Prato Calcio
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L’angolo dell’avversario: la storia del Prato

Una lunga altalena tra serie B e serie C

Sarà il Prato il terzo avversario sul cammino del Barletta Calcio. Dopo un avvio non esaltante dal punto di vista dei risultati (e anche sul fronte infortuni non c'è granché da sorridere) al "Puttilli" arriva il team di mister Esposito, reduce da due pareggi nei primi due match di campionato. Il club biancoazzurro ha una storia lunga 105 anni, caratterizzata da tantissimi alti e bassi e da continue "altalene".

Le origini
Nata nel 1908 come S.S. Emilio Lunghi, la società pratese cambiò il suo nome già 3 anni dopo il Prato Sport Club, partecipando nel 1912 al campionato toscano di Promozione, nel quale si classificò al primo posto. Importante fu la partecipazione del club toscano nel 1928-29 all'ultimo campionato di serie A in due girone, nel corso del quale affrontò team blasonati come Milan, Torino e Roma. La guerra lasciò una piaga indelebile nella società del tempo, che rinacque nel 1937 con il nome di Associazione Calcio Prato, che nel 1946, conquistò la promozione in serie B dopo aver vinto il girone A della serie C, salvo poi retrocedere soltanto due stagioni dopo. L'altalena tra serie B e serie C continua, e nel 1949 arriva una nuova promozione in cadetteria conquistata sul campo ai danni della Carrarese. Ma la serie B durò soltanto una stagione, visto che il 21° posto della stagione 1949/1950 condannò i lanieri ad una nuova retrocessione in C.

Gli anni '60 e la "solita" altalena
La storia del Prato continuò ad essere caratterizzata da una costante altalena tra serie B e serie C. Nel 1961, per la Coppa Italia, il Prato sfidò la Juventus, con i bianconeri che la spuntarono per 3-2 al Lungobisenzio. L'ultima promozione in B avvenne nel 1963, quando Antonio Rossi e Taccola trascinarono i lanieri nella volata contro il Livorno. La retrocessione arrivò l'anno successivo dopo un campionato sfortunato, e dal 1964, il Prato non riuscì più a risalire in serie B, retrocedendo addirittura in serie D nel 1974. Seguono diversi anni tra la C1 e la C2: con la gestione Toccafondi, il Prato tornò ad essere competitivo, sfiorando in diverse occasioni il tanto atteso ritorno in serie B. In particolare, nel 1987-88 i lanieri furono superati sul filo del rasoio da Spezia e Reggiana. Nel 1989-90 il Prato non riuscì a mantenere le aspettative, disputando un campionato nei bassifondi. Arrivò dunque l'ennesima retrocessione a seguito dello spareggio con il Vicenza Calcio. Dopo altre 2 stagioni in C2, il Prato ottenne la nuova promozione in C1 nel 1993, dopo un'intensa lotta a 3 con Castel di Sangro e i "cugini" della Pistoiese. Per diversi anni il Prato ottenne buoni risultati in C1, senza mai lottare per le posizioni di vertice. Nel 1996-97, l'approdo in azzurro della coppia composta da Godeas e Schiavon fece sognare il popolo del "Lungobisenzio", ma dopo un girone d'andata stratosferico, il Prato perse lucidità al ritorno, salutando definitivamente il sogno promozione dopo lo spareggio con il Monza. Dopo una stagione in cui si sfiora il sogno, solitamente arriva l'incubo. Ecco così prospettarsi una nuova retrocessione per i lanieri, che nel 1998 retrocedono in C2 dopo aver perso gli spareggi contro la Carrarese.

Gli anni 2000, la Coppa Italia e il ritorno in C1
Il nuovo secolo si apre per il Prato con un campionato zoppicante, ma con la festa per la conquista della Coppa Italia di serie C, dopo aver eliminato squadre del calibro di Arezzo, Pisa e Spezia e dopo aver battuto in finale il Lumezzane grazie alla rete risolutiva di Nicola Padoin. L'anno successivo si accende la lotta con l'Alessandria per la promozione in C1. A 3 giornate dal termine, in seguito alla vittoria contro la Valenzana, i lanieri conquistarono dopo 4 anni la promozione in C1. La permanenza in C1 durò solo 2 stagioni. Al termine della stagione 2003-2004, arrivò la retrocessione sul campo dopo la sconfitta contro la Pro Patria nei playout, ma i biancoazzurri furono ripescati, ottenendo il record della quinta promozione in categoria. Ma la promozione non cambiò la storia del Prato, che l'anno successivo tornò in C2 dopo un campionato di stenti. Nel 2005-2006 fu il "figliol prodigo" Alessandro Diamanti a trascinare il Prato alla salvezza in C2. Le stagioni successive videro il Prato "vivacchiare" nella quarta serie nazionale. Nel 2008, anno del centenario del sodalizio pratese, la promozione svanì di un soffio, con la cavalcata vincente che si arrestò bruscamente contro il Giulianova, dopo che il popolo del "Lungobisenzio" aveva a lungo accarezzato l'idea di un ritorno in terza serie. Dopo altri due anni di "purgatorio", il Prato ottiene, nell'estate del 2011, il ripescaggio in Prima Divisione, dopo aver mancato l'accesso diretto a vantaggio della Carrarese. Dopo sei anni di assenza, il Prato torna dunque in Prima Divisione. A guidare il Prato nella stagione 2011-2012 è Vincenzo Esposito, artefice della conquista della Coppa Italia del 2001 e della successiva promozione del 2002. Ma la stagione prosegue tra alti e bassi, fino alla salvezza "thrilling" ottenuta ai danni del Piacenza grazie alla rete del talento ex Inter Aiman Napoli. Nella scorsa stagione, dopo un inizio sorprendente, il Prato accusa un periodo di appannamento che fa precipitare la squadra di Esposito fino ai margini della zona playout. I lanieri sono così costretti a "sudare" la permanenza in terza serie contro il Sorrento. Dopo aver pareggiato 1-1 in Campania grazie alla rete di Corvesi, il Prato vince tra le mura amiche grazie alla doppietta di Aiman Napoli ottenendo la permanenza in Prima Divisione.
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