembre corrente, su stampa cartacea e telematica, comunica di voler dare attuazione alla legge Regione Puglia n° 31 del 28/12 2011, ovvero sarà modificato il Protocollo del 1999 tra Comune e Soprintendenza e tante altre belle cose concernenti Canne; quindi tante novità per grandi e piccini. Noto, tuttavia, che i tempi della politica per avanzare proposte e quindi progetti ed eventuali realizzazioni (ove si concretizzassero) sono distanti ed alieni rispetto ai tempi e alle esigenze della comunità.
Mi spiego meglio: da alcuni anni il sottoscritto, normale cittadino, che vive è spesso si appassiona alla problematica turistica del sito archeologico di Canne, suggerisce con semplicità attraverso la stampa, vari argomenti (spesso equivocati) spero equilibrati, che rispecchiano le aspettative di tanta parte sia di potenziali utenti del sito di Canne che di appassionati di archeologia o semplicemente di amanti del verde. C'è , poi, una classe politica che per muoversi, a tal riguardo, ha bisogno di percorsi burocratici assurdi e pazzeschi per giungere alle logiche aspettative della comunità dopo, addirittura, ventitré anni e solo per fare semplicissimi proclami, lo dico con documenti alla mano. Senza voler eccessivamente colpevolizzare il singolo politico di turno, ritengo che il nostro sistema di regole e normative è ingarbugliato farraginoso e assurdo.
Chiarisco il concetto osservando che le nuove leggine regionali, di recente manifattura, riguardo Canne e/o Il Parco dell'Ofanto non sono altro che copie "belle" o "brutte" (alla luce di una tardiva riprogrammazione urbanistica) riplasmate dal politico rampante su documenti e progetti approvati che già ci sono e sono stati chiusi, a doppia mandata, nei cassetti degli uffici tecnici Comunali e Regionali fin dagli anni novanta,avendo buttando via la chiave.
Non lo dice il sottoscritto ma è questo il messaggio che si evince da ciò che scriveva nel 1993 l'ottimo architetto Cosma Damiano Santoro sulle pagine del mensile "Il Fieramosca". Ecco cosa scrive il Cosma riguardo la tematica turistica del Comune di Barletta:
- Obiettivi strategici da perseguire;
- Proposte e soluzioni da adottare nel breve termine;
- Iniziative da intraprendere nel medio - lungo termine.
Quindi oggi - ma di cosa stiamo parlando? – parliamo, dopo ben ventitré anni di fumose chiacchiere e di progetti approvati e lasciati ad ammuffire negli scaffali degli uffici tecnici, di dare attuazione a leggi e leggine, proclami e annunci fuori tempo massimo e saltando una generazione... Ecco di cosa parliamo.
P.S. Ovviamente le varie opposizione politiche, come da copione, sull'argomento continuano a "russare" rumorosamente».
Giuseppe Dargenio, perito agrario