Barletta non ci pensa proprio a Canne della Battaglia
Una lettera del perito agrario Giuseppe Dargenio
lunedì 19 settembre 2016
21.00
iReport
Vorrei intervenire nuovamente su Canne della Battaglia sia per mantenere viva la fiammella che inevitabilmente tornerà a spegnersi dopo le note polemiche ferragostane e sia per esprimere alcuni dubbi.
Non ho ben capito (a proposito di dubbi) se nell'enorme lavoro descrittivo ed esagerato del documento programmatico preliminare al piano urbanistico della città di Barletta (D.P.P.) da poco completato, il riferimento ai beni paesaggistici ambientali e storici inerenti le azioni strategiche per il contesto urbano (pag. 13 del D.P.P. – rapporto preliminare di orientamento - ACU. TP/06) facciano o non facciano riferimento anche al nostro sito archeologico di Canne ed ai correlati immobili rurali, anch'essi a valenza paesaggistica, ambientale e storica, al fine dei riferimenti "perequativi" e di trasferimento di "diritti edificatori" .
Forse gli immobili rurali del sito archeologico di Canne sono "diversamente" storici o "diversamente" ambientali o "diversamente" paesaggistici in quanto non insistono in un contesto urbano? Boh. Partendo da questo dubbio non ho ancora ben capito se si è messo nero su bianco che se vuoi veramente tutelare e valorizzare i siti ed i beni archeologici ed in particolare la sua "edilizia rurale storica" finalizzata alla "multifunzionalità" integrandola con l'accoglienza turistica (come è espressamente riportato nel D.P.P. - schema - a pag. 26 ) devi rendere appetibile l' acquisizione, da parte dell' Ente Pubblico, dei succitati immobili che insistono nel sito archeologico ed anche di alcuni circoscritti suoli privati, ad indubbia valenza paesaggistica e vincolati dal Piano paesaggistico territoriale regionale (P.P.T.R.) in quanto occupati da formazioni arbustive in evoluzione naturale ( comma 3 dell' art. 59 delle N.T.A. del P.P.T.R.).
Nella confusione e sovrabbondanza di dati e cifre del nostro documento programmatico, non ho ben capito se anche per i succitati immobili e rustici in agro ci sarà o non ci sarà "perequazione" e/o trasferimento di "diritti edificatori" e questo bisognerebbe chiarirlo (mi rivolgo ai politici "d'alto bordo") prima che il documento entri nella sala consiliare o durante il dibattito in aula per l' adozione e comunque puntualizzarlo con chiarezza perché, sia chiaro, se la perequazione vale per gli immobili storico-ambientali nella cinta urbana e non per Canne, non regge e peccherebbe di illogicità. Lo capirebbe persino un perito agrario. Quindi a seguito e in riferimento allo strano e inutile raduno molto pittoresco che si tenne ad aprile al Future Center per esprimere concetti ed idee sul successivo documento programmatico, con una ritualità da parrocchietta di periferia, osservo che i risultati ad oggi ottenuti dal documento medesimo, non sono soddisfacenti.
Ritornando , in particolare, al tema Canne della Battaglia e da ciò che riviene dal documento programmatico, rilevo un percorso a senso unico ambientale e di fruizione paesaggistica e naturalistica del sito archeologico, ma trattasi di normali rappresentazioni di sovrastrutture culturali, ancorchè funzionali e parecchio ripetitive; ma di sostanza non se ne parla. Come ho avuto modo di chiarire in un mio intervento giornalistico del 3 settembre u.s. ribadisco che in questo enorme documento programmatico preliminare (parte "schema" e parte "preliminare di orientamento") manca una chiara dissertazione ed un approfondimento inerente l' argomento perequativo che è la struttura portante e concreta di un documento programmatico e di un piano urbanistico serio, ma che i nostri estensori hanno omesso. Si è dato, invece, spazio a dissertazioni culturali spesso generiche, e in alcuni tratti piuttosto esagerate, spero non per confondere le idee o simili finalità maliziose.
Confido (ma non troppo) che qualche intellettuale e/o politico e/o urbanista attraverso un pubblico intervento giornalistico, voglia chiarirmi e chiarirci i dubbi fin qui espressi. Ovviamente ciò non accadrà perché siamo a Barletta Città della Medaglia d'oro alla Resistenza che ha, giustamente, cose più importanti a cui pensare, paradossalmente, per non realizzare e non concretizzare a causa altissime strategie politiche tra Barletta e un eventuale gabinetto (Romano).
Perito Agrario Giuseppe Dargenio
Non ho ben capito (a proposito di dubbi) se nell'enorme lavoro descrittivo ed esagerato del documento programmatico preliminare al piano urbanistico della città di Barletta (D.P.P.) da poco completato, il riferimento ai beni paesaggistici ambientali e storici inerenti le azioni strategiche per il contesto urbano (pag. 13 del D.P.P. – rapporto preliminare di orientamento - ACU. TP/06) facciano o non facciano riferimento anche al nostro sito archeologico di Canne ed ai correlati immobili rurali, anch'essi a valenza paesaggistica, ambientale e storica, al fine dei riferimenti "perequativi" e di trasferimento di "diritti edificatori" .
Forse gli immobili rurali del sito archeologico di Canne sono "diversamente" storici o "diversamente" ambientali o "diversamente" paesaggistici in quanto non insistono in un contesto urbano? Boh. Partendo da questo dubbio non ho ancora ben capito se si è messo nero su bianco che se vuoi veramente tutelare e valorizzare i siti ed i beni archeologici ed in particolare la sua "edilizia rurale storica" finalizzata alla "multifunzionalità" integrandola con l'accoglienza turistica (come è espressamente riportato nel D.P.P. - schema - a pag. 26 ) devi rendere appetibile l' acquisizione, da parte dell' Ente Pubblico, dei succitati immobili che insistono nel sito archeologico ed anche di alcuni circoscritti suoli privati, ad indubbia valenza paesaggistica e vincolati dal Piano paesaggistico territoriale regionale (P.P.T.R.) in quanto occupati da formazioni arbustive in evoluzione naturale ( comma 3 dell' art. 59 delle N.T.A. del P.P.T.R.).
Nella confusione e sovrabbondanza di dati e cifre del nostro documento programmatico, non ho ben capito se anche per i succitati immobili e rustici in agro ci sarà o non ci sarà "perequazione" e/o trasferimento di "diritti edificatori" e questo bisognerebbe chiarirlo (mi rivolgo ai politici "d'alto bordo") prima che il documento entri nella sala consiliare o durante il dibattito in aula per l' adozione e comunque puntualizzarlo con chiarezza perché, sia chiaro, se la perequazione vale per gli immobili storico-ambientali nella cinta urbana e non per Canne, non regge e peccherebbe di illogicità. Lo capirebbe persino un perito agrario. Quindi a seguito e in riferimento allo strano e inutile raduno molto pittoresco che si tenne ad aprile al Future Center per esprimere concetti ed idee sul successivo documento programmatico, con una ritualità da parrocchietta di periferia, osservo che i risultati ad oggi ottenuti dal documento medesimo, non sono soddisfacenti.
Ritornando , in particolare, al tema Canne della Battaglia e da ciò che riviene dal documento programmatico, rilevo un percorso a senso unico ambientale e di fruizione paesaggistica e naturalistica del sito archeologico, ma trattasi di normali rappresentazioni di sovrastrutture culturali, ancorchè funzionali e parecchio ripetitive; ma di sostanza non se ne parla. Come ho avuto modo di chiarire in un mio intervento giornalistico del 3 settembre u.s. ribadisco che in questo enorme documento programmatico preliminare (parte "schema" e parte "preliminare di orientamento") manca una chiara dissertazione ed un approfondimento inerente l' argomento perequativo che è la struttura portante e concreta di un documento programmatico e di un piano urbanistico serio, ma che i nostri estensori hanno omesso. Si è dato, invece, spazio a dissertazioni culturali spesso generiche, e in alcuni tratti piuttosto esagerate, spero non per confondere le idee o simili finalità maliziose.
Confido (ma non troppo) che qualche intellettuale e/o politico e/o urbanista attraverso un pubblico intervento giornalistico, voglia chiarirmi e chiarirci i dubbi fin qui espressi. Ovviamente ciò non accadrà perché siamo a Barletta Città della Medaglia d'oro alla Resistenza che ha, giustamente, cose più importanti a cui pensare, paradossalmente, per non realizzare e non concretizzare a causa altissime strategie politiche tra Barletta e un eventuale gabinetto (Romano).
Perito Agrario Giuseppe Dargenio