
Calcio
L'angolo dell'avversario, Mancini: «Contento di essere qui, pronti per domenica»
Il neo-arrivato del Messina verso la sfida al Barletta
Barletta - giovedì 8 gennaio 2015
18.35
«Nel campo gioca da trequartista, nella vita fa parte della squadra degli Atleti di Cristo, comprendente volti noti al calcio tricolore come Hernanes, Nenè e Felipe Anderson. Parliamo di Manuel Mancini, fantasista classe 1983 arrivato in prestito da L'Aquila a Messina, prossimo avversario del Barletta nella sfida programmata domenica alle 14.30 al "San Filippo". Mancini si è presentato sorridente e sereno, come riportato dai colleghi di messinanelpallone.it: «Spero di essere utile in questa grande piazza, con giocate di livello ma anche in termini umani e morali all'interno dello spogliatoio, magari con qualche consiglio per i compagni. Sono stato un ragazzo difficile, credo che a vent'anni c'avessi il cervello solo per spartire le orecchie - rivela con chiaro accento romano -Ho detto spesso le cose in faccia e questo nel mondo del calcio non sempre viene accettato. Talvolta sono arrivato al muro contro muro con allenatori e dirigenti, magari con un atteggiamento diverso avrei avuto una carriera migliore, ma sono felice, a 31 anni sono in una realtà stupenda come Messina, ho una famiglia che amo, faccio il mestiere che mi piace, non mi manca niente. Puoi avere donne e soldi, super macchine e frequentare discoteche ed essere sempre infelice, perché cerchi la gioia in ciò che non può dartelo. Lui è qualcosa in più che hai dentro, che puoi dare a chi ti sta vicino, anche giocando a calcio. Il bene e il sentirsi libero. Ma bisogna passare dalla sofferenza per scoprirsi umili. Dio non ti giudica, se ha preso uno come me c'è spazio per tutti»,
Alto 180 cm per 78 kg, Mancini è cresciuto nel settore giovanile della Lazio e ha indossato maglie importanti come quelle di Taranto, Verona e Salernitana. A Messina sarà uno dei più esperti: «Non è un problema, è una responsabilità in più che non mi fa paura, anzi mi stimola. Sono contento di essere arrivato in una piazza passionale, io ho bisogno di sentirmi sotto pressione per rendere al meglio». L'ultima esperienza, a L'Aquila, non è andata benissimo: «Ero stato ingaggiato per giocare da trequartista, poi le cose sono cambiate, sono stato impiegato da esterno a destra, ho provato ad adattarmi per il bene della squadra ma non sono riuscito a rendere al meglio. Mi piace giocare dietro le punte o da mezz'ala, ma anche da regista va bene. Se proprio devo giocare laterale, preferisco partire da sinistra per calciare con il piede "inverso". Comunque importa poco, posso pure non giocare, l'importante è che vinciamo».
Ottime le impressioni trasmesse a Mancini dalla piazza peloritana: ««Ho fatto tutto in pochissime ore, firma, trasferimento, trasloco, sono stato convocato e stavo per entrare, poi il mister ha preferito dare spazio ad un giovane, sono contento per lui, va benissimo così. Sono stato accolto alla grande dallo staff e dai nuovi compagni, e poi c'è un grande come Corona, che sa metterti subito a tuo agio. Guardando la classifica credevo di trovare un ambiente diverso, invece il gruppo è compatto, il mister è voglioso di dimostrare, ci sono tutte le condizioni per fare bene».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Alto 180 cm per 78 kg, Mancini è cresciuto nel settore giovanile della Lazio e ha indossato maglie importanti come quelle di Taranto, Verona e Salernitana. A Messina sarà uno dei più esperti: «Non è un problema, è una responsabilità in più che non mi fa paura, anzi mi stimola. Sono contento di essere arrivato in una piazza passionale, io ho bisogno di sentirmi sotto pressione per rendere al meglio». L'ultima esperienza, a L'Aquila, non è andata benissimo: «Ero stato ingaggiato per giocare da trequartista, poi le cose sono cambiate, sono stato impiegato da esterno a destra, ho provato ad adattarmi per il bene della squadra ma non sono riuscito a rendere al meglio. Mi piace giocare dietro le punte o da mezz'ala, ma anche da regista va bene. Se proprio devo giocare laterale, preferisco partire da sinistra per calciare con il piede "inverso". Comunque importa poco, posso pure non giocare, l'importante è che vinciamo».
Ottime le impressioni trasmesse a Mancini dalla piazza peloritana: ««Ho fatto tutto in pochissime ore, firma, trasferimento, trasloco, sono stato convocato e stavo per entrare, poi il mister ha preferito dare spazio ad un giovane, sono contento per lui, va benissimo così. Sono stato accolto alla grande dallo staff e dai nuovi compagni, e poi c'è un grande come Corona, che sa metterti subito a tuo agio. Guardando la classifica credevo di trovare un ambiente diverso, invece il gruppo è compatto, il mister è voglioso di dimostrare, ci sono tutte le condizioni per fare bene».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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