Calcio
La partita dell’ex: Renzo Castagnini
Oggi dg del Cosenza, vent’anni fa calciatore del Barletta
Barletta - domenica 3 ottobre 2010
Un ex con dei bei ricordi della "città della disfida": Renzo Castagnini per tre anni ha indossato la maglia del Barletta. Ha vinto un campionato giocando da mediano e ha raccolto altre belle soddisfazioni. C'era anche lui in uno degli ultimi Barletta-Cosenza disputati in serie B: era la stagione 1988-'89 quando sulla panchina dei silani c'era il compianto maestro Bruno Giorgi Vinsero i biancorossi.
Ma di acqua sotto i ponti ne è passata. Ora Castagnini è direttore generale del Cosenza. Che è la sua Juve, come ripete spesso e come ha raccontato in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi ai microfoni di CosenzaChannel. «Da quando sono arrivato penso solo al Cosenza e a vincere questo campionato – ha ribadito Castagnini – a Barletta vado sempre volentieri ma domenica non ci sarà spazio per i ricordi. Conterà solo vincere. Il Cosenza dovrà vincere perchè non possiamo permetterci il lusso di perdere altro terreno».
La prestazione del Cosenza domenica scorsa con il Pisa non è piaciuta nemmeno a Castagnini. Che ovviamente in terra pugliese spera di vedere una squadra diversa. «Loro hanno bisogno di punti – ha ricordato il direttore generale della compagine rossoblù – ma il Cosenza non può fare sconti. Mi aspetto un Barletta aggressivo, ci metteranno il bastone tra le ruote. Ma dovremo rispondere con le stesse armi. se giocheremo con la loro stessa determinazione ritengo che i tre punti non potranno sfuggirci. La nostra squadra almeno sulla carta ha più qualità».
Le troppe assenze al di là di tutto stanno penalizzando oltremodo la squadra di Stringara anche se chi va in campo dovrebbe dare sempre il massimo. E questo domenica scorsa non è avvenuto. Normale, però, che senza elementi del calibro dei fratelli Fiore, di Bernardi, ai quali si sono aggiunti Degano e Matteini, non è facile fare quadrare i conti. Anche per questo motivo il Cosenza sembra giocare meglio in trasferta per dal punto di vista tattico qualcosa cambia rispetto alle gare interne quando si è chiamati a fare la partita. Lo confermano gli ultimi risultati. «È vero – ha replicato Castagnini – e ti dico che almeno per un'altra domenica spero che la situazione non cambi perchè abbiamo bisogno di vincere».
Ma di acqua sotto i ponti ne è passata. Ora Castagnini è direttore generale del Cosenza. Che è la sua Juve, come ripete spesso e come ha raccontato in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi ai microfoni di CosenzaChannel. «Da quando sono arrivato penso solo al Cosenza e a vincere questo campionato – ha ribadito Castagnini – a Barletta vado sempre volentieri ma domenica non ci sarà spazio per i ricordi. Conterà solo vincere. Il Cosenza dovrà vincere perchè non possiamo permetterci il lusso di perdere altro terreno».
La prestazione del Cosenza domenica scorsa con il Pisa non è piaciuta nemmeno a Castagnini. Che ovviamente in terra pugliese spera di vedere una squadra diversa. «Loro hanno bisogno di punti – ha ricordato il direttore generale della compagine rossoblù – ma il Cosenza non può fare sconti. Mi aspetto un Barletta aggressivo, ci metteranno il bastone tra le ruote. Ma dovremo rispondere con le stesse armi. se giocheremo con la loro stessa determinazione ritengo che i tre punti non potranno sfuggirci. La nostra squadra almeno sulla carta ha più qualità».
Le troppe assenze al di là di tutto stanno penalizzando oltremodo la squadra di Stringara anche se chi va in campo dovrebbe dare sempre il massimo. E questo domenica scorsa non è avvenuto. Normale, però, che senza elementi del calibro dei fratelli Fiore, di Bernardi, ai quali si sono aggiunti Degano e Matteini, non è facile fare quadrare i conti. Anche per questo motivo il Cosenza sembra giocare meglio in trasferta per dal punto di vista tattico qualcosa cambia rispetto alle gare interne quando si è chiamati a fare la partita. Lo confermano gli ultimi risultati. «È vero – ha replicato Castagnini – e ti dico che almeno per un'altra domenica spero che la situazione non cambi perchè abbiamo bisogno di vincere».