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Bio e natura
Comitato Acqua Bene Comune, un presidio a Palazzo di Città per dire basta
venerdì 4 marzo 2011
10.30
Palazzo di Città
Il diritto all'acqua e un diritto fondamentale, pur restando l'acqua pubblica, la gestione privata del Servizio Idrico Integrato (SII) rende l'accesso a tale diritto impossibile a coloro che non ne hanno le possibilità, quindi limita il diritto all'acqua.
L'estate scorsa alla Corte di Cassazione sono state consegnate 1.400.000 firme per i referendum sulla ripubblicizzazione dei servizi idrici, delle quali circa 104.000 in Puglia e 2.500 a Barletta. È stato solo il primo passo per l'abrogazione del decreto Ronchi e delle leggi del codice dell'ambiente che affidano i servizi idrici ai privati.
In primavera si voterà per 2 quesiti promossi dal "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua" (FIMA) e per l'abrogazione della legge che intende far tornare le centrali nucleari in Italia.In Puglia, i primi di luglio del 2010, la nuova giunta confermava il DDL sulla ripubblicizzazione dell'AqP, scritto congiuntamente con il FIMA e il Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune", e lo passava alla commissioni. Da allora praticamente tutto si è fermato, anzi il principi fondamentali del Forum e del Comitato, contenuti nel DDL, sono stati stravolti.
Per queste ragioni e per la difesa dell'ambiente, del territorio e dei Beni comuni è stata promulgata una Manifestazione Nazionale sabato 12 Marzo 2011 a Bari. La manifestazione è stata promulgata insieme agli studenti sensibili a tutte tematiche riguardanti la privatizzazione dei servizi pubblici.
Dal 2009 ad oggi il Comune di Barletta è stato solo a guardare.
Per quanto riguarda il ritorno al nucleare, questa scelta è stata fatta accreditando la tesi che i problemi della disponibilità di energia e dell'inquinamento dipendono principalmente dai consumi di elettricità e che quindi passare al nucleare ridurrebbe questi problemi. Non è così.
Anche per l'inquinamento le cose non stanno come affermano i nuclearisti (cioè che il nucleare è ad emissioni zero o trascurabile) perché se si considera tutto il ciclo nucleare (dall'estrazione dell'uranio,allo smantellamento della centrale) è necessario impiegare tanta energia che comporta emissioni nell' atmosfera dato che è prodotta con combustibili fossili.
Per questo come movimenti e realtà territoriali apriamo ufficialmente la campagna referendaria per informare la cittadinanza dei pericoli che corre e del modo per fermarli: votare, in primavera, SI per sostenere i 2 referendum sull'acqua bene comune, SI per fermare il nucleare.
Presso il Palazzo di Città venerdì, 4 marzo alle ore 10.30 si terrà una manifestazione anche per chiedere con forza che l'amministrazione Maffei aderisca alla Campagna referendaria promuovendo, in primis, l'imminente mobilitazione nazionale del 12 marzo a Bari per la difesa dei beni comuni, mettendo a disposizione dei pullman.
L'estate scorsa alla Corte di Cassazione sono state consegnate 1.400.000 firme per i referendum sulla ripubblicizzazione dei servizi idrici, delle quali circa 104.000 in Puglia e 2.500 a Barletta. È stato solo il primo passo per l'abrogazione del decreto Ronchi e delle leggi del codice dell'ambiente che affidano i servizi idrici ai privati.
In primavera si voterà per 2 quesiti promossi dal "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua" (FIMA) e per l'abrogazione della legge che intende far tornare le centrali nucleari in Italia.In Puglia, i primi di luglio del 2010, la nuova giunta confermava il DDL sulla ripubblicizzazione dell'AqP, scritto congiuntamente con il FIMA e il Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune", e lo passava alla commissioni. Da allora praticamente tutto si è fermato, anzi il principi fondamentali del Forum e del Comitato, contenuti nel DDL, sono stati stravolti.
Per queste ragioni e per la difesa dell'ambiente, del territorio e dei Beni comuni è stata promulgata una Manifestazione Nazionale sabato 12 Marzo 2011 a Bari. La manifestazione è stata promulgata insieme agli studenti sensibili a tutte tematiche riguardanti la privatizzazione dei servizi pubblici.
Dal 2009 ad oggi il Comune di Barletta è stato solo a guardare.
Per quanto riguarda il ritorno al nucleare, questa scelta è stata fatta accreditando la tesi che i problemi della disponibilità di energia e dell'inquinamento dipendono principalmente dai consumi di elettricità e che quindi passare al nucleare ridurrebbe questi problemi. Non è così.
Anche per l'inquinamento le cose non stanno come affermano i nuclearisti (cioè che il nucleare è ad emissioni zero o trascurabile) perché se si considera tutto il ciclo nucleare (dall'estrazione dell'uranio,allo smantellamento della centrale) è necessario impiegare tanta energia che comporta emissioni nell' atmosfera dato che è prodotta con combustibili fossili.
Per questo come movimenti e realtà territoriali apriamo ufficialmente la campagna referendaria per informare la cittadinanza dei pericoli che corre e del modo per fermarli: votare, in primavera, SI per sostenere i 2 referendum sull'acqua bene comune, SI per fermare il nucleare.
Presso il Palazzo di Città venerdì, 4 marzo alle ore 10.30 si terrà una manifestazione anche per chiedere con forza che l'amministrazione Maffei aderisca alla Campagna referendaria promuovendo, in primis, l'imminente mobilitazione nazionale del 12 marzo a Bari per la difesa dei beni comuni, mettendo a disposizione dei pullman.
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