
Calcio
Lacrime, emozioni, gioia ed ansia di un pomeriggio tutto biancorosso
I 90' del "Puttilli" vissuti dentro e fuori dal campo
Barletta - lunedì 16 marzo 2015
0.04
Un pomeriggio da ricordare, l'ennesimo di questa stagione che di diritto entrerà nella storia del Barletta calcio comunque essa vada a finire. Dopo due giorni burrascosi, ricchi di emozioni forti, di paure, di speranze di bisticci fratricidi (dividi et impera, dicevano i nostri antenati latini, e chissà che qualcuno non stia adoperando questa tattica...) arriva il momento della gara, il momento di Barletta-Paganese.
"Ca brasciol mizz ai dind", recita uno storico striscione della Nord, ma in questa domenica, il popolo biancorosso si reca al "Puttilli" con la brasciola ampiamente digerita, magari dopo aver sorseggiato un buon caffè. Si arriva allo stadio nel cuore del pomeriggio, intorno alle 17,30 ed il clima che si trova è surreale: un dispiegamento di forze dell'ordine mai visto per evitare chissà cosa, ma che in realtà non servirà a nulla con il popolo barlettano che per l'ennesima volta dimostrerà la sua maturità. Sulla strada per recarsi al proprio posto è facile imbattersi in capannelli di tifosi che discutono, discutono su quel che potrà essere il futuro dell'amato Barletta, e si dividono tra chi non vuol più nemmeno sentir parlare dell'uomo venuto da lontano e del suo nuovo socio venuto anch'esso da lontano (un po' più vicino, ma pur sempre lontano) e si affretta a firmare la petizione promossa dai gruppi organizzati e chi invece gli dà fiducia, o quanto meno si riserva di giudicarlo in futuro.
Dopo un po', tutti prendono posto e sin da subito si alza un grido che avvolge tutto lo stadio: "Marco Sesia uno di noi!". Il pubblico del "Puttilli" non ha dimenticato, il pubblico del "Puttilli" non ha ancora accettato l'allontanamento del suo condottiero del leader di un gruppo fantastico chiamato ancora una volta a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Quel leader ora non c'è più, ma il legame tra lui e la sua squadra è indissolubile tanto che in tribuna si scorgono tutti i membri del suo staff, da Schinchaglia a Borla, da Panizzo a Rizzieri, tutti gli uomini che hanno creato la squadra dei record.
Inizia il match, il clima è di tensione misto a paura. Come reagiranno i ragazzi dopo gli ultmi giorni? L'inizio è contratto, il primo tempo scorre senza grossi sussulti, i biancorossi meriterebbero il gol ma si va negli spogliatoi sullo 0-0. Nell'intervallo la discussione riprende, quale futuro per il Barletta? Si parla animatamente, i 15' scorrono velocemente e quasi non ci si accorge che le squadre sono nuovamente in campo. Anche la ripresa sembra scorrere senza sussulti, la curva prova a trascinare i ragazzi, chiarendo ancora una volta la propria posizione nei confronti dell'immobiliarista genovese, poi, come un fulmine a ciel sereno ecco che la Paganese passa: cala il gelo. La paura serpeggia per tutto lo stadio, riusciranno i ragazzi a rialzarsi? È l'inizio della fine? Retrocederemo sul campo (a causa della penalità presa per il "bene del Barletta" cit.)?
Nemmeno il tempo di scendere all'inferno che...Fall! Fall ha fatto gol! 1-1, lo stadio si riaccende. La paura ormai è passata, il "Puttilli" spinge i suoi e...Turchetta! Che gran gol! 2-1! Ancora una volta questi ragazzi hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo. Tra la folla, Schingaglia, il vice di Sesia, (assente dalla tribuna perchè costretto a letto) piange, piange lacrime di gioia e commozione. La Paganese ormai non c'è più, mancano 15' che scorrono velocemente e poi è festa. Per un attimo la paura per quel che sarà il futuro è messa da parte, bisogna tributare il giusto applauso a questi ragazzi che comunque vada, sono entrati di diritto nel cuore di questaopopolo che di sicuro non li dimenticherà mai.
"Ca brasciol mizz ai dind", recita uno storico striscione della Nord, ma in questa domenica, il popolo biancorosso si reca al "Puttilli" con la brasciola ampiamente digerita, magari dopo aver sorseggiato un buon caffè. Si arriva allo stadio nel cuore del pomeriggio, intorno alle 17,30 ed il clima che si trova è surreale: un dispiegamento di forze dell'ordine mai visto per evitare chissà cosa, ma che in realtà non servirà a nulla con il popolo barlettano che per l'ennesima volta dimostrerà la sua maturità. Sulla strada per recarsi al proprio posto è facile imbattersi in capannelli di tifosi che discutono, discutono su quel che potrà essere il futuro dell'amato Barletta, e si dividono tra chi non vuol più nemmeno sentir parlare dell'uomo venuto da lontano e del suo nuovo socio venuto anch'esso da lontano (un po' più vicino, ma pur sempre lontano) e si affretta a firmare la petizione promossa dai gruppi organizzati e chi invece gli dà fiducia, o quanto meno si riserva di giudicarlo in futuro.
Dopo un po', tutti prendono posto e sin da subito si alza un grido che avvolge tutto lo stadio: "Marco Sesia uno di noi!". Il pubblico del "Puttilli" non ha dimenticato, il pubblico del "Puttilli" non ha ancora accettato l'allontanamento del suo condottiero del leader di un gruppo fantastico chiamato ancora una volta a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Quel leader ora non c'è più, ma il legame tra lui e la sua squadra è indissolubile tanto che in tribuna si scorgono tutti i membri del suo staff, da Schinchaglia a Borla, da Panizzo a Rizzieri, tutti gli uomini che hanno creato la squadra dei record.
Inizia il match, il clima è di tensione misto a paura. Come reagiranno i ragazzi dopo gli ultmi giorni? L'inizio è contratto, il primo tempo scorre senza grossi sussulti, i biancorossi meriterebbero il gol ma si va negli spogliatoi sullo 0-0. Nell'intervallo la discussione riprende, quale futuro per il Barletta? Si parla animatamente, i 15' scorrono velocemente e quasi non ci si accorge che le squadre sono nuovamente in campo. Anche la ripresa sembra scorrere senza sussulti, la curva prova a trascinare i ragazzi, chiarendo ancora una volta la propria posizione nei confronti dell'immobiliarista genovese, poi, come un fulmine a ciel sereno ecco che la Paganese passa: cala il gelo. La paura serpeggia per tutto lo stadio, riusciranno i ragazzi a rialzarsi? È l'inizio della fine? Retrocederemo sul campo (a causa della penalità presa per il "bene del Barletta" cit.)?
Nemmeno il tempo di scendere all'inferno che...Fall! Fall ha fatto gol! 1-1, lo stadio si riaccende. La paura ormai è passata, il "Puttilli" spinge i suoi e...Turchetta! Che gran gol! 2-1! Ancora una volta questi ragazzi hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo. Tra la folla, Schingaglia, il vice di Sesia, (assente dalla tribuna perchè costretto a letto) piange, piange lacrime di gioia e commozione. La Paganese ormai non c'è più, mancano 15' che scorrono velocemente e poi è festa. Per un attimo la paura per quel che sarà il futuro è messa da parte, bisogna tributare il giusto applauso a questi ragazzi che comunque vada, sono entrati di diritto nel cuore di questaopopolo che di sicuro non li dimenticherà mai.

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