Calcio
L'angolo del "capitano", puntata numero 7: l'editoriale di Savino Daleno
La vecchia bandiera biancorossa commenta il momento del Barletta dopo il ko di Frosinone e l'esonero di Novelli
Barletta - martedì 30 ottobre 2012
02.00
E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente di via Veneto, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia biancorossa nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it parte un appuntamento editoriale fisso che lo vedrà protagonista, "L'angolo del capitano". Questa settimana il carismatico mediano commenta la debacle nell'anticipo di Frosinone che è costata la panchina al tecnico Novelli. L'attenta analisi dell'ex capitano biancorosso si sofferma su tutti i punti più importanti del match, senza dimenticare di guardare al prossimo match, che vedrà impegnato il Barletta nel derby della sesta provincia pugliese.
«Dopo la prestazione di Gubbio ci si aspettava una conferma, che in concreto non c'è stata e difatti ha pagato l'allenatore. Quella di Frosinone è stata una sconfitta soprattutto dal punto di vista caratteriale. Soprattutto quando si è rimasti in dieci c'era bisogno di una prova di carattere che non c'è stata e ha portato alla disfatta. Credo che il Frosinone sia di un'altra categoria rispetto al Barletta, e questo credo che in campo si sia visto. Poi per quanto riguarda le scelte, dal mio punto di vista credo che siano state sbagliate durante la partita. Però buttare benzina sul fuoco serve a poco. La verità è che in questo momento ha pagato l'allenatore per tutti, ma in questo momento non sta dando i suoi frutti la scelta di affidarsi ad una squadra così giovane. Con questo non dobbiamo drammatizzare, dobbiamo restare uniti perché il campionato è ancora lungo e c'è tempo per la risalita».
«La notizia positiva in questo scorcio di stagione è aver trovato un ragazzo che nessuno si aspettava (La Mantia ndr) che comunque sta mettendo la palla dentro. Questa è una notizia importante, vuol dire che almeno qualcosa da questo punto di vista funziona. Speriamo che continui a segnare, soprattutto domenica nel derby contro l'Andria. Per quel che riguarda l'esclusione di Simoncelli, mentre vedevo la partita ero arrabbiato per questo. Per quello che si era visto già, si stava giocando su un campo impantanato, c'erano giocatori che avevano già disputato 60 minuti. Simoncelli era il più fresco, era uno dei pochi che poteva ripartire in quel momento, anche in dieci uomini. È stato sostituito, ma l'allenatore conosce meglio di me i ragazzi perché li allena quotidianamente e ha deciso così. Però sostituire un ragazzo che era entrato appena un quarto d'ora prima dopo il pareggio secondo me non va bene soprattutto nella gestione globale dello spogliatoio. Per quel che riguarda il nuovo tecnico, dovrebbe arrivare Stringara: è un altro allenatore scelto da Pavone, che il ds ha già avuto alle sue dipendenze. Certo nessuno ha la bacchetta magica: se si continua a lavorare con questi giovani bisogna tirare il massimo dalle doti dei ragazzi. Se sarà più bravo Stringara lo diranno i risultati. Ora bisogna solo rimanere compatti, che sia Stringara o qualsiasi altro allenatore, in questo momento è importante risalire e riprendere il cammino, altrimenti ogni giornata che passa si fa sempre più dura».
«Il derby con l'Andria sarà una partita difficilissima. L'Andria è una squadra mista, ha dei giocatori esperti a formare la spina dorsale della squadra (2 difensori, 2 centrocampisti e 2 attaccanti esperti). Poi ha dei giovani veramente bravi come D'Errico. Non sarà una partita facile per il Barletta: forse l'Andria è una delle squadre più scorbutiche del campionato. Conosco Cosco e il suo modo di mettere le squadre in campo, ma anche come carica i ragazzi durante la settimana. Con la nuova dirigenza barlettana, penso che sarà un derby nel derby. Però noi in questo momento dobbiamo pensare solo al destino del Barletta, dobbiamo tirar fuori il massimo da questa partita. Forse questa può essere la partita che farà scoccare la scintilla in questi ragazzi e con una vittoria si può nuovamente creare quell'entusiasmo che fino ad ora è venuto a mancare in quasi tutta la tifoseria barlettana».
Savino Daleno
«Dopo la prestazione di Gubbio ci si aspettava una conferma, che in concreto non c'è stata e difatti ha pagato l'allenatore. Quella di Frosinone è stata una sconfitta soprattutto dal punto di vista caratteriale. Soprattutto quando si è rimasti in dieci c'era bisogno di una prova di carattere che non c'è stata e ha portato alla disfatta. Credo che il Frosinone sia di un'altra categoria rispetto al Barletta, e questo credo che in campo si sia visto. Poi per quanto riguarda le scelte, dal mio punto di vista credo che siano state sbagliate durante la partita. Però buttare benzina sul fuoco serve a poco. La verità è che in questo momento ha pagato l'allenatore per tutti, ma in questo momento non sta dando i suoi frutti la scelta di affidarsi ad una squadra così giovane. Con questo non dobbiamo drammatizzare, dobbiamo restare uniti perché il campionato è ancora lungo e c'è tempo per la risalita».
«La notizia positiva in questo scorcio di stagione è aver trovato un ragazzo che nessuno si aspettava (La Mantia ndr) che comunque sta mettendo la palla dentro. Questa è una notizia importante, vuol dire che almeno qualcosa da questo punto di vista funziona. Speriamo che continui a segnare, soprattutto domenica nel derby contro l'Andria. Per quel che riguarda l'esclusione di Simoncelli, mentre vedevo la partita ero arrabbiato per questo. Per quello che si era visto già, si stava giocando su un campo impantanato, c'erano giocatori che avevano già disputato 60 minuti. Simoncelli era il più fresco, era uno dei pochi che poteva ripartire in quel momento, anche in dieci uomini. È stato sostituito, ma l'allenatore conosce meglio di me i ragazzi perché li allena quotidianamente e ha deciso così. Però sostituire un ragazzo che era entrato appena un quarto d'ora prima dopo il pareggio secondo me non va bene soprattutto nella gestione globale dello spogliatoio. Per quel che riguarda il nuovo tecnico, dovrebbe arrivare Stringara: è un altro allenatore scelto da Pavone, che il ds ha già avuto alle sue dipendenze. Certo nessuno ha la bacchetta magica: se si continua a lavorare con questi giovani bisogna tirare il massimo dalle doti dei ragazzi. Se sarà più bravo Stringara lo diranno i risultati. Ora bisogna solo rimanere compatti, che sia Stringara o qualsiasi altro allenatore, in questo momento è importante risalire e riprendere il cammino, altrimenti ogni giornata che passa si fa sempre più dura».
«Il derby con l'Andria sarà una partita difficilissima. L'Andria è una squadra mista, ha dei giocatori esperti a formare la spina dorsale della squadra (2 difensori, 2 centrocampisti e 2 attaccanti esperti). Poi ha dei giovani veramente bravi come D'Errico. Non sarà una partita facile per il Barletta: forse l'Andria è una delle squadre più scorbutiche del campionato. Conosco Cosco e il suo modo di mettere le squadre in campo, ma anche come carica i ragazzi durante la settimana. Con la nuova dirigenza barlettana, penso che sarà un derby nel derby. Però noi in questo momento dobbiamo pensare solo al destino del Barletta, dobbiamo tirar fuori il massimo da questa partita. Forse questa può essere la partita che farà scoccare la scintilla in questi ragazzi e con una vittoria si può nuovamente creare quell'entusiasmo che fino ad ora è venuto a mancare in quasi tutta la tifoseria barlettana».
Savino Daleno