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Scandalo Mennea: la "Freccia del Sud" fuori dalla Hall of Fame Iaaf
Barletta delusa, la Fidal protesta: "Esclusione assurda"
Barletta - venerdì 15 novembre 2013
21.20
Fare la storia dell'atletica leggera, essere campione olimpionico di Mosca 1980 e recordman iridato sui 200 metri piani (correndo in 19''72 a Città del Messico) detenendo per 17 anni un primato storico, correre da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, battere 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali, non è bastato a Pietro Paolo Mennea, la "Freccia del Sud", per essere inserito nella galleria dei più grandi di sempre della Council Iaaf, la Hall of fame.
La Hall of Fame ufficiale dell'atletica è stata istituita dalla Iaaf l'anno scorso, in occasione del centenario della federazione internazionale. Vi sono stati ammessi 24 campioni del passato, ai quali si aggiungeranno i 12 che il Consiglio della Iaaf ha scelto. Si tratta di Harrison Dillard, Marjorie Jackson, Hannes Kolehmainen, Natalya Lisovskaya, Svetlana Masterkova, Noureddine Morceli, Parry O'Brien, Marie-José Perec, Viktor Saneyev, Yuriy Sedykh, Daley Thompson e Grete Waitz.
Una scelta che non premia la classe e l'orgoglio di Pietro, in pista come nella vita.. A soli quindici anni sfidava Porsche ed Alfa Romeo, in viale Giannone a Barletta, Mennea; i giovani dell'epoca si intrattenevano a vederlo correre sino alle tre di notte, perché era un piacere assistere alla folle corsa di questo giovinetto, che con le 500lire vinte da queste piccole scommesse, si pagava la merenda per la scuola. Tante "seconde vite" professionali: avvocato, insegnante, commercialista, deputato europeo, anche candidato sindaco nel 2002, con esiti però da dimenticare. Una laurea a Bari una prima volta in scienze politiche, allora ministro degli Esteri. Uomo poliedrico, Mennea aveva anche conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell'educazione motoria e lettere. Non è bastato, e i vertici dell'atletica italiana sono esplosi in un moto misto di rabbia e delusione: «Stiamo inviando una lettera, senza intenti polemici, al presidente della Iaaf, per manifestare la nostra amarezza rispetto all'accaduto. Il nostro vuole essere un invito a riprendere in considerazione nell'imminente futuro questa decisione che, purtroppo, cade a soli otto mesi dalla scomparsa di Mennea» questo il commento amareggiato del presidente della Fidal, Alfio Giomi.
Dopo l'omaggio ricevuto dopo lungo tempo e ampie richieste da Barletta, dove dal 31 ottobre, il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono diventati protagonisti sempiterni del Lungomare di Ponente, alla sua memoria intitolato, ora il ricordo di Mennea non viene onorato dall'atletica mondiale: noi intanto ricordiamo con orgoglio la "Freccia del Sud", patrimonio sportivo per la propria città, simbolo di un'Italia fatta di grinta, sudore e sacrificio.
(Twitter: @GuerraLuca88)
La Hall of Fame ufficiale dell'atletica è stata istituita dalla Iaaf l'anno scorso, in occasione del centenario della federazione internazionale. Vi sono stati ammessi 24 campioni del passato, ai quali si aggiungeranno i 12 che il Consiglio della Iaaf ha scelto. Si tratta di Harrison Dillard, Marjorie Jackson, Hannes Kolehmainen, Natalya Lisovskaya, Svetlana Masterkova, Noureddine Morceli, Parry O'Brien, Marie-José Perec, Viktor Saneyev, Yuriy Sedykh, Daley Thompson e Grete Waitz.
Una scelta che non premia la classe e l'orgoglio di Pietro, in pista come nella vita.. A soli quindici anni sfidava Porsche ed Alfa Romeo, in viale Giannone a Barletta, Mennea; i giovani dell'epoca si intrattenevano a vederlo correre sino alle tre di notte, perché era un piacere assistere alla folle corsa di questo giovinetto, che con le 500lire vinte da queste piccole scommesse, si pagava la merenda per la scuola. Tante "seconde vite" professionali: avvocato, insegnante, commercialista, deputato europeo, anche candidato sindaco nel 2002, con esiti però da dimenticare. Una laurea a Bari una prima volta in scienze politiche, allora ministro degli Esteri. Uomo poliedrico, Mennea aveva anche conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell'educazione motoria e lettere. Non è bastato, e i vertici dell'atletica italiana sono esplosi in un moto misto di rabbia e delusione: «Stiamo inviando una lettera, senza intenti polemici, al presidente della Iaaf, per manifestare la nostra amarezza rispetto all'accaduto. Il nostro vuole essere un invito a riprendere in considerazione nell'imminente futuro questa decisione che, purtroppo, cade a soli otto mesi dalla scomparsa di Mennea» questo il commento amareggiato del presidente della Fidal, Alfio Giomi.
Dopo l'omaggio ricevuto dopo lungo tempo e ampie richieste da Barletta, dove dal 31 ottobre, il suo ricordo, le sue gesta sportive e la sua figura di grandissimo professionista sono diventati protagonisti sempiterni del Lungomare di Ponente, alla sua memoria intitolato, ora il ricordo di Mennea non viene onorato dall'atletica mondiale: noi intanto ricordiamo con orgoglio la "Freccia del Sud", patrimonio sportivo per la propria città, simbolo di un'Italia fatta di grinta, sudore e sacrificio.
(Twitter: @GuerraLuca88)