
Basket
Zappile (presidente FIPIC): «Mi sono divertito a Barletta, ora la strada è in discesa»
Il presidente della Federazione in visita alla Sportinsieme Sud Barletta
Barletta - giovedì 20 febbraio 2014
14.19
Sabato scorso al "PalaMarchiselli" si è disputata la partita tra Sportinsieme Sud Barletta e Amicacci Giulianova. Ad assistere al match, che per la cronaca è terminato solo dopo un tempo supplementare con la vittoria degli ospiti per 34-42, c'era anche il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro In Carrozzina (FIPIC), Fernando Zappile. Ai microfoni di Barlettalife, Zappile non nasconde l'entusiasmo per la partita, e annuncia con orgoglio alcuni passi avanti per il futuro della disciplina.
Presidente, che bella atmosfera qui a Barletta. Nonostante le tante difficoltà, abbiamo visto ragazzi che danno il 100% in campo. È questo il vero spirito di questo sport?
«Sicuramente, mi sono divertito tantissimo, devo essere sincero. Poi è una partita finita dopo un overtime, quindi spiega tutto. Preferisco venire a guardare le serie minori e non la A1, perché questo è lo sport vero. Gli altri di A1 fanno quasi professionismo, sono il meglio, ma è da qui che nascono i veri atleti. Ho visto due squadre, ma specialmente il Barletta, in crescita e con una grande voglia. Mi sono divertito, e quando uno si diverte vuol dire che è andato tutto bene».
È la prima volta che Barletta nella sua storia arriva all'overtime. Vuol dire che, con tanto impegno, nonostante le reali difficoltà della Sportinsieme non solo economiche ma anche nel reclutare atleti, questi ragazzi ci mettono l'anima in campo. Sabato il risultato è sfumato di pochissimo.
«Devo essere sincero, a Barletta giocano anche con carrozzine non adeguate, e quindi questo è un piccolo handicap, un handicap nell'handicap. Io sono pure qui per dimostrare a loro la nostra vicinanza come federazione. La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con la Regione e con l'assessorato allo sport e ai servizi sociali. Verranno stanziati bei soldi per l'acquisto delle carrozzine per le squadre pugliesi. Inoltre, ho avuto un appuntamento con il direttore generale dell'Inail in Puglia, e ha promesso di dare un contributo per l'anno prossimo. Ci sono i presupposti per migliorare ancora: ci sono ancora tanti sacrifici da fare, ma ora la strada non è più in salita, bensì in discesa».
Qual è il futuro di questa disciplina in Italia?
«Non mi piace più parlare di futuro, ma di realtà. Non me ne vogliamo le altre specialità paraolimpiche, ma il basket in carrozzina è quella che fa da traino. Siamo arrivati ad un livello ottimo anche nel mondo, a luglio andremo a fare in Corea, abbiamo gli Europei Under e la femminile. Tutto questo vuol dire che l'Italia si fa valere e che siamo presenti».
Presidente, che bella atmosfera qui a Barletta. Nonostante le tante difficoltà, abbiamo visto ragazzi che danno il 100% in campo. È questo il vero spirito di questo sport?
«Sicuramente, mi sono divertito tantissimo, devo essere sincero. Poi è una partita finita dopo un overtime, quindi spiega tutto. Preferisco venire a guardare le serie minori e non la A1, perché questo è lo sport vero. Gli altri di A1 fanno quasi professionismo, sono il meglio, ma è da qui che nascono i veri atleti. Ho visto due squadre, ma specialmente il Barletta, in crescita e con una grande voglia. Mi sono divertito, e quando uno si diverte vuol dire che è andato tutto bene».
È la prima volta che Barletta nella sua storia arriva all'overtime. Vuol dire che, con tanto impegno, nonostante le reali difficoltà della Sportinsieme non solo economiche ma anche nel reclutare atleti, questi ragazzi ci mettono l'anima in campo. Sabato il risultato è sfumato di pochissimo.
«Devo essere sincero, a Barletta giocano anche con carrozzine non adeguate, e quindi questo è un piccolo handicap, un handicap nell'handicap. Io sono pure qui per dimostrare a loro la nostra vicinanza come federazione. La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con la Regione e con l'assessorato allo sport e ai servizi sociali. Verranno stanziati bei soldi per l'acquisto delle carrozzine per le squadre pugliesi. Inoltre, ho avuto un appuntamento con il direttore generale dell'Inail in Puglia, e ha promesso di dare un contributo per l'anno prossimo. Ci sono i presupposti per migliorare ancora: ci sono ancora tanti sacrifici da fare, ma ora la strada non è più in salita, bensì in discesa».
Qual è il futuro di questa disciplina in Italia?
«Non mi piace più parlare di futuro, ma di realtà. Non me ne vogliamo le altre specialità paraolimpiche, ma il basket in carrozzina è quella che fa da traino. Siamo arrivati ad un livello ottimo anche nel mondo, a luglio andremo a fare in Corea, abbiamo gli Europei Under e la femminile. Tutto questo vuol dire che l'Italia si fa valere e che siamo presenti».
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