
Calcio
Roberto Scarnecchia: «Felice di poter aiutare il Barletta a ripartire»
Le emozioni del supervisore dell'area sportiva del nuovo sodalizio biancorosso
Barletta - martedì 18 agosto 2015
57 presenze, 7 reti e tante tante giocate da sballo per il pubblico del "Puttilli". Roberto Scarnecchia per tutti Roby gol è senza dubbio uno dei simboli degli anni ruggenti che dal 1986 al 1988 portarono il Barletta ad assaporare una vetta mai più rivista, una vetta chiamata serie B. Oggi, 27 anni dopo l'ultima volta, Roberto Scarnecchia è tornato in biancorosso. Ovviamente Roby gol non delizierà le platee con i suoi colpi sul rettangolo di gioco, ma metterà al servizio della neonata ASD Barletta 1922 tutte le sue competenze calcistiche nel ruolo di supervisore dell'area sportiva. Ed allora, andiamo a scoprire meglio il ruolo di Scarnecchia in questo nuovo progetto e raccogliamone le emozioni all'inizio di questa avventura.
Roberto, dopo 27 anni è arrivata l'ora del tuo ritorno a Barletta, quali sensazioni stai provando?
«Sono innanzitutto molto contento e sento forte la voglia di poter dare una mano in questo momento. È chiaro che se fossi arrivato in C o in B sarebbe stato tutto più bello e facile, ma è proprio in questi momento che si vede la mano di chi sa di essere stato importante per la città e di chi vuole cercare di risollevare una situazione che indubbiamente non è facile. Lo ribadisco, partire da una situazione idilliaca sarebbe stato facile per tutti, io invece preferisco di dare un aiuto concreto. Spero e credo che la società mi ascolterà permettendomi di dare il massimo supporto».
Com'è nata l'idea del tuo ritorno in biancorosso?
«Devo dire che una parte importante è stata senza dubbio la richiesta di aiuto pervenutami dai social network e dal telefono da parte di tanti innamorati del Barletta nei giorni più difficili, quelli nei quali si rischiava davvero di sparire. A quel punto mi sono messo a disposizione, offrendo il mio supporto. Qualche giorno fa, poi, sono venuti a Roma i ragazzi della nuova società insieme all'assessore Divincenzo, sono stati ospiti graditi nel mio ristorante, abbiamo fatto due chiacchiere e di lì è partita l'idea della mia collaborazione fattiva al nuovo progetto».
Il tuo ruolo è quello di supervisore dell'area sportiva, ci spiegheresti meglio in cosa consiste?
«Innanzitutto va detto che io principalmente sono uomo di campo, sono un allenatore. In questo preciso momento però, il mio compito sarà quello di capire e vedere cosa fanno gli addetti ai lavori,come il direttore sportivo, l'allenatore e il direttore tecnico. Dovrò dunque dare un apporto in fase di costruzione, poi si vedrà. Questo che sto per ricoprire è un ruolo iniziale che potrà essere in evoluzione anche perchè la situazione è sempre suscettibile di cambiamenti e dovrò organizzarmi bene per offrire la mia massima disponibilità e lavorare al meglio».
A proposito di disponibilità, con quale frequenza sarai presente a Barletta?
«Sarò a Barletta molto presto, devo ancora avere il quadro completo della rosa e di lì capirò meglio come muovermi. Il mio compito sarà quello di capire se c'è ancora da scavare, cercare ed integrare al meglio il parco giocatori. Mi riprometto di venire giù anche davvero al più presto ed in tale circostanza vorrei apparire pubblicamente per riabbracciare finalmente la città dopo 27 anni».
In chiusura, quali obiettivi si pone il nuovo Barletta per questa stagione?
«Questa è una stagione di assestamento, sarà importante mantenere la categoria, questo è l'obiettivo primario. Durante l'anno poi, potrebbero esserci altri obiettivi, ma ora è questo il primo riferimento e lavoriamo per realizzarlo».
Roberto, dopo 27 anni è arrivata l'ora del tuo ritorno a Barletta, quali sensazioni stai provando?
«Sono innanzitutto molto contento e sento forte la voglia di poter dare una mano in questo momento. È chiaro che se fossi arrivato in C o in B sarebbe stato tutto più bello e facile, ma è proprio in questi momento che si vede la mano di chi sa di essere stato importante per la città e di chi vuole cercare di risollevare una situazione che indubbiamente non è facile. Lo ribadisco, partire da una situazione idilliaca sarebbe stato facile per tutti, io invece preferisco di dare un aiuto concreto. Spero e credo che la società mi ascolterà permettendomi di dare il massimo supporto».
Com'è nata l'idea del tuo ritorno in biancorosso?
«Devo dire che una parte importante è stata senza dubbio la richiesta di aiuto pervenutami dai social network e dal telefono da parte di tanti innamorati del Barletta nei giorni più difficili, quelli nei quali si rischiava davvero di sparire. A quel punto mi sono messo a disposizione, offrendo il mio supporto. Qualche giorno fa, poi, sono venuti a Roma i ragazzi della nuova società insieme all'assessore Divincenzo, sono stati ospiti graditi nel mio ristorante, abbiamo fatto due chiacchiere e di lì è partita l'idea della mia collaborazione fattiva al nuovo progetto».
Il tuo ruolo è quello di supervisore dell'area sportiva, ci spiegheresti meglio in cosa consiste?
«Innanzitutto va detto che io principalmente sono uomo di campo, sono un allenatore. In questo preciso momento però, il mio compito sarà quello di capire e vedere cosa fanno gli addetti ai lavori,come il direttore sportivo, l'allenatore e il direttore tecnico. Dovrò dunque dare un apporto in fase di costruzione, poi si vedrà. Questo che sto per ricoprire è un ruolo iniziale che potrà essere in evoluzione anche perchè la situazione è sempre suscettibile di cambiamenti e dovrò organizzarmi bene per offrire la mia massima disponibilità e lavorare al meglio».
A proposito di disponibilità, con quale frequenza sarai presente a Barletta?
«Sarò a Barletta molto presto, devo ancora avere il quadro completo della rosa e di lì capirò meglio come muovermi. Il mio compito sarà quello di capire se c'è ancora da scavare, cercare ed integrare al meglio il parco giocatori. Mi riprometto di venire giù anche davvero al più presto ed in tale circostanza vorrei apparire pubblicamente per riabbracciare finalmente la città dopo 27 anni».
In chiusura, quali obiettivi si pone il nuovo Barletta per questa stagione?
«Questa è una stagione di assestamento, sarà importante mantenere la categoria, questo è l'obiettivo primario. Durante l'anno poi, potrebbero esserci altri obiettivi, ma ora è questo il primo riferimento e lavoriamo per realizzarlo».

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