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Veronica Inglese: «A Belgrado darò il massimo, orgogliosa del mio 2013»
La barlettana campionessa Italiana sui 10mila Assoluti pronta per gli Europei di Cross
Barletta - venerdì 6 dicembre 2013
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Nata a Barletta il 22 novembre 1990, 161 centimetri di esplosività, orgoglio e classe: parliamo di Veronica Inglese, caporal maggiore del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito, in gara l'8 dicembre a Belgrado con la rappresentativa azzurra in occasione degli Europei di Cross. In carriera si è rivelata sin da giovanissima, conquistando a pochi mesi dall'esordio il titolo italiano sui 1000 metri sia a 13 anni (3:07.3) sia a 14 (2:56.7). Sotto la guida di Domenico Ostuni Veronica ha ottenuto numerosi successi nelle categorie giovanili, distinguendosi anche a livello internazionale nelle campestri. Dal 2009 la segue Tonino Ferro: agli Europei juniores di Novi Sad si è resa subito protagonista di una sorprendente rimonta che l'ha portata sul podio dei 5000 metri, replicando le vittorie negli anni fino al 2013, anno d'oro per la Inglese. Tra le ultime perle, il titolo di campionessa tricolore dei 10km su strada conseguito a settembre in quel di Molfetta, il terzo posto alla LottoCrossCup di Roeselare (Belgio), la quarta posizione nella Asics Grand 10 di Berlino, la vittoria nella Blood Runner di Roma, il trionfo nella ViviBarletta e il terzo posto nei Campionati Italiani Assoluti di Bressanone. Ora per l'atleta allenata da Tonino Ferro- inserita nel Cross Country Senior Women- sarà tempo di mettere i punti esclamativi su questa annata. Noi l'abbiamo sentita in esclusiva alla vigilia della partenza per la Serbia:
Veronica, la tua convocazione era ampiamente attesa, ma fino a che non c'è la sicurezza c'è sempre un po' di adrenalina…
«Le convocazioni sono state ufficializzate la scorsa settimana, ma io e altre tre compagne avevamo già saputo la notizia dal selezionatore Massimo Magnani: dopo aver conquistato il titolo italiano assoluto a Molfetta e diversi buoni piazzamenti, mi aveva anticipato già da un mese la notizia. Quando l'ho saputo ho provato un'emozione meravigliosa: dopo l'intervento dello scorso anno e il lungo recupero, ho ripreso ad allenarmi nella scorsa primavera e i campionati europei erano il mio obiettivo. Raggiungerlo è stato fantastico, sia per me che per il mio allenatore».
Siete in sei nella Senior: con te ci saranno Desco, LaBarbera, Ejafiini, Roffino e Romagnolo. Con chi tra loro hai un rapporto particolare?
«Indubbiamente Valeria Roffino, classe 1990 come me. Siamo cresciute insieme, ci conosciamo da quando abbiamo 15 anni e siamo cresciute insieme. Siamo molto amiche e abbiamo un bellissimo rapporto: le altre ragazze, invece sono più grandi e tra loro le Ejafiini e la Romagnolo sono già affermate a livello internazionale».
Facendo una panoramica sui risultati di questa annata, cosa metti in primo piano? Quale è stato il momento da incorniciare, fermo restando che potrebbe essere sempre il prossimo?
«Dico senza dubbio il campionato italiano assoluto, che ha seguito quelli di categoria che ho vinto negli anni precedenti. Questo significa che sono la prima in Italia sui 10 chilometri: è stato un traguardo raggiunto in un momento in cui avevo una particolare voglia di rimettermi in gioco».
Tu sei barlettana, però sei tesserata con l'Acsi Palatino Campidoglio: come funzionano i tuoi allenamenti?
«Io sono tesserata con il G.S. Esercito Militare: sei un militare con grado, ma ti viene permesso di avere il distacco a casa, in modo da allenarti dove preferisci e con il tuo allenatore. Io mi alleno a Barletta, mentre a Roma ci vado poco prima di Natale e a Pasqua, perché ci sono i saluti per il comandante. Mi alleno due volte al giorno tutti i giorni. Se la domenica non ho gare, riposo, ma in pratica mi alleno 360 giorni l'anno.
Che idea hai delle strutture per l'atletica a Barletta? A che livello siamo?
«Le strutture sono a un livello bassissimo: nella pista di Barletta non mi alleno più da quattro anni. Ormai la pista è diventata asfalto, allenarsi con le scarpe chiodate è pericoloso, si rischiano diversi infortuni. Oltre al problema della pista c'è anche una questione organizzativa: l'impianto è nella gestione del Barletta Calcio, quindi talvolta andandomi ad allenare potrei trovare il campo chiuso. Per me saltare un allenamento è grave, così come per gli altri colleghi che praticano l'atletica leggera: lo stesso problema però esiste in molte altre città in cui le piste di atletica si trovano nei campi da calcio, gestiti dalle stesse società. Non è una situazione anomala quella di Barletta, ma considerando le tante realtà a livello nazionale che esistono- penso a Incantalupo, Ricatti e Cellamare, che ha vinto il campionato "Cadetti"- è davvero triste vedere la pochezza delle nostre strutture. Siamo la città di Mennea: invece di fare targhe o riconoscimenti, spero si faccia qualcosa di fattivo. Spiace avere tanto talento e così poche strutture».
Quando partirete per la Serbia?
«Domani (oggi, ndr) ho l'aereo alle 12, con scalo a Roma, dove mi incontro con il gruppo della Nazionale: di lì partiremo per Belgrado, dove arriveremo nel pomeriggio. Spero di trovare condizioni climatiche agevoli: i cross sono facilmente condizionati dal clima e dalla pioggia».
Vogliamo svelare l'obiettivo minimo a livello personale?
«Sono molto scaramantica, preferisco di no. Darò il massimo come sempre, ho tanta voglia in corpo di fare questa gara: mi mancava la Nazionale, spero sia la prima di tante gare magari nel 2014».
Dopo Belgrado, via con le vacanze?
«Non vado in vacanza da quando avevo 16 anni, quindi sette anni fa. Avendo gare imminenti durante tutto l'anno, è molto difficile programmare le ferie. Mi prenderò tre giorni dopo gli Europei: non so come andranno, ma di sicuro c'è che sarà un'esperienza indimenticabile».
In bocca al lupo, Veronica: si può dire?
«Certo».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Veronica, la tua convocazione era ampiamente attesa, ma fino a che non c'è la sicurezza c'è sempre un po' di adrenalina…
«Le convocazioni sono state ufficializzate la scorsa settimana, ma io e altre tre compagne avevamo già saputo la notizia dal selezionatore Massimo Magnani: dopo aver conquistato il titolo italiano assoluto a Molfetta e diversi buoni piazzamenti, mi aveva anticipato già da un mese la notizia. Quando l'ho saputo ho provato un'emozione meravigliosa: dopo l'intervento dello scorso anno e il lungo recupero, ho ripreso ad allenarmi nella scorsa primavera e i campionati europei erano il mio obiettivo. Raggiungerlo è stato fantastico, sia per me che per il mio allenatore».
Siete in sei nella Senior: con te ci saranno Desco, LaBarbera, Ejafiini, Roffino e Romagnolo. Con chi tra loro hai un rapporto particolare?
«Indubbiamente Valeria Roffino, classe 1990 come me. Siamo cresciute insieme, ci conosciamo da quando abbiamo 15 anni e siamo cresciute insieme. Siamo molto amiche e abbiamo un bellissimo rapporto: le altre ragazze, invece sono più grandi e tra loro le Ejafiini e la Romagnolo sono già affermate a livello internazionale».
Facendo una panoramica sui risultati di questa annata, cosa metti in primo piano? Quale è stato il momento da incorniciare, fermo restando che potrebbe essere sempre il prossimo?
«Dico senza dubbio il campionato italiano assoluto, che ha seguito quelli di categoria che ho vinto negli anni precedenti. Questo significa che sono la prima in Italia sui 10 chilometri: è stato un traguardo raggiunto in un momento in cui avevo una particolare voglia di rimettermi in gioco».
Tu sei barlettana, però sei tesserata con l'Acsi Palatino Campidoglio: come funzionano i tuoi allenamenti?
«Io sono tesserata con il G.S. Esercito Militare: sei un militare con grado, ma ti viene permesso di avere il distacco a casa, in modo da allenarti dove preferisci e con il tuo allenatore. Io mi alleno a Barletta, mentre a Roma ci vado poco prima di Natale e a Pasqua, perché ci sono i saluti per il comandante. Mi alleno due volte al giorno tutti i giorni. Se la domenica non ho gare, riposo, ma in pratica mi alleno 360 giorni l'anno.
Che idea hai delle strutture per l'atletica a Barletta? A che livello siamo?
«Le strutture sono a un livello bassissimo: nella pista di Barletta non mi alleno più da quattro anni. Ormai la pista è diventata asfalto, allenarsi con le scarpe chiodate è pericoloso, si rischiano diversi infortuni. Oltre al problema della pista c'è anche una questione organizzativa: l'impianto è nella gestione del Barletta Calcio, quindi talvolta andandomi ad allenare potrei trovare il campo chiuso. Per me saltare un allenamento è grave, così come per gli altri colleghi che praticano l'atletica leggera: lo stesso problema però esiste in molte altre città in cui le piste di atletica si trovano nei campi da calcio, gestiti dalle stesse società. Non è una situazione anomala quella di Barletta, ma considerando le tante realtà a livello nazionale che esistono- penso a Incantalupo, Ricatti e Cellamare, che ha vinto il campionato "Cadetti"- è davvero triste vedere la pochezza delle nostre strutture. Siamo la città di Mennea: invece di fare targhe o riconoscimenti, spero si faccia qualcosa di fattivo. Spiace avere tanto talento e così poche strutture».
Quando partirete per la Serbia?
«Domani (oggi, ndr) ho l'aereo alle 12, con scalo a Roma, dove mi incontro con il gruppo della Nazionale: di lì partiremo per Belgrado, dove arriveremo nel pomeriggio. Spero di trovare condizioni climatiche agevoli: i cross sono facilmente condizionati dal clima e dalla pioggia».
Vogliamo svelare l'obiettivo minimo a livello personale?
«Sono molto scaramantica, preferisco di no. Darò il massimo come sempre, ho tanta voglia in corpo di fare questa gara: mi mancava la Nazionale, spero sia la prima di tante gare magari nel 2014».
Dopo Belgrado, via con le vacanze?
«Non vado in vacanza da quando avevo 16 anni, quindi sette anni fa. Avendo gare imminenti durante tutto l'anno, è molto difficile programmare le ferie. Mi prenderò tre giorni dopo gli Europei: non so come andranno, ma di sicuro c'è che sarà un'esperienza indimenticabile».
In bocca al lupo, Veronica: si può dire?
«Certo».
(Twitter: @GuerraLuca88)