Calcio
Spezia-Barletta, numeri e chiavi tattiche del match
Alle 14:30 sfida tra grandi scontente al "Picco"
Barletta - domenica 27 novembre 2011
10.29
La verità in 90 minuti: Spezia e Barletta chiedono lumi allo scontro diretto, in programma oggi pomeriggio alle 14:30 sul terreno del "Picco", per capire cosa ne sarà del loro campionato. Avventure partite in estate con programmi e proclami che risuonavano di importanti ambizioni, tanto da essere designate illo tempore dalla critica come le dominatrici incontrastate del torneo, e proseguite dal 4 di settembre lungo un terreno irto di difficoltà, sin dal primo match per i liguri, a partire dal 2-2 interno con l'Andria della terza giornata per i biancorossi. Le due squadre non hanno mai trovato quel passo da caterpillar capace di asfaltare gli avversari e annichilire le loro velleità di competizione. Dopo 13 turni di campionato, la classifica racconta di uno Spezia a quota 16 e di un Barletta che vivacchia tre gradini più su, a quota 19, numeri non da primatisti: fortuna vuole che questo pazzo torneo di Prima Divisione, girone B, sia caratterizzato da un ferreo equilibrio e da diverse penalizzazioni che hanno sin qui impedito la presenza di una squadra che faccia da "lepre", se è vero che la capolista Virtus Lanciano guida la graduatoria con "soli" 22 punti.
Liguri da playoff, ma solo in casa; Barletta ama viaggiare…
Tra le mura amiche lo Spezia sa comunque farsi rispettare: in 6 incontri sono arrivate 4 vittorie, un pareggio (all'esordio contro l'Andria) e un ko (0-2 dal Portogruaro). Invalicabile la difesa dei bianchi liguri al "Picco" con appena 2 reti al passivo, mentre l'atomico attacco di mister Serena ha partorito il topolino di 8 reti davanti al proprio pubblico. A fronte dei 13 punti raccolti in casa, ruolino da playoff, fanno da contraltare i 3 punti presi nelle 7 trasferte affrontate dallo Spezia. Location in trasferta che invece il Barletta sembrerebbe preferire, come i 10 punti colti lontano da casa (3 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte) testimoniano. I biancorossi vogliono cancellare il recente ko di Siracusa e confermare il proprio rendimento in trasferta come il secondo della categoria insieme al Trapani;
Il mecenate Volpi e lo "sceicco" Tatò: i soldi non fanno la felicità...per ora...
Il numero 1 del club spezzino, Piero Volpi, in estate aveva agito come un benestante sovrano ansioso di offrire del mecenatismo a tanti artisti del pallone, mettendo sotto contratto atleti di indubbia qualità tecnica come Mastronunzio, Evacuo, Testini, Iunco e Carobbio, da aggiungere al già presente Ighli Vannucchi. Peccato che al patron ligure sia sfuggito il famoso detto "il miglior attacco è la difesa", rimpinguando il reparto arretrato con elementi che non hanno reso secondo le aspettative, primo su tutti Claudio Rivalta. Il risultato? Una squadra poco equilibrata e ancora alla ricerca della miglior forma in avanti. Non meno cospicua era stata la campagna acquisti del Barletta, tanto da procurare al presidente biancorosso Roberto Tatò il simpatico appellativo di "sceicco" da parte dei propri tifosi: sono arrivati tanti giocatori "di categoria", adatti per un campionato di vetta, ma sinora la squadra è mancata nella spina dorsale, tra il centro di difesa, centrocampo e attacco, smantellata dell'asse Lucioni-Rajcic-Innocenti in estate;
Due modi differenti di gestire la panchina
Lo Spezia era partito con il vate Elio Gustinetti, che aveva portato con sè tanti fedelissimi in panchina: il "Gus" era stato sostituito da Serena dopo la sconfitta di Cremona dello scorso 2 ottobre, al quinto turno del campionato. Tanti onori, ma tanti oneri quando si fa imbastire alla propria società un calciomercato in entrata sfarzoso e non si carbura subito secondo le aspettative: il vulcanico carattere di patron Volpi ha fatto il resto. Se l'irruenza è propria del patron ligure, la calma e la perseveranza sono invece le doti di patron Tatò, che ha difeso a spada tratta mister Cari e il ds Castagnini anche quando la barca biancorossa imbarcava acqua da molte parti, e la piazza ne chiedeva la testa, dimostrando autorità e capacità d'azione non guidata dall'ondata popolare. Solo il tempo dirà se e quale dei due metodi è vincente...
Le sfide nella sfida del "Picco"
Lucioni vs. Mengoni
I tifosi del Barletta sognavano forse di vederli insieme, ma al momento rappresentano "solo" il passato e il presente della difesa biancorossa: fisici statuari, che rasentano i 190 centimetri di altezza, tanto cuore e capacità di tenere a bada i centravanti avversari. Possibile che sui palloni alti il gigante umbro e il colosso romano possano marcarsi a vicenda. Vedremo se sarà più bravo Lucioni a farsi rimpiangere o Mengoni a confermare di essere una sicurezza per la nostra difesa;
Carobbio vs. Guerri
Fosforo contro energia, due vie diverse per interpretare la leadership nella linea mediana: il centrocampista con trascorsi nel Bari e nel Siena era stato nel mirino del Barletta durante il mercato estivo, salvo poi cedere ben presto alle lusinghe del club ligure. Simone Guerri sta invece vivendo un'annata in chiaroscuro, patendo anche le continue rotazioni a centrocampo. Oggi i loro piedi si incroceranno nel cerchio di centrocampo, e vorranno dimostrare di poter essere ancora importanti;
Mastronunzio vs. Di Gennaro
2 gol in 2: una miseria per dei giocatori che avrebbero dovuto essere la punta del nobilissimo iceberg che i presidenti Volpi e Tatò avevano scolpito con ghiaccio purissimo. La "vipera" sembra aver perso la capacità di pungere le difese avversarie, mentre il centravanti biancorosso appare penalizzato da un tipo di gioco che lo sfianca nella fase di sponda e lo porta poco al tiro. Sarà la volta buona per essere davvero decisivi?
Le ultime dal campo
Mister Serena presenta Spezia senza Bianchi (distorsione al ginocchio) e Pedrelli, in difesa potrebbe essere arretrato Madonna, in attesa che il neo acquisto Mora ritrovi la condizione. Vannucchi o Buzzegoli alternative dietro alle due punte Mastronunzio e Evacuo. Al centro della retroguardia il grande ex della gara, Fabio Lucioni. Da valutare fino all'ultimo le condizioni di Francesco Ferrini, rientrato da poco in gruppo, oltre che di Antimo Iunco e Nicola Mora, che potrebbero anche partire dal 1'.
Nel Barletta, il tecnico Marco Cari ha diramato la lista dei convocati, nella quale non figurano, oltre agli infortunati, anche i giovani Alfonso e Caggianelli. Assenti anche i lungodegenti Di Cecco e Zappacosta, ai quali si è aggiunto anche Masiero, che dovrà fare i conti con la propria clavicola per circa un mese. La bella notizia è il recupero del cipriota Pelagias, vero oggetto misterioso di questo scorcio di campionato. Si va verso la conferma del 4-2-3-1 di Siracusa, con Angeletti in luogo dell'acciaccato Mazzarani. Mazzeo e Infantino contendono una maglia a Cerone e Di Gennaro in avanti.
SPEZIA (4-3-1-2): Russo; Madonna, Lucioni, Murolo, Ferrini (Mora); Papini, Carobbio, Bianco; Buzzegoli ( Vannucchi); Evacuo, Mastronunzio. A disp. Conti, Casoli, Ferretti, Testini, Enow, Mora, Iunco. All. Michele Serena.
BARLETTA (4-2-3-1): Sicignano; Pisani, Migliaccio, Mengoni, Angeletti; Guerri, Hanine; Schetter, Cerone (Mazzeo), Franchini; Di Gennaro (Infantino). A disp: Pane, Pelagias, Mazzarani, Menicozzo, Mazzeo, Simoncelli, Infantino. Allenatore: Marco Cari.
ARBITRO: Dei Giudici Pietro della sezione di Latina
ASSISTENTE 1: Miceli Giorgio della sezione di Prato
ASSISTENTE 2: Gosti Tommaso della sezione di Perugia
Liguri da playoff, ma solo in casa; Barletta ama viaggiare…
Tra le mura amiche lo Spezia sa comunque farsi rispettare: in 6 incontri sono arrivate 4 vittorie, un pareggio (all'esordio contro l'Andria) e un ko (0-2 dal Portogruaro). Invalicabile la difesa dei bianchi liguri al "Picco" con appena 2 reti al passivo, mentre l'atomico attacco di mister Serena ha partorito il topolino di 8 reti davanti al proprio pubblico. A fronte dei 13 punti raccolti in casa, ruolino da playoff, fanno da contraltare i 3 punti presi nelle 7 trasferte affrontate dallo Spezia. Location in trasferta che invece il Barletta sembrerebbe preferire, come i 10 punti colti lontano da casa (3 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte) testimoniano. I biancorossi vogliono cancellare il recente ko di Siracusa e confermare il proprio rendimento in trasferta come il secondo della categoria insieme al Trapani;
Il mecenate Volpi e lo "sceicco" Tatò: i soldi non fanno la felicità...per ora...
Il numero 1 del club spezzino, Piero Volpi, in estate aveva agito come un benestante sovrano ansioso di offrire del mecenatismo a tanti artisti del pallone, mettendo sotto contratto atleti di indubbia qualità tecnica come Mastronunzio, Evacuo, Testini, Iunco e Carobbio, da aggiungere al già presente Ighli Vannucchi. Peccato che al patron ligure sia sfuggito il famoso detto "il miglior attacco è la difesa", rimpinguando il reparto arretrato con elementi che non hanno reso secondo le aspettative, primo su tutti Claudio Rivalta. Il risultato? Una squadra poco equilibrata e ancora alla ricerca della miglior forma in avanti. Non meno cospicua era stata la campagna acquisti del Barletta, tanto da procurare al presidente biancorosso Roberto Tatò il simpatico appellativo di "sceicco" da parte dei propri tifosi: sono arrivati tanti giocatori "di categoria", adatti per un campionato di vetta, ma sinora la squadra è mancata nella spina dorsale, tra il centro di difesa, centrocampo e attacco, smantellata dell'asse Lucioni-Rajcic-Innocenti in estate;
Due modi differenti di gestire la panchina
Lo Spezia era partito con il vate Elio Gustinetti, che aveva portato con sè tanti fedelissimi in panchina: il "Gus" era stato sostituito da Serena dopo la sconfitta di Cremona dello scorso 2 ottobre, al quinto turno del campionato. Tanti onori, ma tanti oneri quando si fa imbastire alla propria società un calciomercato in entrata sfarzoso e non si carbura subito secondo le aspettative: il vulcanico carattere di patron Volpi ha fatto il resto. Se l'irruenza è propria del patron ligure, la calma e la perseveranza sono invece le doti di patron Tatò, che ha difeso a spada tratta mister Cari e il ds Castagnini anche quando la barca biancorossa imbarcava acqua da molte parti, e la piazza ne chiedeva la testa, dimostrando autorità e capacità d'azione non guidata dall'ondata popolare. Solo il tempo dirà se e quale dei due metodi è vincente...
Le sfide nella sfida del "Picco"
Lucioni vs. Mengoni
I tifosi del Barletta sognavano forse di vederli insieme, ma al momento rappresentano "solo" il passato e il presente della difesa biancorossa: fisici statuari, che rasentano i 190 centimetri di altezza, tanto cuore e capacità di tenere a bada i centravanti avversari. Possibile che sui palloni alti il gigante umbro e il colosso romano possano marcarsi a vicenda. Vedremo se sarà più bravo Lucioni a farsi rimpiangere o Mengoni a confermare di essere una sicurezza per la nostra difesa;
Carobbio vs. Guerri
Fosforo contro energia, due vie diverse per interpretare la leadership nella linea mediana: il centrocampista con trascorsi nel Bari e nel Siena era stato nel mirino del Barletta durante il mercato estivo, salvo poi cedere ben presto alle lusinghe del club ligure. Simone Guerri sta invece vivendo un'annata in chiaroscuro, patendo anche le continue rotazioni a centrocampo. Oggi i loro piedi si incroceranno nel cerchio di centrocampo, e vorranno dimostrare di poter essere ancora importanti;
Mastronunzio vs. Di Gennaro
2 gol in 2: una miseria per dei giocatori che avrebbero dovuto essere la punta del nobilissimo iceberg che i presidenti Volpi e Tatò avevano scolpito con ghiaccio purissimo. La "vipera" sembra aver perso la capacità di pungere le difese avversarie, mentre il centravanti biancorosso appare penalizzato da un tipo di gioco che lo sfianca nella fase di sponda e lo porta poco al tiro. Sarà la volta buona per essere davvero decisivi?
Le ultime dal campo
Mister Serena presenta Spezia senza Bianchi (distorsione al ginocchio) e Pedrelli, in difesa potrebbe essere arretrato Madonna, in attesa che il neo acquisto Mora ritrovi la condizione. Vannucchi o Buzzegoli alternative dietro alle due punte Mastronunzio e Evacuo. Al centro della retroguardia il grande ex della gara, Fabio Lucioni. Da valutare fino all'ultimo le condizioni di Francesco Ferrini, rientrato da poco in gruppo, oltre che di Antimo Iunco e Nicola Mora, che potrebbero anche partire dal 1'.
Nel Barletta, il tecnico Marco Cari ha diramato la lista dei convocati, nella quale non figurano, oltre agli infortunati, anche i giovani Alfonso e Caggianelli. Assenti anche i lungodegenti Di Cecco e Zappacosta, ai quali si è aggiunto anche Masiero, che dovrà fare i conti con la propria clavicola per circa un mese. La bella notizia è il recupero del cipriota Pelagias, vero oggetto misterioso di questo scorcio di campionato. Si va verso la conferma del 4-2-3-1 di Siracusa, con Angeletti in luogo dell'acciaccato Mazzarani. Mazzeo e Infantino contendono una maglia a Cerone e Di Gennaro in avanti.
SPEZIA (4-3-1-2): Russo; Madonna, Lucioni, Murolo, Ferrini (Mora); Papini, Carobbio, Bianco; Buzzegoli ( Vannucchi); Evacuo, Mastronunzio. A disp. Conti, Casoli, Ferretti, Testini, Enow, Mora, Iunco. All. Michele Serena.
BARLETTA (4-2-3-1): Sicignano; Pisani, Migliaccio, Mengoni, Angeletti; Guerri, Hanine; Schetter, Cerone (Mazzeo), Franchini; Di Gennaro (Infantino). A disp: Pane, Pelagias, Mazzarani, Menicozzo, Mazzeo, Simoncelli, Infantino. Allenatore: Marco Cari.
ARBITRO: Dei Giudici Pietro della sezione di Latina
ASSISTENTE 1: Miceli Giorgio della sezione di Prato
ASSISTENTE 2: Gosti Tommaso della sezione di Perugia