Giuseppe Perpignano, presidente del Barletta Calcio
Giuseppe Perpignano, presidente del Barletta Calcio
Calcio

Perpignano: «Chiedo scusa alla città, pronto a cedere la società»

Il presidente biancorosso apre alla cessione gratuita delle quote

Dopo due mesi, da quel 3 gennaio nel quale aveva assicurato che dopo i problemi di dicembre per la scadenza del 16 febbraio non ci sarebbe stato impedimento alcuno al pagamento degli emolumenti, Giuseppe Perpignano torna ad incontrare la stampa. Com'è andata poi, in quel famoso 16 di febbraio è cosa nota, meno noto è invece il destino del Barletta calcio. La situazione non è sicuramente delle migliori, l'ambiente si sta compattando per evitare il peggio ma Giuseppe Perpignano ha fino ad ora minimizzato i problemi pur ammettendo che ci sono. Ora però, è arrivato il momento della sua versione dei fatti, ed eccola, testualmente, parola per parola.

Il comincia con una premessa: «Su di me, e sul Barletta è stato detto di tutto di più. Sulla società è stato detto il peggio, si è parlato di situazione Parma e quant'altro. Il Barletta è sicuramente in difficoltà e me ne assumo le responsabilità ma credo anche che quello che si è detto è ciò che è successo è stato esagerato per quella che è la realtà dei fatti. Sto facendo verificare i conti da un commercialista proprio per dimostrare che ci sono le possibilità per andare avanti. Sulla mia persona sono uscite cose esagerate. Si parlava di 27 assegni in giro per Barletta, ma non è vero. Sono conscio che queste notizie sono venute fuori dalla società e questo dispiace. Ripeto, ci sono difficoltà ma non sono quelle descritte. Abbiamo pagato tutti al 31 dicembre 2014, anche Biancolino, Martino e Dell'Agnello. I calciatori hanno fatto una lettera di mora, quindi per noi la prossima scadenza per il pagamento degli emolumenti di gennaio, è il 20 marzo.

Stiamo rateizzando i contributi ed i debiti con l'erario. Si parla di debiti con i fornitori di centinaia di migliaia di euro, in realtà il debito ammonta a 50-60 mila euro e con molti mi sono già accordato. Sono tutte situazioni gestibili in un'azienda. La squadra si può salvare sul campo ed iscriversi al campionato. Ho sentito i cori contro di me a Benevento, ma non ho denunciato nessuno e vorrei che fosse chiaro. Sto cercando soluzioni e per la mia cocciutaggine sto provando a salvare la situazione. Io sono disponibile anche ad andar via, ma lo farò solo se dovessimo avere un'alternativa, qualcuno che mi subentri e porti avanti la squadra. Ma se quest'alternativa è il vuoto del post Lupa Roma allora è bene che io provi ancora a salvare sul campo e fuori il Barletta. Stiamo parlando con " I Biancorossi" per mostrare la mia buona fede, le carte parlano per me. Le voci che fanno di me una persona poco affidabile devono esser taciute. Dal punto di vista economico, non sono ricco, nemmeno straricco. Il 16 dicembre ero possibilista sul poter pagare.

C'erano situazioni che mi rendevano possibilista sul poter pagare ma ciò non è avvenuto. Se fossi venuto qui per arricchirmi avrei fatto una squadra di giovani, avrei preso contributi e fatto 10 punti sul calcio. Se avessi annunciato di non poter pagare avrei mandato la squadra allo sbaraglio alla vigilia del mercato, invece abbiamo fatto tante vittorie di seguito. La nostra situazione è difficile ma non irrecuperabile e questo lo diranno i professionisti ed i fatti. Sono possibilista sul poter andar via, ma non scappo e non scappo con li 3000 euro di incasso del match contro la Lupa Roma. Resto qui con l'intento di poter salvare questa squadra sul campo nonostante i punti ed anche per salvarla dal punto di vista finanziario. Con la collaborazione di tutti, non solo economica, penso che questa società possa andare avanti. Se c'è qualcuno più bravo o più ricco di me, sono pronto a cedere la società.

Ma, non vedendo nessuno di concreto io non faccio far al Barletta la fine di cui si parla. Mi sto muovendo per trovare sostenitori. Ho capito volete che me ne vada, ma cerco un'alternativa. Forse ho peccato di inesperienza, ho mancato di umiltà, ma se sono qui è perchè ci credo. Il mio impegno è quello di continuare, se poi c'è qualcuno che vuole che vada via anche se non ci sono alternative, beh non vuole il bene del Barletta. Lo ripeto, tutti i miei errori sono in buona fede, voglio salvare la squadra ed iscriverla alla prossima Lega Pro. Io sono uno di voi, uno che ha la maglietta biancorossa e vuole vincere sul campo, e vuole far continuare a giocare questa squadra. Quello che ho passato dal 16 febbraio non è stato facile. Ora sono qui a parlare con voi, dopo aver fatto tanti colloqui e sono qui a dirvi che domani giochiamo con la Casertana e spero di vincere è perchè ci tengo. Il linciaggio che ho subito l'ho subito in tutta Italia, per una situazione di mia responsabilità. Se riusciamo a calmare questa emorragia di notizie è una cosa positiva. Chiedo scusa a tutti per la situazione, so che quando sono arrivato i preamboli erano altri, ora abbiamo questi problemi e forse senza avere avuti questa squadra poteva ambire a qualcosa di più. Il Barletta si salverà».

Presidente, si parla di mezzo milione di euro di incassi pubblicitari, più gli incassi. Se sono vere queste cifre come si è arrivati alla situazione attuale?
«Sono cifre non vere. Noi abbiam fatto tanti abbonamenti ma gestiti male. Abbiamo incassato solo 70.000 euro, perchè uno sponsor aveva messo in piedi una scontistica e c'è stata una caccia a quel tipo di abbonamento. Inoltre dei 900mila euro che ci spettano da Lega, a causa del mancato minutaggio, cosa da me voluta per aver fatto una squadra con 27 di media, abbiamo avuto solo 127 mila euro».

In questa sede può dire con assoluta certezza che rispetterà stipendi e contributi fino a giugno?
«Un calciatore mi ha chiesto via sms se pagherò gli stipendi, ho risposto se ti dico si non mi credi. Allora preferisco non rispondere e passare ai fatti. La stessa risposta voglio dare a voi».

Se lunedì si presentasse un imprenditore e le chiedesse di passare la mano, lei cederebbe gratuitamente la società o le darebbe un prezzo?
«Se questa persona mi garantisse una salvezza della squadra, gliela cederei gratuitamente».

Presidente lei ci parlò di compagni di avventura all'inizio della sua gestione, dove sono finite queste persone?
«Io sono rimasto solo io, ed il 20% restante Federico Trani intende cederlo».

Ci spiega meglio le rateizzazioni?
«L'IVA sono 9 rate da 18 mila euro, per i contributi attendo di parlare con la Lega lunedì».

Se non dovesse pagare il 20 marzo cosa accadrebbe?
«Chi ha firmato la lettera di mora potrà chiedere la rescissione, mentre chi è in prestito può tornare alla casa madre».

Le risorse dei pagamenti da dove sono venute?
«Non sono soldi dovuti a minutaggio e non è un anticipo del Barletta. Sono risorse del Barletta calcio».

Presidente, ha accolto le dimissioni di Damato e Cascella?
«Sì sono accolte, il nuovo segretario è Francesco Dicorato mentre per il direttore generale farò venire una persona da Genova».

Come ha preso le parole di Lucarelli del Parma?
«Se dovessi pensare a tutto quanto detto su di me, davvero mi viene da piangere. Sesia l'ha fatto in conferenza ora verrebbe di farlo a me».

Presidente lei ha parlato di buon rapporto con i giocatori, ma a noi sembra incrinato cosa chi dice?
«Finchè sarò il loro datore di lavoro ci sarà un buon rapporto, con chi più con chi meno».

Presidente, i tifosi non sono qui e c'è una differenza dalle scorse conferenze. Si è ormai incrinato il rapporto con loro?
«Certo quello che ho sentito a Benevento non è positivo, ma spero di farli ricredere con le scuse».

Si può dire che le non ha più un legame d'affari con la signora Durio e che ora è solo ed in cerca di aiuto?
«Io ho sempre cercato, sono stato dal sindaco ed anche lui mi rispose che era in cerca di imprenditori. Continuo ancora a cercare, sto parlando in questi giorni con una persona non di Barletta che potrebbe essere interessata».

Presidente quali rapporti ha con Delvecchio e Rizzieri?
«Assolutamente positivi».

Non pensa che le sue scuse siano tardive?
«Sì è uno degli errori che ho commesso».

Si sente tradito da qualcuno che prima era al suo fianco?
«Assolutamente sì, qualcuno mi ha tradito visto che le voci sono venute fuori dalla società».

Presidente, lei in una situazione di poca chiarezza come questa, se fosse un imprenditore esterno comprerebbe il Barletta?
«Con la chiarezza dei conti, con la passione per il calcio che ho e per il valore che la squadra ha il Barletta lo comprerei».

Il 20 marzo è pronto a rispettare la scadenza?
«Non tutti i giocatori hanno fatto la messa in mora, lo farò».

Quanti saranno infine i punti di penalizzazione?
«Credo che alla fine saranno 4».

Biancolino e Martino?
«Biancolino è ancora un tesserato del Barletta, così come Martino. Aver pagato tutti è la dimostrazione della volontà di voler sistemare le cose».

Presidente, perchè i tifosi dovrebbero crederle?
«Perchè dobbiamo ancora finire un campionato, perchè piuttosto magari piuttosto che insultare me si può incitare la squadra».

Presidente, i dipendenti sono stati pagati?
«Sì assolutamente, anche loro al 31 dicembre».

Cosa si sente di dire a Domenico Damato? E su Davide Cascella, che è colui che l'ha portato qui?
«Lo ringrazio per essere stato un po' di tempo con me e di avermi insegnato qualcosa sulla Lega Pro. Forse le sue dimissioni sono state forzate ma i rapporti con lui sono rimasti ottimi».
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