
Calcio
Le mani sul Barletta Calcio: i fisioterapisti De Ruvo e Gissi
I due punti di riferimento dello staff medico intervistati da Barlettaviva
Barletta - giovedì 31 luglio 2014
1.19
In ritiro, si sa, si fatica molto, e l'infortunio spesso è dietro l'angolo. A Cascia i biancorossi hanno sudato davvero tanto, impegnandosi con diverse doppie sedute d'allenamento e regalandosi anche qualche sprint sulle impervie salite della cittadina umbra. A curare acciacchi ed infortuni dei tesserati del Barletta Calcio ci sono i fisioterapisti, Tommaso De Ruvo e Andrea Gissi. Il primo, nato a Terlizzi, è stato ancora confermato dal presidente Perpignano, mentre il secondo, barlettano doc, è stato "promosso" dal Settore Giovanile. In questa intervista, i due fisioterapisti tracciano un bilancio di questo ritiro, palesando anche obiettivi e focus personali
Andrea, tu sei al primo ritiro "effettivo", quindi sei una new entry dopo essere stato "aggregato" lo scorso anno. Tommaso, invece, è ormai un "veterano". Quali sono le sensazioni che state vivendo in questo ritiro di Cascia? Come state vedendo la squadra in questi giorni?
Gissi: « questo è il mio terzo anno nel Barletta. Sono stato abituato a lavorare con i settori giovanili, ho seguito Berretti, Allievi e Giovanissimi, anche se in realtà più volte sono stato adattato alla Prima Squadra. Per me è un'esperienza semi-nuova, non totalmente nuova. Ho avuto la fortuna anche di partecipare al ritiro dello scorso anno con la vecchia gestione. Questo è il mio secondo anno. Il Barletta per me è passione, mi ritengo un tifoso prima che un dipendente. L'impressione è stata subito ottima. Lo staff è tutto nuovo, la partenza è stupenda. Ho la fortuna di lavorare con il dottor De Prezzo, che è una persona straordinaria sia dal punto di vista umano che professionale. Conoscevo già Tommaso da un paio di anni, è una persona splendida e preparata. Mi ritengo davvero fortunato. Stiamo dando il 110%».
De Ruvo: «è un ritiro abbastanza positivo, per fortuna tutto sta andando per il meglio, ci sta aiutando molto anche la struttura, davvero organizzata: qualsiasi problema viene subito risolto. Questo è un aspetto positivo, visto che già fatica, ansia e nervosismo la fanno da padrona per altre vicende situazionali. Vedo i ragazzi abbastanza positivi, c'è grande entusiasmo anche da parte nostra. Personalmente, vorrei vivere una stagione diversa dalle ultime annate che non hanno dato i risultati sperati. Ci auguriamo che, da qui sino all'ultimo giorno di questa stagione, possiamo toglierci tante soddisfazioni».
Dal punto di vista medico-fisioterapico, come state trovando la squadra? Come stanno recuperando i tesserati che avevano patito infortuni?
G.: «Secondo me abbiamo un situazione ottima dal punto di vista medico. Andrea La Mantia ha recuperato praticamente al 100%, lavorando praticamente sempre con il gruppo e rispondendo bene ai carichi di lavoro. Mantovani ha retto bene, nonostante la botta alla caviglia è stata abbastanza forte. Non ha risentito di alcun problema. Regno e Dell'Agnello sono arrivati da poco, i primi giorni hanno lavorato su corsa e ripetute con il prof. Panizzo, credo che siano pronti ad entrare a pieno regime con la squadra nonostante i problemi fisici che ormai sono alle spalle».
Quanto è importante per te ritrovare il dottor De Prezzo qui a Barletta?
D.: «Per me non è soltanto un aspetto lavorativo il fatto di ritrovarmi a lavorare con Massimo. Conoscevo il dottor De Prezzo già undici anni fa. Ho sempre collaborato con lui, anche non direttamente nelle società sportive. Una voce in più come consiglio c'era sempre. È importante lavorare tutti insieme d'equipe, soprattutto con la prevenzione dell'infortunio. Abbiamo fatto un quadro di prevenzione, con la collaborazione di tutto lo staff medico e tecnico, per evitare infortuni».
Quali sono i vostri obiettivi per la stagione che è alle porte?
G.: «Per quel che mi riguarda, a livello professionale sono già contento così, perché posso affermare di far parte di uno staff medico e tecnico eccezionale, soprattutto per quanto si è visto in questi giorni di ritiro a Cascia. Come dice il proverbio, chi ben comincia è a metà dell'opera. Se abbiamo cominciato bene dal punto di vista tecnico, strutturale e fisico, credo che ci sono buoni presupposti per fare una buona stagione. Pur volando basso, dobbiamo anche accontentare i tifosi, cercando di divertirci e di dare il massimo. Tutti devono dare il 110% per far avvicinare di nuovo i tifosi alla squadra».
D.: «Mi auguro che tutti i sacrifici economici fatti in questi anni da Tatò prima e da Perpignano poi, servano a far ricredere i tifosi, e che finalmente Barletta possa festeggiare qualcosa di importante, o che comunque Barletta possa essere piena d'orgoglio nei confronti di questa squadra e di quanti la circondano quotidianamente».
Andrea, tu sei al primo ritiro "effettivo", quindi sei una new entry dopo essere stato "aggregato" lo scorso anno. Tommaso, invece, è ormai un "veterano". Quali sono le sensazioni che state vivendo in questo ritiro di Cascia? Come state vedendo la squadra in questi giorni?
Gissi: « questo è il mio terzo anno nel Barletta. Sono stato abituato a lavorare con i settori giovanili, ho seguito Berretti, Allievi e Giovanissimi, anche se in realtà più volte sono stato adattato alla Prima Squadra. Per me è un'esperienza semi-nuova, non totalmente nuova. Ho avuto la fortuna anche di partecipare al ritiro dello scorso anno con la vecchia gestione. Questo è il mio secondo anno. Il Barletta per me è passione, mi ritengo un tifoso prima che un dipendente. L'impressione è stata subito ottima. Lo staff è tutto nuovo, la partenza è stupenda. Ho la fortuna di lavorare con il dottor De Prezzo, che è una persona straordinaria sia dal punto di vista umano che professionale. Conoscevo già Tommaso da un paio di anni, è una persona splendida e preparata. Mi ritengo davvero fortunato. Stiamo dando il 110%».
De Ruvo: «è un ritiro abbastanza positivo, per fortuna tutto sta andando per il meglio, ci sta aiutando molto anche la struttura, davvero organizzata: qualsiasi problema viene subito risolto. Questo è un aspetto positivo, visto che già fatica, ansia e nervosismo la fanno da padrona per altre vicende situazionali. Vedo i ragazzi abbastanza positivi, c'è grande entusiasmo anche da parte nostra. Personalmente, vorrei vivere una stagione diversa dalle ultime annate che non hanno dato i risultati sperati. Ci auguriamo che, da qui sino all'ultimo giorno di questa stagione, possiamo toglierci tante soddisfazioni».
Dal punto di vista medico-fisioterapico, come state trovando la squadra? Come stanno recuperando i tesserati che avevano patito infortuni?
G.: «Secondo me abbiamo un situazione ottima dal punto di vista medico. Andrea La Mantia ha recuperato praticamente al 100%, lavorando praticamente sempre con il gruppo e rispondendo bene ai carichi di lavoro. Mantovani ha retto bene, nonostante la botta alla caviglia è stata abbastanza forte. Non ha risentito di alcun problema. Regno e Dell'Agnello sono arrivati da poco, i primi giorni hanno lavorato su corsa e ripetute con il prof. Panizzo, credo che siano pronti ad entrare a pieno regime con la squadra nonostante i problemi fisici che ormai sono alle spalle».
Quanto è importante per te ritrovare il dottor De Prezzo qui a Barletta?
D.: «Per me non è soltanto un aspetto lavorativo il fatto di ritrovarmi a lavorare con Massimo. Conoscevo il dottor De Prezzo già undici anni fa. Ho sempre collaborato con lui, anche non direttamente nelle società sportive. Una voce in più come consiglio c'era sempre. È importante lavorare tutti insieme d'equipe, soprattutto con la prevenzione dell'infortunio. Abbiamo fatto un quadro di prevenzione, con la collaborazione di tutto lo staff medico e tecnico, per evitare infortuni».
Quali sono i vostri obiettivi per la stagione che è alle porte?
G.: «Per quel che mi riguarda, a livello professionale sono già contento così, perché posso affermare di far parte di uno staff medico e tecnico eccezionale, soprattutto per quanto si è visto in questi giorni di ritiro a Cascia. Come dice il proverbio, chi ben comincia è a metà dell'opera. Se abbiamo cominciato bene dal punto di vista tecnico, strutturale e fisico, credo che ci sono buoni presupposti per fare una buona stagione. Pur volando basso, dobbiamo anche accontentare i tifosi, cercando di divertirci e di dare il massimo. Tutti devono dare il 110% per far avvicinare di nuovo i tifosi alla squadra».
D.: «Mi auguro che tutti i sacrifici economici fatti in questi anni da Tatò prima e da Perpignano poi, servano a far ricredere i tifosi, e che finalmente Barletta possa festeggiare qualcosa di importante, o che comunque Barletta possa essere piena d'orgoglio nei confronti di questa squadra e di quanti la circondano quotidianamente».