Buche o voragini? Disagi anche per i pedoni sui marciapiedi
«E' un serio problema di sicurezza»
venerdì 13 novembre 2015
iReport
«Le buche, un tormentone che non tramonta mai. Le strade della città, nonostante le toppe di catrame buttate a manciate sul manto stradale, si contraddistinguono per l'ormai familiare alternanza asfalto, buca, asfalto, buca. In alcuni casi la profondità è tale che sarebbe opportuno parlare di crateri o voragini. Ma, per quanto profondi e pericolosi siano, gli avvallamenti non sono l'unico problema per la sicurezza di chi quotidianamente percorre, peggio se su due ruote, le vie della città. Le buche infatti non risparmiano neanche i pedoni: i marciapiedi sono pieni. Le strisce pedonali poi non si vedono, i camminamenti si interrompono e le piste ciclabili non sono da meno. Siamo andati a vedere; Via Vittorio Veneto dove lo stato dei marciapiedi è pessimo. Abbiamo proseguito fino a Cesare Dante Cioce ove vi è presente anche una scuola elementare motivo per il quale vi è molta affluenza soprattutto di bambini che devono fare attenzione a buche profonde.
Siamo passati poi su Via Regina Margherita e qui inizia il bello, arriva l'ora di pranzo e i semafori adiacenti il vecchio ospedale smettono di funzionare…. Vanno per caso in pausa pranzo anche loro??? O la gente durante quella fascia oraria non deve circolare??? Cose allucinanti…. Ma in tutto questo il Sindaco, gli Assessori Competenti (qualora ci fossero) e i dirigenti dove sono??? Dormono??? Si attende un celere intervento per risanare queste situazione che complica la circolazione e provoca danni».
[Antonio Dibenedetto]
Siamo passati poi su Via Regina Margherita e qui inizia il bello, arriva l'ora di pranzo e i semafori adiacenti il vecchio ospedale smettono di funzionare…. Vanno per caso in pausa pranzo anche loro??? O la gente durante quella fascia oraria non deve circolare??? Cose allucinanti…. Ma in tutto questo il Sindaco, gli Assessori Competenti (qualora ci fossero) e i dirigenti dove sono??? Dormono??? Si attende un celere intervento per risanare queste situazione che complica la circolazione e provoca danni».
[Antonio Dibenedetto]