Ambiente, acqua ed energie rinnovabili

La questione della Green economy alla Festa Democratica del PD a Barletta

Venerdì 17 settembre 2010 si è aperta la "Festa Democratica" del PD, con uno slogan "Per i DIRITTI. Per le PERSONE." e con un programma ricco di eventi. Alle 19:30 si è svolto un dibattito, incentrato su tematiche ambientali ed energetiche, condotto da vari esponenti del mondo politico e non solo. Il primo problema su cui dibattere, soprattutto a Barletta, è "Centrali a biomasse, pericolose o no?!". Fabiano Amati, assessore lavori pubblici Regione Puglia, alla domanda sulla pericolosità o meno delle centrali a biomasse non ha dato una risposta esauriente, anzi, ha fatto una lunga introduzione sul tema senza mai rispondere alla domanda posta, sottolineando il fatto di doversi informare prima di dire no o si alle centrali a biomasse (e sin qui siamo in parte d'accordo ma applicato alle centrali a biomassa ci sono dati scientifici che ci fanno propendere per il no).

Il responsabile del PD nazionale per le politiche dell'Unione Europea, Sandro Gozi, non ha potuto approfondire le tematiche ambientali ed energetiche che toccano la Puglia ma ha fatto un discorso generale sulla "nuova" politica economica del PD, la cosiddetta Green economy, proposta già a suo tempo nel 2009 da Barack Obama per contrastare la recessione americana.

Al dibattito era presente anche Luigi Campanale, responsabile regionale "Ecodem", il quale ha sottolineato la sovrabbondanza di energia prodotta in Puglia, infatti quasi l'83% dell'energia prodotta è "regalata" al sistema paese, il restante 17% viene consumato dalla stessa regione. Proprio in mattinata 17 settembre 2010, il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, intervenendo al convegno "Obiettivi energia 2020" nell'ambito della Fiera del Levante, ha sottolineato che ''la Puglia è disponibile a continuare ad implementare la propria forza produttiva di energia, ma non è disponibile a beccarsi ne' un rigassificatore, ne' le centrali nucleari''.

Infine è intervenuta Margherita Ciervo del comitato regionale "Acqua bene comune", comitato che ha raccolto più di 1 milione di firme, di cui 105mila in Puglia, per chiedere un referendum contro la privatizzazione dell'acqua. La Ciervo ha tirato in ballo il decreto Ronchi sulla privatizzazione dell'acqua che stabilisce la possibile gestione del servizio idrico solo da Spa a capitale privato o misto, definendolo ingiusto e a solo vantaggio dei privati; in più ha voluto dare un significato forte allo slogan del PD per questa "Festa democratica" evidenziando la questione che l'acqua non è un bisogno, come vogliono farci credere le multinazionali ma è un diritto e come diritto deve essere concesso a tutti.

Giovanni Lombardi
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