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Barletta Calcio: tutti i dubbi del presidente...

"Siamo uomini o caporali?" da Totò a Tatò il passo è breve

"Siamo uomini e caporali?" Con questo film, diretto da Camillo Mastrocinque, Antonio de Curtis, il Principe della risata, fece ridere amaramente il Belpaese nel 1955. Da un Principe a uno Sceicco, come i tifosi biancorossi avevano simpaticamente soprannominato in estate il presidente biancorosso Roberto Tatò per intensità e quantità di spese in sede di mercato, la musica non cambia. Oggi il patron del Barletta Calcio, a tre giorni dal ko di Andria che ha fatto male al morale e alla classifica biancorossa per i modi con i quali è arrivata e per la qualità dell'avversario, che avrebbe lasciato presagire un finale differente, può pensare la stessa frase guardando ai suoi calciatori, spesso latenti quando il finale di partita si fa caldo, e guarda al giocattolo che ha costruito con tanto amore, tanta passione e parecchi soldi con un sorriso amaro: il Barletta non è dove sarebbe dovuto essere a questo punto della stagione, ma la situazione è ancora rimediabile grazie all'equilibrio vigente nella competizione e alle penalizzazioni che continuano a piovere sui diretti avversari, Siracusa, Cremonese e Pergocrema su tutti. Oggi il patron biancorosso parte per l'Ata Hotel Executive di Milano, dove si svolge la fase finale della sessione invernale del Calciomercato 2011/12 per le società professionistiche. Nella settimana finale di contrattazioni, eccezion fatta per domenica 29 gennaio, quando tornerà a Barletta per seguire la sfida contro la Virtus Lanciano, Roberto Tatò sarà all'ombra della Madonnina per chiudere colpi preziosi in ottica-mercato. Con quale stato d'animo il presidente e il Barletta stanno vivendo questi giorni caldi per la piazza e il mercato? Noi di Barlettalife abbiamo provato a capirlo, scrutandone i dubbi in rigoroso ordine alfabetico:

A. Come arbitraggi, il fattore che ha fatto andare su tutte le furie domenica scorsa il presidente biancorosso in quel di Andria, dove una topica di Borriello di Mantova, reo di aver assegnato un rigore molto dubbio (per usare un eufemismo) ai padroni di casa, aveva con evidenza condizionato la gara;
B. Come serie B, il sogno proibito del patron biancorosso e dei tifosi del Barletta Calcio, ma serve migliorare per concretizzarlo in realtà…
C. Come Calciomercato, il grande assente del 2012 a tinte bianche e rosse: la squadra, complici i cali di rendimento vertiginosi e alcuni infortuni, in ultima battuta quelli occorsi a Sicignano e Mengoni, ha bisogno di almeno rinforzi in tutti i reparti per poter riavvicinarsi alle attrezzate Cremonese, Spezia, Trapani e Siracusa.
D. Come Francesco Di Gennaro, il flop della campagna acquisti imbastita in estate dal d.s. Castagnini, al quale Tatò aveva concesso piena fiducia: l'attaccante, reduce da una stagione in chiaroscuro, ha realizzato appena 1 rete nel girone di andata, ed è out per (tanto lunghi?) problemi muscolari da tre settimane. Gli sarà trovata una sistemazione entro il 31 gennaio?
E. Come esonero, quello che il presidente potrebbe comunicare a mister Marco Cari se contro la Virtus Lanciano arrivasse un'altra sconfitta: per il tecnico romano quella di domenica potrebbe essere una sfida da ultima spiaggia;
F. Come Raffaele Franchini: arrivato all'ombra di Eraclio, il calciatore ex-Atletico Roma si è ben presto guadagnato nell'ambiente il titolo di "pupillo" del presidente biancorosso, ripagando sin qui la tanta fiducia concessa con prestazioni altalenanti e solo 3 reti. Tatò si sarà pentito del lauto contratto triennale offertogli per strapparlo al Taranto a luglio?
G. Come i gol, quelli che sono parzialmente mancati sin qui alla causa del Barletta Calcio: fortuna (e bravura di Cari che l'ha messo là) vuole che Fabio Mazzeo abbia dimostrato un egregio rendimento quando schierato da prima punta, ma il presidente starà pensando a un altro bomber da portare all'ombra di Eraclio sullo stile dell'operazione Innocenti?
H. Come Hotel Ata Executive, che la dirigenza biancorossa, capeggiata dal presidente, raggiungerà oggi per essere presente nella fase finale della sessione invernale del Calciomercato 2011/12 per le società professionistiche. Piazzerà dei colpi a sorpresa, come tanti si attendono?
I. Come Riccardo Innocenti, il bomber tanto mancato alla piazza, la cui permanenza si sarebbe potuta gestire meglio se il ds Castagnini non l'avesse ritenuto tanto "voglioso" di andar via: il presidente chi butterebbe giù dalla torre oggi?
L. Come Lega Pro: la sede in cui il Barletta, nella persona dei suoi dirigenti, dovrà farsi sentire. I due rigori a dir poco dubbi subiti a Frosinone e Andria gridano vendetta.
M. Come Marco Cari, croce e delizia del presidente biancorosso: a ottobre, dopo il doppio ko contro Trapani e Feralpisalò, lo difese a spada tratta. Domenica, se contro la Virtus Lanciano non arriveranno i 3 punti, sarà altrettanto clemente?
N. Come nervi tesi: quelli visti nel post-partita di Andria tra i volti di squadra e dirigenza biancorossa. Sarà sufficiente la vittoria contro i frentani a riportare la calma? È' quanto tutti si augurano.
O. Come operatore di mercato, quello che sta mancando al Barletta Calcio dopo il licenziamento di Renzo Castagnini lo scorso 18 dicembre: non che il vecchio ds avesse fatto faville in fase di costruzione della rosa, ma forse con un riferimento sul mercato gli affari in casa biancorossa fluirebbero con maggiore facilità. Mancando un referente, è difficile che le altre squadre si affaccino per acquistare o vendere giocatori.
P. Come "Cosimo Puttilli": il cruccio numero 1 del presidente biancorosso. I lavori procedono a rilento, e tutti si chiedono se e quando finiranno…
Q. Come quattro: i rinforzi di cui il Barletta avrebbe bisogno di qui al 31 gennaio. I limiti della squadra sono ormai evidenti, come certe debolezze rimarcano in ogni gara: le fasce di difesa vanno rinforzate, nel cuore del campo serve un play di personalità e in avanti Di Gennaro, se sarà ceduto, andrà rimpiazzato con una punta centrale di spessore.
R. Come rigori: i biancorossi ne hanno subiti già 4 in stagione, e di questi almeno 3 (Lanciano, Frosinone e Andria) non sono apparsi solari. Una tradizione davvero sfavorevole…
S. Come silenzio stampa: quello indetto nel post-Andria, poi solo parzialmente rettificato con il via libera a parlare concesso a mister Cari, è stato frutto delle tensioni accumulato nel derby e del bisogno sentito da Tatò di blindare la squadra in un momento complicato.
T. Come terzini: la maledizione di Galeoto, Frezza e Bruno, congedati con troppa fretta da Castagnini, sta colpendo la rosa. Su 5 esterni difensivi provati, il solo Mazzarani ha sin qui convinto appieno, e se Cari ha schierato più volte Pelagias, centrale di ruolo, sulla corsia di sinistra, allora c'è qualcosa che non va…
U. Come Uomini, quelli con la U maiuscola, quello che, nel senso di quanto intendeva il Totò di cui sopra, il presidente biancorosso chiede di diventare ai suoi ragazzi quando si tratta di gestire le fasi calde delle partite, quando troppo spesso il Barletta scompare: un peccato dilapidare le grandi qualità tecniche della squadra per limiti caratteriali…
V. Come vittoria: l'unica ricetta per superare ogni crisi. Il Barletta lo sa, domenica è vietato sbagliare.
Z. Come zattera: sin qui Tatò ha costruito un panfilo, spesso guidato con incertezza nei mari tempestosi della Lega Pro. La paura del presidente è che le intemperie lo riducano a una zattera, meglio intervenire subito per dare remi e forze nuove alla squadra.



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